Idrico, UE: via libera norme per trattamento e riutilizzo acque reflue urbane

12 apr 2024
Tra le novità, migliore monitoraggio di inquinanti chimici, incluse le “PFAS” e riutilizzo più ampio delle acque reflue urbane trattate per prevenire la scarsità idrica

Approvate in via definitiva le nuove norme per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane. Con 481 voti favorevoli, 79 contrari e 26 astensioni, il Parlamento ha adottato l'accordo raggiunto con il Consiglio nel gennaio 2024 sulla revisione delle norme dell'UE in materia di gestione delle acque e di trattamento delle acque reflue urbane per una migliore protezione della salute pubblica e dell'ambiente.

La nuova direttiva - si legge in una nota del PE - stabilisce che entro il 2035, le acque reflue urbane di tutti gli agglomerati con una dimensione di 1.000 abitanti equivalenti o più saranno soggette a trattamento secondario, che prevede la rimozione della materia organica biodegradabile, prima di essere scaricate nell'ambiente.

Entro il 2039, il trattamento terziario (ossia l'eliminazione dell'azoto e del fosforo) sarà applicato in tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue che coprono 150,000 a.e. e oltre, ed entro il 2045 in quelli che coprono 10 mila a.e. e oltre. Un trattamento aggiuntivo, noto come "trattamento quaternario", che mira ad eliminare una vasta gamma di microinquinanti, diventerà obbligatorio per tutti gli impianti con più di 150 mila abitanti equivalenti (e oltre 10 mila a.e. in base a una valutazione del rischio) entro il 2045.

Inoltre, verrà introdotto un rigoroso monitoraggio di vari parametri di salute pubblica, inclusi virus noti, agenti patogeni emergenti, inquinanti chimici come le "sostanze chimiche eterne" (PFAS), microplastiche e resistenza antimicrobica.

La legge introduce anche la responsabilità estesa del produttore (Extended Producer Responsibility - EPR) per i medicinali destinati all'uso umano e i prodotti cosmetici. Ciò significa che i produttori dovranno coprire i costi del trattamento quaternario per rimuovere i microinquinanti dalle acque reflue urbane. Almeno l'80% di tali costi sarà a carico dei produttori, con eventuali finanziamenti nazionali integrativi.

Inoltre, i Paesi dell'UE - si legge nella nota - saranno tenuti a promuovere il riutilizzo delle acque reflue trattate provenienti da tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane, soprattutto nelle zone soggette a stress idrico.

"La legislazione migliorerà significativamente le norme in materia di gestione delle acque e di trattamento delle acque reflue in Europa, in particolare con nuove norme sull'eliminazione dei microinquinanti provenienti da medicinali e prodotti per la cura della persona. Stiamo facendo in modo che l'impatto delle norme sull'accessibilità economica dei medicinali non sia sproporzionato e che le sostanze chimiche nocive come gli PFAS siano monitorate e trattate meglio in futuro", ha dichiarato il relatore Nils Torvalds.

Prima che la legge possa entrare in vigore, il testo dovrà essere approvato formalmente anche dal Consiglio.