Gli investimenti annuali censiti ammontano a 1,3 mld per la decarbonizzazione, 1,1 mld per l'economia circolare e 780 mln per la digitalizzazione. Il valore aggiunto distribuito agli stakeholder è di 16 mld.
Decarbonizzazione, economia circolare e digitalizzazione sono le principali leve per accelerare la transizione ecologica e digitale. Questo il messaggio emerso dal Rapporto di Sostenibilità "Il ruolo delle utilities nella costruzione di un futuro sostenibile", elaborato quest'anno da Fondazione Utilitatis per conto di Utilitalia su un campione di oltre 100 aziende rappresentative del settore, presentato alla Fiera Ecomondo di Rimini.
Il report – si legge in un comunicato congiunto di Utilitalia e Fondazione Utilitatis – evidenzia come gli investimenti complessivi realizzati nel 2024 dalle utilities italiane abbiano raggiunto gli 8,5 miliardi di euro (+15% rispetto all'anno precedente).
Più di un terzo di queste risorse è stato destinato alla decarbonizzazione, alla digitalizzazione e all'economia circolare, mentre il valore aggiunto distribuito ai diversi stakeholder – tra cui lavoratori, PA e comunità locali – ammonta a 16 miliardi di euro.
Digitalizzazione, investimenti ed economia circolare
Nel 2024 gli investimenti complessivi delle utilities italiane hanno raggiunto 8,5 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 7,4 miliardi dell'anno precedente.
Come evidenziato dal comunicato congiunto, la decarbonizzazione resta una priorità, con oltre 1,3 miliardi di euro di investimenti, in crescita rispetto agli 1,1 miliardi del 2023. Sul fronte delle emissioni, l'analisi di un sotto-campione di aziende rappresentativo del sistema associativo, evidenzia una riduzione delle emissioni dirette (Scope 1) del 12% e delle emissioni indirette da consumo energetico (Scope 2) del 15% rispetto al 2018.
Per quanto riguarda l'economia circolare – prosegue la nota – gli investimenti superano 1 miliardo di euro, contro i 530 milioni dell'anno precedente.
Anche la digitalizzazione registra un incremento, con 780 milioni di euro di investimenti (+30%): oggi il 43% della rete idrica risulta distrettualizzata, mentre i contatori intelligenti del gas rappresentano il 69% del totale installato.
Il valore aggiunto distribuito agli stakeholder è stato pari a 16 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto ai 14,6 miliardi dell'anno precedente, a cui si aggiungono 27,8 miliardi di euro di spesa verso i fornitori, di cui il 54% destinato a realtà locali.
Sostenibilità e inclusione
Il Rapporto evidenzia una crescente integrazione dei principi ESG nel modello di business delle utilities: il 61% delle aziende, infatti, elabora un proprio rapporto di sostenibilità, mentre il 54% si è dotato di una struttura organizzativa dedicata e il 46% ha inserito obiettivi espliciti di sostenibilità all'interno del piano industriale.
La Survey "Dinamiche D&I nelle utility italiane" elaborata dall'Osservatorio D&I costituito tra Utilitalia, Fondazione Utilitatis e Università degli studi di Milano-Bicocca valuta, dal 2024, le performance delle aziende in materia di politiche di diversità e inclusione.
L'esame dei dati – prosegue il comunicato – evidenzia un quadro generale dinamico, caratterizzato da un accrescimento della consapevolezza dell'importanza strategica della D&I. I valori più alti del D&I Index si rilevano per la vocazione al territorio (52%), la neutralità delle politiche di selezione e assunzione del personale (56%) e le politiche di valutazione e premialità del personale (39%).
Il report evidenzia inoltre alcune aree di miglioramento: solo il 28% delle aziende ha la certificazione sulla parità di genere, persiste il gender gap soprattutto tra i dirigenti (18%) e nei ruoli dirigenziali: 6% di donne Direttore Generale e meno dell'11% di donne con responsabilità nelle prime linee di riporto al vertice e con disponibilità di budget.
Per quanto riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro, il 60% delle aziende monitora i near miss (incidenti mancati), mentre il 72% adotta sistemi certificati di gestione della sicurezza, a conferma di un impegno concreto nella prevenzione e nella tutela delle persone.
Le dichiarazioni dei rappresentanti
"Questi numeri testimoniano la centralità del comparto delle utilities per consentire al Paese di affrontare le sfide e di cogliere le opportunità della transizione ecologica e di quella digitale. Si tratta di un settore strategico per il nostro Paese sul fronte degli investimenti, dei servizi offerti ai cittadini e del valore economico generato. Ora, anche alla luce del contesto geopolitico, la sostenibilità e la sicurezza delle infrastrutture e delle reti saranno temi sempre più interconnessi, che richiederanno alle utilities un ulteriore sforzo in termini di investimenti e di acquisizione del know-how necessario", ha commentato il presidente di Utilitalia, Luca Dal Fabbro.
"Le aziende associate condividono un impegno comune verso la sostenibilità e l'inclusione, promuovendo una gestione responsabile delle risorse, l'innovazione al servizio delle comunità e ambienti di lavoro equi e aperti alla diversità. Come evidenziato dal Rapporto di Sostenibilità, le utilities, attraverso un approccio etico e partecipativo, contribuiscono a generare valore duraturo per i cittadini e i territori, destinando l'85% degli investimenti realizzati (oltre 7 miliardi) proprio a beneficio del territorio in cui operano", ha dichiarato presidente di Fondazione Utilitatis, Mario Rosario Mazzola.

