Idrico, Ref: 2024 primo anno di piena applicazione Tassonomia Ue

24 dic 2025
L'annuncio del Pacchetto Omnibus da parte della Commissione Europea, che promette semplificazioni, ha aperto un dibattito sul futuro dell'efficacia complessiva della strategia sulla finanza sostenibile, di cui questo strumento fa parte.

A livello di rendicontazione aziendale, l'anno fiscale 2024 segna il primo anno di piena applicazione della verifica di ammissibilità e allineamento per tutti e sei gli obiettivi ambientali. È quanto rivela il nuovo Position Paper n. 309 del Laboratorio Ref Ricerche, intitolato "Tassonomia UE e servizio idrico: stato dell'arte e prospettive".

Parallelamente, spiega il Ref, l'annuncio del Pacchetto Omnibus da parte della Commissione Europea, che promette semplificazioni, ha aperto un dibattito sul futuro dell'efficacia complessiva della strategia sulla finanza sostenibile, di cui questo strumento fa parte.

La Tassonomia Ue

Introdotta all'incirca cinque anni fa con il Regolamento (UE) 2020/852, si legge nel documento, questo strumento costituisce il sistema di classificazione europeo per identificare e valutare le attività economiche effettivamente ecosostenibili e ha una duplice finalità: integrare maggiormente la sostenibilità nella gestione dei rischi aziendali e orientare i capitali pubblici e privati verso investimenti coerenti con gli obiettivi del Green Deal europeo, proteggendo al contempo gli investitori dal rischio di greenwashing.

Negli ultimi anni, continua lo studio, la Tassonomia UE è stato uno strumento rilevante per gli investimenti: il rispetto dei criteri Do No Significant Harm (DNSH) era una condizione d'accesso imprescindibile ai fondi del PNRR, e l'allineamento alla tassonomia è stato integrato nelle linee guida operative per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche idriche, offrendo punteggi aggiuntivi per i progetti conformi.

Crescita delle pratiche di rendicontazione

Nel settore idrico, si legge, il numero di aziende che pubblica l'informativa sulla Tassonomia UE è aumentato costantemente, passando dalle 16 del 2022 si è passati a 20 nel 2025. Questo trend include un numero significativo di aziende che rendicontano su base volontaria.

Per l'anno fiscale 2024, spiega il Ref, l'analisi ha coinvolto 18 aziende: le 11 aziende soggette all'obbligo normativo hanno già inserito i dati nel bilancio integrato sottoposto a revisione esterna, in linea con la nuova Corporate Sustainability Reporting Dierctive (CSRD). Le restanti 7, tutte mono-utility, hanno scelto la rendicontazione volontaria.

La mappatura delle attività

L'analisi preliminare sulle attività rendicontate dalle mono-utility rivela che la maggioranza si concentra nell'obiettivo di Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCM). Le attività principali sono individuate in quelle proprie del settore idrico, ovvero nelle attività di costruzione e gestione dei sistemi di fornitura d'acqua (CCM 5.1.) e costruzione e gestione dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue (CCM 5.3), inclusi i loro corrispettivi di rinnovo dei sistemi di fornitura di acqua (CCM 5.2) e fognario depurativi (CCM 5.4), ma vi sono anche attività accessorie e attività sinergiche, quali quelle di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Ulteriore attività rendicontata, emerge dallo studio, riguardala digestione anaerobica dei fanghi di depurazione (CCM 5.6): solo quattro gestori la dichiarano, e in particolare come investimento, a causa della presenza residuale di questa tecnologia ma anche della difficoltà di individuare con precisione i costi specificamente riferibili a tali impianti.

Il secondo obiettivo più rendicontato è l'Uso sostenibile e tutela della risorsa idrica (WTR), nel quale sono presenti due attività proprie del servizio idrico integrato: le attività di fornitura di acqua (WTR 2.1) e di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane (WTR 2.2), che corrispondono, anche se non sono in maniera perfettamente sovrapponibile, con le attività proprie del servizio idrico integrato per l'obiettivo di Mitigazione dei cambiamenti climatici.

A seguire, per frequenza di rendicontazione, emerge l'obiettivo di Transizione verso un'economia circolare (CE), all'interno del quale si collocano attività di riutilizzo delle acque reflue depurate e di recupero del fosforo dalle acque reflue, ancora poco diffuse e con un elevato grado di innovazione.

Le prospettive di semplificazione

Come spiegato dal Laboratorio, le complessità normative, soprattutto dovute a norme diverse (Tassonomia UE, CSRD e CSDD) che interagendo rischiano di generare oneri amministrativi rilevanti, hanno portato la Commissione Europea a presentare il Pacchetto Omnibus, mirato a semplificare e armonizzare le normative del mondo ESG.

Una evoluzione recente è il Regolamento Delegato del 4 luglio 2025, che introduce novità che potranno essere applicate a partire dall'informativa 2025 (dal 1° gennaio 2026), agendo su quattro direttrici principali: introduzione del concetto di "Attività non finanziariamente rilevanti", esclusione della verifica degli OpEx, semplificazione DNSH "Prevenzione e controllo inquinamento" e revisione dei modelli di rendicontazione.

Nel complesso, conclude il Ref, la Tassonomia Ue è uno strumento utile per il settore idrico, ma per sfruttarne pienamente le potenzialità sarà necessario migliorare la qualità e l'omogeneità delle informative, e soprattutto integrare in modo sistematico la valutazione dei rischi climatici nella pianificazione degli investimenti e nella gestione aziendale e implementare le azioni utili a colmare il divario tra l'ammissibilità di alcune attività e il loro allineamento.