
Riserve totali pari a circa 450 mln di barili e una produzione di picco prevista intorno a 180 kbopd: l'avvio è stato reso possibile grazie all'entrata in funzione dell'unità galleggiante Agogo FPSO.
Annunciato da Eni l'avvio della produzione del progetto di sviluppo Agogo Integrated West Hub (Agogo IWH), operato da Azule Energy nel blocco 15/06, nel bacino del basso Congo, al largo delle coste dell'Angola.
Il progetto Agogo IWH, si legge in una nota dell'azienda, comprende l'intera fase di sviluppo per due giacimenti, Agogo e Ndungu, con riserve totali pari a circa 450 milioni di barili e una produzione di picco prevista intorno a 180 kbopd (migliaia di barili di petrolio al giorno): l'avvio della produzione è stato reso possibile grazie all'entrata in funzione dell'unità galleggiante Agogo FPSO.
Lo sviluppo dei giacimenti Agogo e Ndungu, continua la nota, avviato da Eni prima della costituzione di Azule Energy, riflette il modello di sviluppo Low Carbon, Fast Track di Eni, concepito per massimizzare il valore riducendo al minimo i tempi di messa in produzione, i rischi minerari e le emissioni di carbonio.
Nel dettaglio, si legge, il modello si basa su un approccio graduale denominato Developing while Appraising (sviluppo parallelo alla delineazione) che prevede la messa in produzione dei giacimenti attraverso lo sfruttamento delle fasi iniziali, consentendo così di ridurre i rischi dello sviluppo full-field.
La Agogo FPSO, spiega Eni, integra una serie di tecnologie e soluzioni mirate alla riduzione delle emissioni di gas serra (GHG), tra cui impianti topside e sistemi marini completamente elettrici, oltre al primo sistema di generazione elettrica a ciclo combinato offshore di queste dimensioni. Inoltre, a bordo è installata un'unità pilota di Carbon Capture and Storage (CCS) per il recupero delle quantità residue di CO2: Agogo è la prima FPSO in Angola le cui emissioni operative di carbonio sono interamente compensate.