Il progetto, frutto di un investimento di 15 milioni di euro, segna un passo decisivo nella decarbonizzazione dei consumi e nella creazione di comunità energetiche integrate.
Si chiama Hyround ed è stato inaugurato il 2 ottobre a Sestu (Cagliari): è il primo impianto in Italia per la produzione di idrogeno verde collegato direttamente con una rete di distribuzione cittadina del gas. L’impianto, come dice una nota congiunta, alimenterà le utenze domestiche, una flotta di autobus per il trasporto pubblico e il processo produttivo di un’industria alimentare, dimostrando il potenziale concreto dell’idrogeno nella decarbonizzazione dei consumi quotidiani.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, Piero Comandini, il Sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, la Sindaca di Sestu, Maria Paola Secci, il Presidente di Italgas, Paolo Ciocca, l’Amministratore Delegato di Italgas, Paolo Gallo e l’AD di Italgas Reti, Pier Lorenzo Dell’Orco.
Le dichiarazioni
“Oggi Italgas porta la transizione energetica fuori dai libri per trasformarla in realtà industriale e sociale per la Sardegna e per l'Italia. L'idrogeno è protagonista di tanti progetti e il nostro governo ci crede. Con il supporto delle moderne tecnologie digitali, la Sardegna diventa un laboratorio di sostenibilità concreta, che oggi Italgas rende reale”, ha commentato Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
“Investendo nella realizzazione di un impianto per la produzione di idrogeno verde abbiamo scelto il futuro. Non si tratta solo di produrre idrogeno, ma di dimostrare che ricerca e sviluppo sono le leve principali per accelerare la decarbonizzazione. La Sardegna è l’esempio concreto di questa visione”, ha aggiunto Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas.
“Con Hyround si conferma la centralità dei gas rinnovabili e delle reti di distribuzione come elementi chiave della transizione energetica. L’impianto rappresenta il primo esempio in UE di utilizzo di idrogeno e metano in blending destinato agli usi finali e valorizza l’impiego dell’idrogeno anche a livello domestico”, ha sottolineato Pier Lorenzo Dell’Orco, AD di Italgas Reti.
Tecnologia Power to Gas
Il cuore tecnologico di Hyround si basa sul principio del Power to Gas, che converte energia elettrica in idrogeno tramite elettrolisi dell’acqua. L’idrogeno prodotto sarà utilizzato in forma pura per alimentare mezzi di trasporto pubblico, misto a gas naturale per la distribuzione nelle reti domestiche, e nel processo produttivo di un’industria casearia locale.
L’energia necessaria all’elettrolizzatore da 0,5 MW è generata da un campo fotovoltaico di 1 MW di picco, composto da 1.746 pannelli. La produzione iniziale di idrogeno sarà di 21 tonnellate/anno, destinata ad aumentare a 70 tonnellate/anno entro il 2028. L’investimento complessivo ammonta a circa 15 milioni di euro, di cui 1,5 milioni finanziati dal PNRR per la stazione di rifornimento a idrogeno.
Un modello replicabile per l’Italia e l’Europa
Hyround - spiega la nota - copre l’intera catena del valore – produzione, stoccaggio e distribuzione – dimostrando come il sistema gas possa supportare in modo efficace la decarbonizzazione dei trasporti, dell’industria e degli usi residenziali. Le reti digitali sviluppate da Italgas in Sardegna sono già pronte ad accogliere gas rinnovabili come biometano, idrogeno e metano sintetico, rendendo l’isola un laboratorio avanzato per la transizione energetica.
La scelta dell’idrogeno non è solo legata alla sua funzione di vettore energetico, ma anche al suo ruolo strategico nello stoccaggio dell’energia. La conversione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili in idrogeno rappresenta infatti un’alternativa efficace agli accumulatori, offrendo la possibilità di immagazzinare, trasportare e utilizzare energia pulita secondo le necessità.
Verso un sistema energetico integrato
Hyround - si legge nella nota - rappresenta un passo decisivo verso il sector coupling, l’integrazione tra reti gas ed elettriche per un sistema energetico più flessibile, resiliente e sostenibile. Il nome stesso dell’impianto richiama i concetti di ciclicità, rigenerazione e continuità, alla base di un modello energetico capace di rispondere alle sfide ambientali e industriali del futuro.

