Idrico, Water Alliance e PoliMi insieme per ricerca su impatto climatico

06 giu 2025
Grazie allo sviluppo di un modello digitale di previsione i gestori lombardi potranno migliorare l'efficienza dei sistemi esistenti ed effettuare investimenti mirati per garantire la resilienza della rete.

Sviluppare un modello digitale che consenta di anticipare i tempi e prepararsi con adeguatezza ai cambiamenti climatici: è questo lo scopo dello studio commissionato da Water Alliance – Acque di Lombardia, la rete di impresa di tredici aziende pubbliche lombarde, al Politecnico di Milano, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale.

Grazie al lavoro, si legge in una nota di Water Alliance, i gestori del servizio idrico lombardo potranno informare il proprio processo decisionale su analisi in grado di incorporare gli effetti del cambiamento climatico sulle fonti di approvvigionamento: tramite questo approccio, sarà possibile migliorare l'efficienza dei sistemi esistenti ed effettuare investimenti mirati per garantire la resilienza della rete.

"A fronte della grande responsabilità che abbiamo verso gli abitanti della nostra regione, si è rivelato fondamentale dotarci di uno strumento che consentisse di studiare e prevedere l'impatto dei cambiamenti climatici sugli acquiferi lombardi, in termini di quantità, tempistiche, movimento e disponibilità. È stato quindi naturale lanciare un modello digitale che ci aiutasse nella pianificazione degli investimenti futuri e nella gestione di reti e impianti esistenti", ha dichiarato Raffaele Pini, portavoce di Water Alliance – Acque di Lombardia.

Fondamentale per la realizzazione dello strumento, continua la nota, è stato anche lo studio della tendenza futura delle Linee segnalatrici di possibilità pluviometrica, che rappresentano come le piogge influenzeranno il sistema idrico: da questo studio emerge come lo scenario più critico sia anche quello considerato più probabile, prevedendo l'alternanza di periodi di siccità estrema ad altri di piovosità intensa.

Anche se non vi saranno grandi variazioni nell'accumulo complessivo, si legge, i giorni di pioggia diminuiranno significativamente, aumentando l'intensità delle precipitazioni: entro il 2081, infatti, il tempo di ritorno delle precipitazioni, ovvero la probabilità che si realizzerà, si dimezzerà, con eventi estremi che si verificheranno a frequenza raddoppiata rispetto ad oggi.

La realizzazione dello strumento, spiega la nota, ha richiesto anche l'analisi delle proiezioni future delle Linee Segnalatrici di Possibilità Pluviometrica (LSPP), utili per stimare le piogge intense che influenzeranno in futuro il sistema idrico: lo studio, condotto sulla Regione Lombardia con 15 modelli climatici EURO-CORDEX e scenari RCP 8.5, evidenzia un aumento dei quantitativi di precipitazione estrema e una significativa riduzione dei tempi di ritorno.

"Oltre l'80% dell'acqua potabile consumata in Lombardia proviene dalle falde acquifere. Per garantire una gestione sostenibile di questa risorsa essenziale, è stato sviluppato un modello idrogeologico integrato del sistema acquifero del fiume Po, che copre un'estensione di circa 87mila km² e una profondità di 220 metri. È stato possibile costruire una mappa tridimensionale dell'architettura del sottosuolo, includendo anche l'incertezza legata alla distribuzione dei geo-materiali. Le simulazioni si estendono fino al 2100 e si basano su due scenari IPCC (SSP1-2.6 e SSP5-8.5), offrendo un supporto strategico per la pianificazione e la protezione delle risorse idriche nel lungo periodo", ha dichiarato Vincenzo Lombardo, Direttore Generale di Lario Reti.