Regolamento metano, EDFE: "L'UE mantenga rotta sulle emissioni"

12 giu 2025
Dello stesso avviso anche l'associazione Amici della Terra: "Riaprire il regolamento penalizzerebbe i risultati e gli impegni delle imprese italiane della filiera del gas naturale".

Gli membri dell'UE si oppongano a qualsiasi tentativo di riaprire o indebolire il Regolamento sul metano: è l'appello di Environmental Defense Fund Europe (EDFE), che in una nota si è detto preoccupato per la bozza di conclusioni in vista del prossimo Consiglio dell'Unione europea del 16 giugno, che suggerisce la possibilità che l'atto venga riaperto nell'ambito di una più ampia iniziativa "Energy Omnibus".

Il Regolamento, continua la nota, segna una tappa importante negli sforzi dell'UE per ridurre le emissioni di gas serra, migliorare la trasparenza del mercato energetico e proteggere la salute pubblica, promuovendo al contempo la neutralità climatica e la sicurezza energetica: una sua revisione prematura rischierebbe, secondo l'EDFE, di ritardare la conformità e indebolire la certezza normativa, oltre a inviare segnali contrastanti sia alle autorità di regolamentazione che alle aziende.

"Il Regolamento UE sul metano è basato sulla scienza e su pratiche consolidate. Codifica efficacemente l'Oil and Gas Methane Partnership (OGMP) 2.0, richiedendo agli operatori di segnalare le emissioni sulla base di misurazioni dirette equivalenti ai livelli 4 e 5 dell'OGMP. Con quasi la metà delle importazioni di petrolio e gas dell'UE già allineate all'OGMP 2.0 o alla Oil & Gas Decarbonisation Charter (OGDC), questo Regolamento si basa sullo slancio esistente. Per garantire un'attuazione sicura, è necessario chiarire i malintesi, piuttosto che riaprire la legge", spiega l'EDFE.

Inoltre, si legge, l'atto consente l'integrazione con il monitoraggio satellitare delle emissioni, come i dati di MethaneSAT e altri strumenti avanzati di telerilevamento: queste tecnologie supporteranno sia l'applicazione delle norme che la rendicontazione pubblica, garantendo che ciò che viene misurato venga poi gestito al meglio.

Dello stesso parere anche gli Amici della Terra, che in una nota spiegano che riaprire il regolamento penalizzerebbe i risultati e gli impegni delle imprese italiane della filiera del gas naturale: l'associazione invita l'Italia e gli altri Stati membri dell'Ue a respingere qualsiasi riferimento o tentativo volto a ritardarne l'attuazione.

"Il nostro Paese vanta la più grande ed efficiente infrastruttura industriale del gas naturale europea, e non ha alcun motivo per non confermare la posizione favorevole sempre mantenuta nella fase legislativa ascendente. Qualsiasi diversa posizione, oltre a mettere in difficoltà le imprese che si stanno attrezzando per adeguarsi alle nuove regole, farebbe ritenere che il nostro Paese non sia tra i più virtuosi nella riduzione delle emissioni, come invece è", commenta AdT nella nota.