
Articolo a cura di Paolo Cerutti, Segretario di ANIGHP, e Moreno Fattor, Presidente di ANIGHP.
Parecchi eventi negli ultimi mesi sono stati dedicati al tema "geotermìa", sia a quella elettrica o profonda (alta o media entalpìa), sia, ed in una misura anche maggiore, a quella superficiale per la climatizzazione (bassa e bassissima entalpìa), cioè al geoscambio, come la chiameremo qui di seguito.
Necessaria premessa riguarda il contesto in cui oggi ci troviamo a livello planetario, un contesto climatico, ambientale, energetico ed economico abbastanza critico, se non per alcuni versi anche drammatico. A solo titolo esemplificativo, da una parte in Italia solo il 5% circa nel settore del riscaldamento è rinnovabile a emissioni "zero", 14 milioni di abitazioni (46% del totale, disposte in 1,2 milioni di condomini) risultano per oltre l’80% realizzate prima dell’entrata in vigore della L. 10/91e nel nord la classe energetica è per il 60% F o G; dall’altra parte nella sola Milano sono in esercizio ancora oltre 3.000 caldaie a gasolio.
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