
Undicesima puntata della Rubrica "L'ultimo tassello del Biometano: il mercato". A cura di Tomas Carini, BPA Manager.
Nel nascente mercato del biometano i trader sono attori fondamentali. Tra le altre cose, apportano liquidità al sistema e si occupano della compravendita delle Garanzie di Origine (GO).
Come vede in generale il mercato del biometano?
Il primo riscontro è positivo per Zoe Pagani, Environmental Commodities Broker presso AMS Green Markets, Giorgia Buscicchio, Portfolio Manager – Renewable gas in STX Commodities e Alessandro Amoruso, Strategic Corporate Account Manager EMEA in ACT Commodities.
Pagani: "Il mercato sembra finalmente aver imboccato una traiettoria più stabile. Il potenziale tecnico, soprattutto nel settore agricolo, è enorme". Buscicchio: "È in rapida e profonda evoluzione, con tassi di crescita e sviluppo eterogenei a livello europeo, fortemente influenzati dai diversi meccanismi normativi". Per Amoruso "il quadro è promettente": "Il mercato del biometano sarà sicuramente uno dei principali driver della decarbonizzazione industriale e non solo."
Ma il mercato unico non è ancora realtà. Pagani: "Serve maggiore allineamento sugli standard, più chiarezza sui criteri di sostenibilità, e soprattutto interoperabilità tra i registri". Amoruso: "Il biometano necessita ancora di un'armonizzazione pan-europea in termini di trasferibilità e certificazioni di sostenibilità. In tal senso, il completamento e la piena implementazione dello Union Database europeo giocheranno un ruolo centrale. Inoltre, l'evoluzione del mercato ETS (I e II) e l'entrata in vigore di nuovi obblighi europei ne rafforzeranno il ruolo strategico." Buscicchio: "Ciò che renderà un certificato di biometano più competitivo sul mercato sarà la sua flessibilità, sia in termini di caratteristiche qualitative come l'intensità carbonica, la conformità del feedstock ai requisiti dell'Allegato IX Parte A della RED II e l'aderenza ai criteri specifici del mercato di destinazione".
Come valuta la pubblicazione del DL Agricoltura e il recente aggiornamento delle regole applicative da parte del GSE?
Amoruso: "Positivamente, sia per i produttori che per i consumatori hard-to-abate. L'Italia è l'unico Paese in Europa a promuovere una configurazione di consumo di questo tipo. Ritengo che l'industria italiana possa beneficiarne significativamente. Inoltre, il fatto che l'Italia non consenta l'export della produzione incentivata elimina la competizione con gli acquirenti industriali europei, creando una sorta di "bio-oasi" energetica nazionale". Resta tuttavia da affinare la gestione fisico-logistica della molecola.
Pagani: "È sicuramente un passo avanti importante. Questi provvedimenti introducono semplificazioni e nuovi incentivi, in particolare per gli impianti agricoli e ampliano le possibilità di valorizzazione del biometano prodotto. Detto questo, il quadro normativo resta ancora complesso".
Buscicchio: "Da un lato è interessante, poiché consente una connessione diretta tra produttori e utenti finali. Dall'altro lato, però, la consegna fisica del gas introduce un livello di complessità non trascurabile. La produzione non sarà sufficiente a soddisfare né la domanda legata all'uso del biometano per finalità ETS, né tantomeno l'interesse crescente delle corporate che, attualmente, si trovano limitate nel sourcing internazionale".
Il biometano prodotto con DM22 viene venduto con l'indice GME per evitare che il produttore si assuma il rischio formula rispetto alla tariffa GSE: nelle vostre offerte di acquisto è previsto questo indice?
Pagani: "Non utilizziamo direttamente l'indice GME perché operiamo principalmente con operatori europei e in contesti di transazioni cross-border".
Buscicchio: "Non abbiamo al momento offerte attive sul mercato italiano".
Poiché i produttori di biometano sono incentivati, i Biomethane Purchase Agreement (BPA) prevedono un prezzo variabile. Terminati gli incentivi, i suoi clienti stanno già valutando l'acquisto di biometano a prezzo fisso?
Per Buscicchio la risposta è affermativa. Pagani articola il suo pensiero: "Riscontriamo già BPA a prezzo fisso o indicizzati anche in assenza di incentivi. Fissare il prezzo può portare stabilità al mercato, ma c'è anche il rischio di trovarsi con un prezzo fuori mercato".
Amoruso: "Per il momento no. Impegni di acquisto superiori ai 15 anni richiedono una visione aziendale di lungo termine molto avanzata. La recente elevata volatilità dei mercati, sia delle materie prime che dell'energia, limita la propensione alla programmazione a lungo termine".
Come stanno andando le GO trasporto?
Buscicchio: "Non sembrano, al momento, riscuotere un particolare interesse di mercato".
Pagani: "Ad oggi mostrano una significativa differenza di prezzo rispetto a quelle negoziate in altri Paesi, pur non essendo esportabili. A questo si aggiungono tempi di rilascio ancora lunghi e una mancata armonizzazione tra i registri nazionali".
GO altri usi: quando saranno disponibili e quali prezzi aspettarsi?
Amoruso: "Ci si aspetta che siano disponibili tra la fine del 2025 e il 2026. I prezzi potrebbero seguire una correlazione con il mercato ETS, ma l'indice GO GME resta una variabile incerta, in particolare per la possibile bassa liquidità che ne potrebbe limitare la rappresentatività".
Pagani: "Sono ancora in fase di definizione ed è difficile fare previsioni precise. Il valore dipenderà fortemente dalla domanda, dall'offerta, dalle normative che verranno introdotte e sarà verosimilmente influenzato anche dall'andamento del prezzo delle quote di CO2".
Buscicchio concorda e aggiunge: "Dipenderà dall'avanzamento dei lavori degli impianti attualmente in costruzione. In Italia, con il meccanismo attualmente in vigore, non è previsto alcun premio per le Garanzie d'Origine associate a biometano con carbon intensity negativa, il che riduce le opportunità di profitto per i produttori".
La domanda di biometano supera l'offerta e i fornitori mettono in competizione i clienti: ha già partecipato a qualche gara per aggiudicarsi la fornitura di biometano? Ritiene che sia uno strumento utile?
Buscicchio: "Ritengo che questo tema diventerà particolarmente rilevante nel momento in cui saranno disponibili volumi di GO altri usi".
Pagani: "Non ho partecipato direttamente in Italia, ma in altri paesi. Le gare possano essere utili per stimolare la competizione tra fornitori e aumentare la trasparenza del mercato, soprattutto quando la domanda supera l'offerta. Se vengono fatte, devono essere eque, chiare e trasparenti, per garantire condizioni giuste a tutti i partecipanti".