Finanziare il biometano

22 lug 2025
Dodicesima puntata della Rubrica "L'ultimo tassello del Biometano: il mercato". A cura di Tomas Carini, BPA Manager.

Quello di oggi è un tema particolarmente attuale e molto complesso. Il mondo della biodigestione e della finanza parlano in molti casi linguaggi diversi e quindi le reciproche esigenze sono difficili da comprendere.

È così complicato concedere un finanziamento?

Prende il toro per le corna Gioacchino Amato, Fondatore di Amato Avvocati: "Non è per niente complicato se ci si rivolge a consulenti qualificati che sappiano dialogare subito con i pochi player bancari o non bancari specializzati nel settore. Altrimenti, se ci si rivolge a consulenti tuttofare o banche generaliste si rischia di perdere tempo in talk and talk and talk".

Inizia l'analisi Stefano Cassella, Founder e CEO di Arcus Financial Advisors: "Si tratta di finanziamenti in project financing che presuppongono analisi approfondite di tutti gli aspetti dell'operazione. Infatti, il rimborso del finanziamento si basa esclusivamente sulla capacità del progetto di generare flussi di cassa sufficienti a coprire spese operative, rimborso del debito e ad assicurare un ritorno agli investitori. In generale non tutte le banche sono pronte a finanziare il biometano, più facilmente quello di matrice agricola e meno quello da FORSU".

Arricchisce la discussione Alessandro Corbari, Fondatore di Corbari & International Trade Partners: "Dipende molto dalle condizioni con cui il produttore si approccia alla banca. La prima macro differenza riguarda la natura giuridica: azienda agricola o società a responsabilità limitata? Nel primo caso, almeno nella fase di costruzione, la banca può chiedere un supporto all'imprenditore agricolo chiedendo garanzie reali. Nel caso di "S.r.l." il valore dell'asset stesso può essere considerato come equity dalla banca. Molto diverso è invece il caso dei finanziamenti greenfield in cui la banca non ha garanzie reali fino al momento della messa in esercizio. Questo intreccio di variabili determina l'impossibilità di poter pensare ad un prodotto creditizio standard".

Aggiunge ulteriori aspetti Andrea Saretta, Associate Manager presso Ramboll Management Consulting: "Ci sono diversi fattori da considerare, come l'essere entrati in graduatoria ad esempio, la condizione chiave per la bancabilità dei progetti. Ci sono poi i contratti e la disponibilità di feedstock, nonché la gestione del digestato, l'esperienza e la professionalità dell'operatore dell'impianto. Design e layout dell'impianto assicurano poi efficienza, affidabilità, conformità normativa e stabilità".

La rivoluzione del biometano: la materia prima è scarsa, la domanda supera l'offerta e si mettono in competizione i clienti, tipicamente gli Hard-to-Abate (HtA, vedi articolo). Quanto è bilanciato il tavolo negoziale?

Amato: "Del tutto sbilanciato in favore dei produttori di biometano che non colmano la domanda".

Saretta: "Quando la domanda supera l'offerta il prezzo subisce pressioni al rialzo. In questo caso, la domanda è spinta dall'elevata richiesta da parte dei settori hard-to-abate italiani in rapporto al prezzo dei permessi di emissione (EU Carbon Allowances – EUA)".

Come valuta la recente pubblicazione delle Regole applicative? Il mercato del biometano parte davvero stavolta?

Pungente l'intervento di Amato: "Se non ora quando?".

Saretta: "Uno dei temi fondamentali è la definizione del Biomethane Purchase Agreement tra produttore e consumatore finale. Sicuramente un passo avanti. Mi aspetto, tuttavia, una leggera dispersione nei prezzi in questa fase iniziale, a causa delle diverse condizioni contrattuali".

Il prezzo del biometano è pubblicato mensilmente e gratuitamente sul sito del GME: poiché la tariffa del DM22 prevede un contratto per sottrazione, un altro indice, per esempio, il TTF/PSV del gas naturale, può essere rischioso: conosce questo rischio finanziario?

Saretta: "Questa è una buona domanda, di cui non penso si parli tanto nel settore. Infatti, si corre il rischio di ridurre i ricavi mensili e di esporsi ad un rischio finanziario. Nel breve termine, mi aspetto una scarsa visibilità sui prezzi dei BPA".

Amato: "No".

Conosce il rischio di sbilanciamento (la differenza tra il programma di oggi e la consegna di biometano in rete domani)?

Amato: "Si certo, è un classico rischio future che occorre mitigare".

Saretta: "È un tema rilevante, soprattutto per i nuovi impianti. Tale disallineamento comporta un rischio finanziario e complessità amministrative".

Gli istituti finanziari concedono un finanziamento sulla base della tariffa del GSE. Terminati gli incentivi, la produzione di biometano "non graverà sulle tasche dei cittadini": si sta già valutando la vendita di biometano al mercato a prezzo fisso?

Cassella: "No le banche si basano sulla tariffa GSE, quindi il finanziamento si chiude nel periodo temporale degli incentivi. Finanziamenti con coda post incentivi verranno probabilmente valutati più avanti quando il mercato finanziario avrà acquisito maggiore consapevolezza e comfort sull'andamento di questi progetti".

Amato: "Non è detto che in futuro sia meno conveniente venderlo sul mercato. Dipende da variabili di lungo periodo e dinamiche regolamentari ad oggi non note".

Saretta: "I contratti BPA post-incentivo (dopo i 15 anni) verranno sicuramente rivisti. Mi aspetto che i BPA evolvano come è avvenuto per i PPA delle rinnovabili, dove i rischi e benefici sono condivisi tra produttori e offtaker. Un elemento certo sarà il continuo aumento del prezzo della CO₂ (EU ETS), che è un parametro centrale nel calcolo del prezzo".

Conosce dei produttori che abbiano già bandito una gara per individuare il miglior cliente a cui vendere il biometano? Ritiene che sia uno strumento utile?

Saretta: "Non conosco produttori che abbiano già bandito una gara formale. Attualmente, il percorso più diffuso è la rivendita del biometano a shipper o utility. Osservo una forte domanda da parte dei settori HtA italiani, la quale probabilmente accelererà l'evoluzione del mercato dei BPA e ne influenzerà i prezzi".

Amato: "Sì, è uno strumento utile. Il problema è il timing. Quando un progetto di biometano è ready to build e ci si reca in banca per costruire il finanziamento bancario la presenza di un BPA facilita la bancabilità del progetto, ma vi è il rischio di differimento di efficacia contrattuale. Cioè si stipula un contratto oggi per prenotare una quantità di produzione quanto l'impianto entrerà in funzione, con tutto ciò che comporta in termini di rischio di esecuzione del contratto".

Leggi l'undicesimo articolo della Rubrica.