Crisi idrica, Sardegna: assegnate risorse del multisettoriale per "salvare stagione irrigua"

19 giu 2025
L'utilizzo per il settore irriguo prevede prima l'impiego di risorse da impianti di depurazione di acque reflue urbane, poi di risorse idriche locali quali pozzi e sorgenti e infine le risorse idriche dal SIMR.

Per il 2025 poco più di 200 milioni di metri cubi per l'uso potabile, 22,6 Mm3 per il settore industriale e 415 Mm3 per l'irriguo: approvate in Sardegna, con apposita delibera proposta dalla presidente della Regione Alessandra Todde, le assegnazioni della risorsa idrica.

L'utilizzo delle risorse idriche per il settore irriguo, spiega la Regione, dovrà essere effettuato, in relazione allo stato di consistenza delle disponibilità del Sistema idrico multisettoriale regionale (Simr), nel rispetto di un ordine di priorità stabilito dalla delibera votata dalla Giunta, che prevede prima l'impiego di risorse idriche provenienti da impianti di depurazione di acque reflue urbane affinate senza obbligo di miscelazione, ove disponibili, poi l'uso di risorse idriche locali quali pozzi e sorgenti e infine le risorse idriche dal SIMR.

"Le assegnazioni per l'irriguo e per il settore industriale si vanno a sommare a quelle già vincolate per l'uso potabile. Ci troviamo di fronte ad una situazione che diventa di anno in anno più critica in relazione ai cambiamenti climatici, a cui si aggiungono le criticità di un sistema che per troppi anni non ha ricevuto le dovute attenzioni", spiega la presidente Todde.

"Per garantire, per quanto possibile, le assegnazioni ai comparti d'utenza, abbiamo disposto una serie di rilevanti misure di carattere pianificatorio e gestionale per tenere conto, non solo della sfavorevole condizione idrologica, ma anche del concomitante svolgimento degli interventi di manutenzione straordinaria che, anche con fondi PNRR, interessano numerose opere del SIMR", aggiunge Todde.

Ad essere maggiormente colpito dalla carenza di risorsa è il territorio della Nurra, a cui sono state assegnate 1,6 Mm3 rispetto ai 20 Mm3 dell'anno precedente, che potrà usufruire del potabilizzatore di Sassari come risorsa aggiuntiva. A irrigazione zero sarà inoltre il comprensorio della Valle dei Giunchi compresa nel sistema nordoccidentale che attraversa la maggiore crisi di risorsa. Grazie ad una serie di interventi in delibera, il comprensorio della Sardegna meridionale potrà avere garantita la stagione irrigua grazie ai vincoli sulla diga Cantoniera di 50 Mm3 che, mantenendo accesi i sollevamenti, consentiranno i trasferimenti nell'area irrigua di Cagliari.

Sei Mm3, si legge, saranno vincolati dalla diga del Cixerri e trasferiti verso il potabilizzatore di Punta Gennarta. Un altro milione di Mm3 dal Nuraghe Arrubiu verrà trasferito verso la diga di Isili. 22 Mm3 riservati al sistema Temo-Cuga, per far fronte ad una serie di disservizi previsti sugli acquedotti Cogninas 1 e 2, nell'area di Sassari e Alghero. Infine, sono stati vincolati sulla diga dell'Alto Flumendosa 3,7 Mm3 per il fabbisogno potabile dell'Ogliastra.

"L'obiettivo ora è di rimettere ordine nella gestione della risorsa ci sono situazioni di criticità a macchia di leopardo nei consorzi che, per una serie di problemi tecnici e talvolta gestionali, non ci consentono di avere contezza esatta del consumo effettivo di risorsa. Questo non ce lo possiamo più permettere perché l'acqua è diventata una risorsa preziosissima, fino all'ultima goccia", conclude Todde.