-
Redazione Watergas.it
- Eventi (convegni, congressi, fiere, corsi di formazione, presentazioni)
Milano, 20 febbraio 2008 - L’Osservatorio di quest’anno, giunto all’ottava edizione, è diviso in due volumi: il primo si focalizza sulle alleanze e le aggregazioni delle utilities italiane, il secondo analizza la concentrazione delle public utilities su un campione di 44 aziende rappresentative del mercato europeo.
BOOK I – AGGREGAZIONE DELLE UTILITIES ITALIANE – QUALE ASSETTO FUTURO DEL SISTEMA-PAESE?
I risultati di quest’anno confermano che la tendenza alla concentrazione, seppure più lenta rispetto a quella europea, porterà alla creazione di 3-4 grandi poli nazionali.
Alla luce di questo scenario, è fondamentale che le nuove condizioni di mercato portino a un ripensamento della politica nazionale delle public utilities che favorisca ulteriori accorpamenti tra imprese per poi volgere l’attenzione ad un grande rilancio dell’efficienza e della qualità dei servizi.
L’Osservatorio rileva 92 nuovi accordi nel 2007 in Italia, che, aggiunti a quelli registrati nei cinque anni precedenti, portano ad un totale di 742. In particolare, il processo di integrazione orizzontale segna un notevole aumento rispetto al 2006, passando dal 73% all’84%, grazie soprattutto ai maggiori gruppi energetici nazionali.
Emerge netto il ruolo dei grandi Gruppi: Eni, Enel e Edison consolidano infatti la loro politica di espansione, operando quasi esclusivamente al di fuori dei confini nazionali, in particolare nell’Est Europa in Nord America e in Africa. Gli esempi più significativi sono la fusione Enel-Endesa le operazioni della stessa Enel in Russia e Libia e le partnership strategiche siglate da Eni con Gazprom e NOC (Libia).
Dallo studio emerge inoltre una significativa presenza in Italia di operatori internazionali, in particolare francesi (EdF, GdF e Suez) ma anche tedeschi, con l’acquisto del 75% di Endesa Italia da parte di E.ON.
“Anche nel 2007 l’Osservatorio ha registrato il peso sempre maggiore degli accordi a carattere internazionale” - afferma Claudio Arcudi, Senior Executive di Accenture Responsabile del settore Utilities Italia. “I leader italiani - continua Arcudi - limitati nella loro presenza in Italia dai decreti di liberalizzazione del mercato elettrico e del gas naturale, si espandono all’estero per mantenere la loro leadership in Europa. Inoltre la problematica della sicurezza degli approvvigionamenti gas, sempre più centrale, ha portato questi player a stringere alleanze con le aziende statali dei Paesi produttori, in particolare Russia, Libia, Algeria.”
Per quanto riguarda le local utilities, continua il processo di consolidamento delle principali società, in particolare quelle quotate in Borsa e focalizzate sull’energia, che sta portando alla nascita di poli
a carattere regionale e in molti casi sovraregionale. L’esempio più significativo nel settore è la nascita di A2A dalla fusione di Aem e Asm.
“Tra accelerazioni e brusche frenate potrebbe concretizzarsi la nascita di una grande utility del Nord-Est” - afferma Alessandro Marangoni, Amministratore Delegato di Agici Finanza di Impresa, E’ probabile che proceda l’unificazione tra Hera e Iride (e forse Enìa) che, nel caso, formerebbe il secondo maggior gruppo tra le ex municipalizzate. Tuttavia, oltre i casi citati, a livello locale si registrano una serie di piccole operazioni con cui le maggiori local utilities quotate in Borsa consolidano la propria presenza a livello regionale.”
Dallo studio viene inoltre confermato anche quest’anno il divario tra il Nord, dove si concentrano l’80% degli accordi, e il Sud del Paese.
“Con la nascita di A2A e il formarsi di un Polo del Nord Est, è ormai netto il delinearsi di 3 o 4 poli di riferimento, leader per territorio e/o per settore” afferma Andrea Gilardoni docente dell’Università Bocconi e direttore dell’Osservatorio sulle alleanze e le strategie delle utilities in Italia. “Un ruolo trainante hanno le imprese maggiori, mentre le medio-piccole confluiscono nei citati poli per un effetto di attrazione fisica per le differenti masse. Sembra quindi possibile una divisione dei compiti: i grandi gruppi energetici nazionali dovrebbero occuparsi della sicurezza energetica italiana, mentre le utilities locali, sfruttando le potenziali sinergie acquisite con le aggregazioni, dovrebbero trasferire questi vantaggi ai clienti finali”.
BOOK II – THE 44 LEADING COMPANIES OF THE EUROPEAN UTILITY INDUSTRY – M&A, MARKET CONCENTRATION AND GLOBALIZATION
Il volume analizza gli accordi e le strategie dei maggiori 44 gruppi che operano nel mercato Europeo nei settori energetici ed ambientali.
Tali gruppi hanno effettuato nel 2007 ben 218 operazioni di M&A (merger & acquisition), solo 3 meno dello scorso anno, segno che il processo di concentrazione a livello europeo è ancora molto forte. Le operazioni sono state tuttavia molto più rilevanti sul piano dei valori.
