ESCo, Agici-Siemens: comparto da oltre 16 mld, "settore chiave per transizione"

24 giu 2025
Guenzi (Siemens): "Ruolo cruciale della tecnologia. Innovazione nella gestione dell'energia e digitalizzazione infrastrutture industriali essenziali per competitività e sostenibilità nel lungo periodo".

Dal 2021 al 2024 +77% di fatturato del comparto delle Energy Service Companies (ESCo), passando da 9,13 a 16,2 miliardi di euro, con un EBITDA di 2,16 milioni e un utile netto aggregato pari a 700 milioni di euro. È quanto emerso dallo studio di AGICI "Energy Service Companies: presente e futuro di un settore chiave per la transizione energetica", presentato presso Casa Siemens a Milano.

Nel dettaglio, si legge in una nota congiunta, lo studio offre una lettura completa dell'evoluzione del settore, evidenziando come le trasformazioni in atto si intrecciano con l'andamento economico, le prospettive di sviluppo e il peso crescente della gestione tecnologica: negli ultimi anni, le ESCo hanno vissuto una fase di espansione significativa, sostenuta in larga parte dagli incentivi pubblici come il Superbonus.

L'analisi di AGICI, continua la nota, si è basata su un campione rappresentativo di 466 ESCo che hanno come core business l'efficienza e i servizi energetici, selezionate tra oltre 900 realtà certificate attive in Italia che operano lungo l'intera filiera: dalla consulenza all'installazione, dalla gestione operativa al supporto amministrativo.

Guardando ai dati economici, si legge, lo studio di AGICI restituisce l'immagine di un comparto che ha attraversato tre fasi distinte: tra il 2014 e il 2019 si è registrata una crescita contenuta ma regolare, con ricavi tra i 5,3 e i 6,4 miliardi di euro e un progressivo miglioramento della marginalità. Il 2020, segnato dalla pandemia di Covid-19, ha registrato un lieve calo, assorbito principalmente dalle imprese più strutturate. A partire dal 2021, grazie all'effetto moltiplicatore degli incentivi statali, il settore ha prodotto un'accelerazione significativa.

I dati si accompagnano a un'analisi di dettaglio del comparto che evidenzia differenze significative in termini di performance: i grandi operatori generano il 69% dei ricavi e contribuiscono per il 58% alla composizione dei margini operativi (EBITDA). Tuttavia, le ESCo integrate specializzate, spesso di dimensioni più contenute, realizzano quasi la metà degli utili complessivi, pari al 49%, dimostrando un livello di efficienza superiore nel convertire i ricavi in utili.

Inoltre, lo studio mette in luce come il settore stia entrando in una fase caratterizzata da una crescente complessità tecnologica: accanto ai tradizionali servizi di efficientamento energetico, cresce infatti la domanda di soluzioni avanzate legate all'integrazione tra elettrificazione, produzione di energia da fonti rinnovabili e sistemi di gestione digitali. In concreto, si legge, il mercato si sta orientando verso tecnologie avanzate, come pompe di calore, colonnine per la ricarica elettrica, impianti fotovoltaici, sistemi di monitoraggio intelligente e vettori per la deep decarbonization, tra cui biometano e idrogeno, che richiedono una capacità di integrazione tecnica e gestionale sempre più evoluta.

"Le Energy Service Companies sono chiamate a svolgere un ruolo sempre più determinante nella costruzione di un sistema energetico efficiente, resiliente e a basse emissioni. Il nostro studio evidenzia come il comparto abbia tutte le potenzialità per una crescita solida e strutturale, a condizione che riesca ad adattarsi a un contesto sempre più orientato alla performance e meno dipendente dagli incentivi pubblici, per i quali restano ancora ostacoli da superare sul piano attuativo. Sarà fondamentale investire in efficienza, tecnologie integrate e modelli gestionali evoluti", ha dichiarato Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI.

"Lo studio presentato oggi sottolinea il ruolo cruciale della tecnologia nel garantire qualità e continuità ai progetti delle ESCo, settore dinamico e fondamentale nella transizione energetica. In Siemens siamo convinti che l'innovazione nella gestione dell'energia, unita alla digitalizzazione delle infrastrutture industriali, sia essenziale per garantire competitività e sostenibilità nel lungo periodo", ha dichiarato Claudia Guenzi, Head of Smart Infrastructure di Siemens Italia.