GNL e BioGNL: il futuro della decarbonizzazione passa per un piano di rilancio ambizioso

17 giu 2025
A certificare le potenzialità del settore è lo studio di Bip Consulting, presentato nel recente convegno da Assogasliquidi-Federchimica. Articolo a cura di Pierpaolo Signorelli.

Il 2024 ha segnato un punto di svolta per il mercato italiano del GNL (Gas Naturale Liquefatto), con segnali di ripresa incoraggianti dopo le turbolenze causate dal rialzo dei prezzi energetici nel biennio precedente. A certificare le potenzialità future del settore è lo studio di Bip Consulting, presentato nel recente convegno da Assogasliquidi-Federchimica che ha proposto un ambizioso piano in 10 punti per far decollare durevolmente il settore del GNL e bio-GNL.

In Italia il futuro del settore si delinea promettente, con scenari di crescita al 2027 che possono arrivare ad un raddoppio dei consumi, a patto che vengano adottate misure di policy concrete e tempestive. "Il GNL/bioGNL è un prodotto energetico indispensabile per la politica energetica del nostro paese e per la realizzazione della transizione che non potrà approdare a soluzioni solo elettriche", ha affermato Matteo Cimenti presidente di Assogasliquidi.

Ed i numeri avvalorano tale impostazioni, anche in tempi difficili come quelli che l'Europa e  l'Italia stanno affrontando, strette nella morsa delle guerre e della politica daziaria America.

Dati in crescita, ma il potenziale è ancora inespresso

In effetti, nel 2024 i consumi di GNL in Italia hanno raggiunto 208 mila tonnellate, con un incremento del 24,5% rispetto al 2023. A trainare la domanda è stato il settore dell'autotrazione, che rappresenta circa l'80% del consumo complessivo. Le immatricolazioni di veicoli pesanti a GNL sono aumentate del 22,4%, ma restano una quota marginale del parco circolante nazionale: appena lo 0,5%.

Anche la rete infrastrutturale mostra progressi, con 177 stazioni di rifornimento attive (+11,3%) e la crescente disponibilità di impianti per il rifornimento navale. Tuttavia, la distribuzione resta sbilanciata a favore del Centro-Nord, segno che servono politiche più uniformi per colmare i divari territoriali.

Nel panorama energetico italiano è una realtà ancora ridotta, ma dalle grandissime potenzialità perché come ha affermato Costantino Amadei, presidente del Gruppo GNL di Assogasliquidi, "il GNL e il bioGNL sono soluzioni pronte, concrete e decarbonizzanti. Si tratta di una tecnologia disponibile, sicura, facilmente integrabile con le infrastrutture esistenti e con un costo per tonnellata di CO2 evitata tra i più bassi. Può decarbonizzare subito i trasporti pesanti su gomma e via nave, dove l'elettrificazione è ancora lontana da una piena scalabilità".

Il piano in 10 punti per rilanciare il settore

In virtù di tali considerazioni, al fine di dare impulso al GNL e al bioGNL, Assogasliquidi ha presentato un piano strategico in 10 punti, rivolto al Governo e al Parlamento, con l'obiettivo di accelerare la transizione energetica e promuovere soluzioni già pronte all'uso.

Tra le proposte principali:

  • Revisione urgente del Regolamento UE sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, con l'introduzione del "carbon correction factor" per valorizzare il contributo dei biocarburanti.
  • Credito d'imposta strutturale fino al 40% per l'acquisto di bioGNL da parte delle imprese di autotrasporto.
  • Incremento del fondo investimenti per il rinnovo del parco mezzi, con forti premialità per chi sceglie soluzioni a GNL/bioGNL.
  • Riduzione del pedaggio autostradale e delle tasse portuali per mezzi e navi alimentati a GNL.
  • Esenzione dal bollo per i veicoli pesanti GNL.
  • Utilizzo dei proventi ETS2 per incentivare i carburanti rinnovabili nei settori hard-to-abate.

Gnl/bio-GNL carburanti alternativi nel settore del trasporto

Sul fronte marittimo, il GNL è già una delle soluzioni più promettenti per la decarbonizzazione. Oggi, solo 12 navi alimentate a GNL solcano i mari italiani, ma la domanda è destinata a crescere con l'arrivo di nuove bettoline di bunkeraggio, l'adattamento delle FSRU per il small scale LNG e l'entrata in vigore delle linee guida ministeriali per lo shipping.

Il futuro sviluppo del bioGNL marittimo potrà essere determinante per rispettare gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni e per favorire la transizione ecologica dei porti italiani.

La questione della decarbonizzazione nei trasporti, è stato il tema della tavola rotonda che è seguita. Secondo Fabio Ferrara di Enilive, c'è molto interesse  da parte degli armatori per l'adozione del GNL su scala diffusa e si avverte la necessità di una normativa unica e certa per tutti i porti della penisola. Per Tommaso Ghetti di ENI, è prioritario avere una visione di lungo periodo che arrivi al 2040 e oltre. Per riuscire a mantenere una rotta per un periodo così lungo occorre che i diversi attori siano sinergici e possano così sia recuperare il gap infrastrutturale che l'Italia detiene rispetto ad altri player come la vicina Spagna, sia per affermarsi come Hub euro-mediterraneo per il gnl/bio-gnl.

Gli fa eco Daniele Corti di Axpo,  che sottolinea come l'elemento per recuperare il terreno perduto è quello di implementare le infrastrutture esistenti, offrendo una maggiore flessibilità così da rispondere prontamente alle richieste sempre più numerose e diversificate degli armatori. Fondamentale è infatti pensare in termini globali e non arroccarsi in una dimensione prettamente regionale. Sulla questione delle committenze ha posto particolare accento Andrea Fernandi di Società Italiana di gas  liquidi/Vulcan, il quale ha sottolineato come sia decisivo l'individuazione della committenza, in un contesto come quello italiano ancora giovane nella diffusione del prodotto. In effetti  a livello aziendale, sia per impieghi stazionari e, ancor di più, per i trasporti, vi è poca conoscenza dell'opportunità che GNL /bio GNL possono offrire e si tratta di un gap conoscitivo che si deve e si può colmare per poter offrire l'opportunità di un prodotto nuovo, italiano e sicuro.

Scenari al 2027: fino al raddoppio dei consumi

Secondo lo studio BIP, nello scenario più ottimistico il mercato italiano del GNL potrebbe raggiungere fino a  400.000 tonnellate annue al 2027. Un simile traguardo però, è possibile solo se supportato da:

  • una politica di incentivi efficace
  • lo sviluppo dei terminali small scale
  • un'adeguata implementazione delle normative portuali
  • aumento del costo ETS.

Appare dunque evidente che solo scelte di politica industriale coraggiose e rilevanti investimenti immediati potranno sbloccare il pieno potenziale del GNL/bioGNL in Italia.