Finanziato da UK Research and Innovation (UKRI), il progetto prevede la perforazione di un pozzo strumentato a una profondità superiore ai 500 metri nel campus del King's College.
Ottenuta dall'Università di Aberdeen, in Scozia, una sovvenzione pubblica da 1 milione di sterline per uno studio pilota di fattibilità geotermica nella città.
Finanziato da UK Research and Innovation (UKRI), si legge in una nota dell'università, il progetto prevede la perforazione di un pozzo strumentato a una profondità superiore ai 500 metri nel campus del King's College, nell'area dell'Old Aberdeen.
Sfruttare il potenziale del sottosuolo
I risultati del pozzo, continua la nota, saranno integrati con una nuova immagine 3D delle rocce fino a 5 km sotto l'intera città. Le vibrazioni naturali e antropiche generate da onde, vento e traffico verranno raccolte nell'arco di 1-2 mesi tramite oltre 100 piccoli sensori sismici interrati: questo "rumore sismico" permetterà di mappare il granito e altre strutture del sottosuolo, mostrando dove la geotermia può funzionare meglio.
Il finanziamento UKRI, si legge, consente la prima fase di una visione più ampia per integrare la geotermia nel mix energetico della città, combinando sviluppo tecnologico e ricerca come parte di una transizione energetica equa per tutti.
Il team, informa l'università, sta attualmente cercando finanziamenti per le fasi successive del progetto AGFP, che si concentreranno sulla rivalutazione dei dati relativi alla povertà energetica ad Aberdeen per identificare dove la geotermia possa contribuire in modo più efficace, sul coinvolgimento e il supporto delle comunità nelle decisioni relative al riscaldamento e all'energia in città e sullo sviluppo delle competenze e della conoscenza della geotermia per sostenere la creazione di posti di lavoro.
Le dichiarazioni
"Studi preliminari sono già stati condotti sul potenziale geotermico di Aberdeen. Questo progetto sarà il primo a fornire i dati geologici sul campo necessari per portare alla realtà la nostra iniziativa e altre attualmente in fase di studio in città", ha affermato Clare Bond, professoressa co-responsabile del progetto.
"Il pozzo fornirà dati diretti su temperatura, geologia e idrologia del sottosuolo, rappresentando il punto di partenza per testare il potenziale del calore generato dal granito in profondità che potrebbe essere utilizzato per riscaldare abitazioni, l'Università e altri edifici in tutta la città", ha aggiunto Bond.
"L'unione dei dati del pozzo con il modello su scala cittadina rivelerà il vero potenziale della geotermia ad Aberdeen", ha dichiarato. "I dati che raccoglieremo saranno disponibili pubblicamente, contribuendo non solo a ridurre i rischi per futuri investimenti nel settore e ad accelerare la transizione di Aberdeen verso un futuro energetico sostenibile, ma anche a fornire dati utili a prevedere il potenziale geotermico di altre zone del Regno Unito", ha commentato David Cornwell, co-responsabile del progetto e sismologo.
"Questo progetto innovativo sosterrà la transizione del Regno Unito verso l'energia pulita. Combinando ricerca geoscientifica e applicazioni reali, l'Aberdeen Geothermal Feasibility Pilot ha il potenziale di trasformare le soluzioni di riscaldamento ad Aberdeen. Potrebbe inoltre fornire un modello per valutare il potenziale geotermico nelle formazioni granitiche che, insieme agli UK Geoenergy Observatories (UKGEOS) del NERC, contribuirà a sviluppare la geotermia in tutto il Regno Unito. Il NERC è lieto di sostenere ricerche che trasformano la scienza ambientale in benefici concreti per le comunità, specialmente nell'affrontare sfide critiche come la povertà energetica e nel progresso verso l'obiettivo di emissioni nette zero", ha dichiarato Louise Heathwaite, professoressa e Presidente Esecutivo del NERC (Natural Environment Research Council) di UKRI.
"Il finanziamento dimostra il potere del lavoro interdisciplinare nel fornire soluzioni energetiche pulite. Se il progetto pilota avrà successo, esiste il potenziale per estendere l'iniziativa a tutta la città e utilizzare il calore geotermico per sistemi di teleriscaldamento nelle scuole e nelle comunità, contribuendo così a combattere la povertà energetica. In questo modo, l'Università sarà fedele al suo scopo originario: essere al servizio degli altri", ha concluso John Underhill, professore e Direttore Interdisciplinare per la Transizione Energetica dell'Università.

