Acque, ADBPO: la pianificazione distrettuale in un clima che cambia

15 dic 2025
Al VI Meeting LIFE Climax Po presentati i nuovi dati sul rischio alluvioni e le priorità per la revisione dei Piani distrettuali del Po.  

Riduzione degli apporti nevosi, riduzione del numero di giorni con precipitazioni, aumento delle precipitazioni intense, aumento del numero di giorni con temperature massime superiori ai 30°C. Sono solo alcuni dei segni del cambiamento climatico in atto nel Distretto del Po, emersi dal convegno "Acque e territorio: la pianificazione distrettuale in un clima che cambia" promosso nell'ambito del VI Meeting LIFE Climax Po.

Per l'occasione, l'Autorità di bacino distrettuale del Bacino del Po (ADBPO) ha illustrato come questi elementi stiano orientando la revisione dei Piani distrettuali per il ciclo 2027-2033, ovvero il Piano di Gestione Acque del distretto idrografico del fiume Po (PdGPo), il Piano del Bilancio Idrico (PBI) e Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA).

Presentata anche la nuova Valutazione preliminare del rischio di alluvioni, approvata nel luglio 2025, che aggiorna l'individuazione delle aree del distretto considerate più vulnerabili.

Il progetto LIFE Climax Pro

La tavola rotonda che ha seguito gli interventi introduttivi, si legge in una nota di ADBPO, ha riunito una parte significativa dei soggetti che, a vario titolo, hanno rilevanti responsabilità sulla sicurezza idraulica e sulla gestione dei servizi idrici. Al confronto hanno preso parte Fabrizio Curcio, Commissario straordinario per la ricostruzione post-alluvione, insieme ai rappresentanti delle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, oltre a Francesco Vincenzi, presidente di ANBI e a Vito Belladonna, direttore di ATERSIR.

Il lavoro sviluppato da LIFE Climax Po, continua la nota, è stato richiamato più volte nel corso della mattinata, soprattutto per il contributo offerto alle istituzioni, e ad ADBPO in particolare, nella costruzione di una conoscenza condivisa degli effetti che i cambiamenti climatici stanno producendo a scala distrettuale: i sistemi informativi, gli scenari climatici e gli strumenti messi in campo consentono, infatti, di avvicinare il mondo tecnico alle esigenze di chi deve programmare interventi, valutare il rischio e aggiornare la pianificazione distrettuale.

Il progetto europeo, si legge, coordinato dalla stessa ADBPO e che vede coinvolti ben venticinque partner tra cui Regione Emilia-Romagna, Legambiente, ANBI Emilia-Romagna, l'Università di Bologna e Arpae, lavora dal 2023 allo sviluppo di strumenti e analisi per una gestione "climaticamente intelligente" del territorio e delle risorse idriche del distretto.