
L'organizzazione chiede all'Ue e ai governi il reinvestimento in infrastrutture verdi e la redistribuzione mirata delle entrate alle famiglie a basso e medio reddito, per adattarsi al nuovo prezzo del carbonio.
La nuova carbon tax europea per i trasporti stradali e l'edilizia (ETS2) rappresenta un'opportunità da 300 miliardi di euro per aiutare i cittadini europei ad abbandonare i combustibili fossili e il petrolio, che l'Europa importa in larga parte: lo indica un nuovo studio di Transport & Environment, organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti.
Il reinvestimento in infrastrutture verdi e una redistribuzione mirata delle entrate dell'ETS2, spiega T&E in una nota, possono favorire una transizione giusta, che propone di restituire tra il 50% e il 75% dei proventi alle famiglie a basso e medio reddito sotto forma di sostegno finanziario.
Nel dettaglio, continua la nota, nel 2027 l'UE introdurrà un nuovo sistema di tariffazione delle emissioni di CO2 per trasporti stradali ed edilizia, il cosiddetto ETS2, che applicherà un prezzo al carbonio sul diesel, sulla benzina e sui combustibili per il riscaldamento, affiancandosi all'attuale mercato del carbonio per le emissioni industriali e garantendo così condizioni di parità sul mercato con le fonti energetiche più pulite.
Anche con un prezzo delle quote ETS fissato a 55 euro per tonnellata di CO2, si legge, il costo della benzina resterebbe inferiore alla media reale degli ultimi 20 anni, tenendo conto dell'inflazione. Inoltre, spiega T&E, grazie ai progressi nell'efficienza dei veicoli, le auto moderne consumano meno benzina per percorrere la stessa distanza rispetto al passato, riducendo così l'impatto del prezzo sul consumo.
Nonostante ciò, ricorda l'organizzazione, nel breve periodo l'ETS2 inciderà sul prezzo di benzina, diesel e gas, col rischio di gravare in modo sproporzionato sulle famiglie più povere: per questo, T&E raccomanda ai governi degli Stati membri di restituire direttamente metà dei quasi 300 miliardi raccolti con l'ETS2, tra il 2026 e il 2032, alle famiglie con redditi più bassi, e di investire il resto nella transizione, garantendo sostegno per l'acquisto di auto elettriche economiche, il potenziamento del trasporto pubblico e l'installazione di colonnine per la ricarica.
"L'ETS2 offre un'occasione da 300 miliardi di euro per liberare gli europei dalla dipendenza dal petrolio, il cui import è una zavorra economica insostenibile, nonché per ridurre l'inquinamento dalla mobilità su strada. Le preoccupazioni sociali sono concrete, ma si possono superare redistribuendo una parte dei fondi alle famiglie più vulnerabili e investendo il resto nella mobilità elettrica e nei trasporti pubblici e condivisi, per una transizione più giusta e sostenibile", ha dichiarato Esther Marchetti, Clean Transport Advocacy Manager di T&E Italia.
Per garantire che i proventi dell'ETS2 siano ridistribuiti, l'UE ha istituito il Fondo Sociale per il Clima (FSC): T&E raccomanda alla Commissione europea di concedere prestiti direttamente agli Stati membri, in modo che possano avviare immediatamente l'attuazione di politiche e misure a sostegno dei consumatori e realizzare investimenti per la riduzione delle emissioni di carbonio, prima che l'entrata in vigore dell'ETS2 provochi aumenti dei prezzi dei carburanti.