Il processo di concentrazione, la cui velocità sta crescendo, porterà nel breve/medio periodo ad un mercato energetico europeo dominato da 3/5 grandi gruppi con fatturato ben al di sopra dei 50 miliardi di euro.
La scalata in via di preparazione di Edf nei confronti di Iberdrola ed altri casi analoghi minori, sono importantissimi segni che confermano che la tendenza citata è destinata a durare anche nel 2007-2008.
Dal rapporto emergono inoltre forti investimenti dei maggiori gruppi nello sviluppo delle fonti d’energia rinnovabili ed in particolare nell’eolico: nel 2007 le rinnovabili hanno rappresentato il 43% di tutte le operazioni nel settore elettrico.
Nel settore ambientale e dei rifiuti Veolia, Suez e Remondis si confermano le aziende dominanti, le uniche in grado di sostenere nel lungo periodo una politica di crescita esterna e di poter competere anche nei grandi bandi di gara internazionali di Cina e Stati Uniti.
Nel 2007 il processo aggregativo è stato caratterizzato da alcune importanti operazioni nel mercato energetico:
- L’ acquisizione di Endesa da parte di Enel-Acciona
- La fusione tra Gaz de France e Suez (ormai approvata dai board delle due società)
- L’inizio di take over di OMV su MOL
- Lo swap multimiliardario tra E.ON e Statkraft
“Per le società minori - commenta Gilardoni – sarà molto difficile competere con questi nuovi ed aggressivi soggetti: potranno infatti cercare di colmare il gap con una forte politica M&A oppure rassegnarsi ad essere inglobate. Le operazioni Enel-Endesa, Eni-Enel-Yukos e Eni-Burren Energy, mostrano come le grandi società italiane hanno assimilato queste tendenze seguendo una decisa e rapida politica di crescita per non rimanere esclusi dal processo competitivo ormai con profili anche globali. In particolare le incertezze riguardanti l’approvvigionamento di gas naturale hanno portato ad investire in infrastrutture strategiche quali gasdotti e terminali GNL (Gas naturale liquefatto) e a siglare accordi di lungo periodo con i maggiori operatori upstream del settore. Occorre però che anche la politica svolga un ruolo d’indirizzo chiaro e senza tentennamenti di sorta.”
“Secondo il nostro osservatorio - conferma Claudio Arcudi - le maggiori aziende hanno intensificato la loro politica di riduzione del rischio di approvvigionamento. Numerose sono state le partnership per la costruzione di infrastrutture e lo sfruttamento di giacimenti, particolarmente in Russia, Algeria, Libia, Nigeria e Trinidad & Tobago”.
Dal punto di vista degli equilibri economicil’Europa non è più la sola arena competitiva di riferimento: il mercato delle utilities sta diventando sempre più globale per il crescente peso di Cina, India, Stati Uniti e Sud America, anche a causa dello sfruttamento di sinergie di know-how che consentono l’espansione in mercati non confinanti.
---------------------------------------------------------------------
Agici Finanza d’Impresa
Agici Finanza d’impresa, costituita da professionisti indipendenti specializzati nella consulenza strategica e finanziaria, offre un’assistenza completa e flessibile, caratterizzata da un taglio operativo unito ad una solida base teorica per supportare i processi di sviluppo delle imprese.
La società, attiva nelle aree business strategy, corporate finance ed environmental strategy, ha sviluppato importanti progetti in molteplici industries, tra le quali: ambiente, commercio e servizi, editoria, elettronica, componentistica, immobiliare, Internet, utilities.
In particolare, nei vari comparti delle utilities Agici vanta una consolidata esperienza, sia accademica che professionale, ed un’ampia conoscenza del business italiano ed internazionale.
www.agici.it
Agici Studi & Ricerche
Agici Studi & Ricerche fornisce a operatori e ad investitori un supporto alle decisioni, attraverso ricerche e analisi sulla situazione e sui trend di mercato. L’attività spazia dalla consulenza strategica alle ricerche di mercato, dalle pubblicazioni su riviste specializzate ai libri di settore.
www.agici.it/guru.htm
Accenture
Accenture è un’azienda globale di Consulenza Direzionale, System Integration & Technology e Servizi alle Imprese. Combinando un’esperienza unica, competenze in tutti i settori di mercato e nelle funzioni di business con un’ampia attività di ricerca sulle aziende di maggior successo al mondo, Accenture collabora con i suoi clienti, aziende e pubbliche amministrazioni, per aiutarli a raggiungere performance d’eccellenza. Accenture conta oltre 175 mila professionisti in 49 Paesi. A livello globale, i ricavi netti per l’anno fiscale conclusosi il 31 agosto 2007 ammontano a 19,70 miliardi di dollari.
In Italia è presente con oltre 8.000 persone e nell’anno fiscale conclusosi il 31 agosto 2007 ha registrato ricavi per 877 milioni di Euro.
www.accenture.it www.accenture.com/utilities8
---------------------------------------------------------------------
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Alessandro Marangoni
Agici Finanza d’Impresa S.r.l.
Via Brentano 2, 20121 Milano
02 54.55.801
alessandro.marangoni@agici.it
Accenture Media & Analyst Relations
Amelia Venegoni 02.7775. 8511
amelia.venegoni@accenture.com
Gianmaria Gissi
02.7775. 8050
gianmaria.gissi@accenture.com