Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano insieme per rafforzare rappresentanza e transizione energetica nella filiera carburanti

17 dic 2025
L'evento celebrativo della fusione ha posto al centro i biocarburanti e il biometano come soluzioni immediatamente disponibili per decarbonizzazione, sicurezza energetica e tutela del sistema industriale nazionale. Necessaria rappresentanza integrata per una filiera energetica più sostenibile e competitiva. Articolo di Rossella Lettieri

Costruire un modello di rappresentanza più coeso e innovativo, in grado di valorizzare le sinergie e di accompagnare il settore dei carburanti verso nuove prospettive di sviluppo per l'intera filiera.

Questo l'obiettivo della fusione tra Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano, celebrata a Roma, presso la sede Centrale di ACI, alla presenza dei Presidenti Andrea Rossetti e Flavio Merigo e del Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci.

Contesto e obiettivi della fusione

Ad aprire i lavori è stata Lisa Orlandi, economista e ricercatrice di Ricerche Industriali ed Energetiche, società di consulenza specializzata in economia e ambiente. "Insieme per il futuro", ha affermato Orlandi, significa perseguire una narrazione improntata al realismo e creare continuità nella catena automotive, che resta centrale nel percorso di decarbonizzazione dei trasporti.

A questo proposito, Orlandi ha illustrato uno studio RIE dal quale emerge come il mix energetico attuale sia ancora dominato dalle fonti fossili, che superano l'80% della domanda. La transizione in atto non si configura dunque come una sostituzione delle fonti fossili con le rinnovabili, bensì come un'addizione, dinamica comune a tutte le grandi transizioni energetiche del passato.

Anche nel settore dei trasporti, infatti, cresce la consapevolezza del ruolo ancora imprescindibile delle fonti fossili nel soddisfare la domanda attuale, come confermato dal World Energy Outlook 2025 dell'AIE. Lo stesso report prevede un aumento della domanda di gas, delineando un'inversione di tendenza significativa. Pur continuando a indicare l'elettrificazione come architrave della transizione, l'AIE rileva che oggi solo la Cina la sostiene in modo deciso.

In questo contesto RIE ha elaborato uno scenario di riconversione al 2035-2040, che evidenzia una forte penetrazione dei low carbon fuels (HVO, biometano, bioGNL, ecc.) in Italia, con effetti positivi in termini di riduzione delle emissioni e costi di adattamento della filiera. Uno scenario che consentirebbe di evitare lo smantellamento di un settore strategico come l'automotive.

La fusione tra le due associazioni, ha concluso Orlandi, si inserisce dunque in questa nuova consapevolezza, con uno sguardo concreto alla transizione.

Associazioni e istituzioni: realismo, sicurezza e transizione

A seguire, l'evento ha messo a confronto i rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni.

Nel suo intervento, Andrea Rossetti, Presidente di Assopetroli-Assoenergia, ha sottolineato come le scelte europee e nazionali, basate su stime rivelatesi inefficaci, abbiano mostrato limiti evidenti, soprattutto in relazione al tema della sicurezza energetica.

Il concetto di "addizione energetica" rappresenta dunque un ritorno al realismo: nel settore dei trasporti permane una forte dipendenza dalle fonti fossili, che l'industria deve gestire in modo virtuoso, puntando a produzioni su larga scala a basse emissioni.

Rossetti ha evidenziato inoltre il ruolo dei carbon fuels nel supportare la transizione, anche alla luce della revoca dell'UE allo stop dei veicoli endotermici al 2035, sia nel trasporto pesante sia in quello individuale, richiamando la necessità di una visione sistemica che tenga conto degli interessi economici e industriali.

"Il nostro settore, che dopo anni torna nell'agenda politica, merita ancora di essere considerato un'infrastruttura strategica per il Paese", ha concluso Rossetti.

A seguire, Fulvio Merigo, Presidente di Assogasmetano, ha ribadito l'assenza, a livello europeo, di una politica coerente e continuativa per sostenere gli investimenti nel biometano, nonostante i richiami contenuti in diverse direttive. In questo quadro, l'Italia rappresenta un'eccezione virtuosa, essendo il terzo produttore mondiale di biometano e distinguendosi per la promozione del biometano liquido.

Merigo ha sottolineato la capacità del sistema nazionale di resistere in una fase di incertezza europea, attribuendo un ruolo chiave al Ministro Pichetto Fratin per aver portato il tema dei biocarburanti e del biometano all'attenzione della Commissione europea.

"I biocarburanti rappresentano una realtà immediatamente fruibile per la decarbonizzazione", ha affermato Merigo.

Nel suo intervento, Massimo Bitonci, Sottosegretario al MASE, ha evidenziato come anche altri Paesi stiano riconsiderando le proprie posizioni sul settore automotive.

Gli incentivi, ha sottolineato il Sottosegretario, devono essere strutturali e non dispersivi, e la neutralità tecnologica – intesa come coesistenza delle diverse tipologie di carburanti – è essenziale per evitare la distruzione della filiera. In quest'ottica, i biocarburanti e il contributo del mondo agricolo rappresentano una leva strategica, in attesa delle risposte della Commissione UE orientate alla neutralità.

Tavola rotonda: "Verso una filiera energetica integrata: riflessioni strategiche sul ruolo dei biocarburanti nella transizione energetica"

L'incontro è proseguito, poi, con una tavola rotonda che ha approfondito le prospettive operative e regolatorie del settore.

Giovanni Perrella, Esperto senior della Segreteria tecnica del Dipartimento Energia del MASE, ha ricordato come, nonostante i biocarburanti abbiano finalmente trovato riconoscimento anche in Europa, il confronto resta aperto, con posizioni divergenti tra i Paesi membri.

Il MASE, ha spiegato Perrella, continua a lavorare in particolare sul biometano: grazie al PNRR sono stati messi in sicurezza investimenti per oltre 2 miliardi di m³, con l'obiettivo di raggiungere almeno 3 miliardi di m³ entro il 2027.

Il biometano liquefatto consentirà inoltre applicazioni nel trasporto pesante, ha concluso Perrella, e il prolungamento dei finanziamenti PNRR al 2029 rappresenta un ulteriore sostegno per una crescita equilibrata del settore.

A seguire Attilio Punzo, Direttore della Direzione Riconoscimento Incentivi e Titoli del GSE, ha illustrato il ruolo dell'ente nel rendere le direttive pienamente attuabili e nel gestire i Certificati di Immissione in Consumo (CIC). Il biometano, riconosciuto come carburante di ultima generazione, continua a evolvere e a fornire un contributo significativo alla filiera: a tal proposito il 2026 si configura come un anno chiave, se accompagnato da un framework legislativo che rafforzi la fiducia degli operatori.

Punzo ha infine sottolineato come i biocarburanti debbano essere considerati vettori energetici addizionali, con un obbligo crescente che includa anche il trasporto pesante, e come il GSE abbia rafforzato il dialogo con il mercato e con le associazioni di settore.

Dal punto di vista della distribuzione, Dario Falchi, Amministratore Delegato di Retitalia, ha evidenziato il bisogno delle PMI di punti di riferimento normativi e strategici. La carenza di un quadro regolatorio chiaro ha finora frenato gli investimenti, rendendo necessario un riconoscimento del comparto come strategico per il Paese.

La fusione tra Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano, ha spiegato Falchi, risponde proprio all'esigenza di unire competenze e definire agende condivise, trasformando le priorità in riferimenti certi per gli investimenti. "Le associazioni hanno un onere importante, ma possono guidare un modello di investimenti che sarà decisivo: questa unione nasce per delineare una strategia di reciproco interesse tra sistema Paese e sistema imprese", ha concluso.

La parola è passata infine a Stefano Fiorini, Amministratore Delegato di Iter, che ha ribadito la centralità del biometano, a lungo sottovalutato nonostante una rete di biocarburanti nazionali tra le più sviluppate d'Europa.

A mancare, ha osservato, sono soprattutto un parco veicoli adeguato e un quadro normativo chiaro. Fiorini ha individuato tre principali punti di forza della fusione tra le due associazioni: l'integrazione delle esperienze nei trasporti e nella gestione degli impianti; un maggiore peso politico volto a rendere più efficiente e razionale la rete delle stazioni di servizio; e un approccio completo e multisettoriale ai carburanti (HVO, biodiesel, biometano, bioGPL), capace di superare la logica del singolo prodotto.

Saluti finali del Ministro Gilberto Pichetto Fratin

L'evento si è concluso con i saluti del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che in un videomessaggio ha ribadito come i biocarburanti sostenibili possano e soprattutto debbano offrire un contributo fondamentale alla decarbonizzazione e alla sostenibilità dell'intero settore dei trasporti.

È stato raggiunto l'obiettivo di far riconoscere i biocarburanti come una componente essenziale della soluzione, ha affermato Pichetto Fratin; è ora necessario insistere in modo condiviso su due direttrici: il sostegno al principio di una transizione giusta e la necessità di rilanciare il sistema industriale del Paese.

Un percorso che richiede il contributo di tutti, anche per consolidare un riconoscimento scientifico del ruolo che i biocarburanti possono svolgere nel conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione.