ACQUA PROTAGONISTA A ECOMONDO DIGITAL EDITION 2020

06 nov 2020
Gli spun ti della giornata del 6 novembre in diretta da Ecomondo: RIVOLUZIONE DIGITALE PER UNA SOCIETÀ IDRICA SMART E CIRCOLARE; ANBI: L’EUROPA CHIEDE MAGGIORE UTILIZZO DI ACQUE REFLUE ENTRO 2024.

RIVOLUZIONE DIGITALE PER UNA SOCIETÀ IDRICA SMART E CIRCOLARE

Dall’IOT (Internet of Things) a servizi in cloud unificati in un sistema europeo unico, dal telecontrollo alla logistica in real time. La digitalizzazione del sistema idrico urbano e industriale è una leva fondamentale di una transizione ormai imprescindibile verso una società idrica smart e circolare. Dal 2011 la Commissione Europea promuove questa transizione con azioni specifiche cui il Green Deal imprime un’accelerata decisiva. Investire sulla sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle infrastrutture idriche urbane e industriali, infatti, è una priorità da cui dipende la nostra salute e quella dell’ambiente. Se ne parla a Ecomondo Digital Edition, l’appuntamento di Italian Exhibition Group dedicato alle tecnologie green e alla circular economy, su iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo e di IRSA-CNR, Università Politecnica delle Marche, Università di Brescia, Water Europe, H2020 ULTIMATE Consortium, H2020 DWC Consortium e UTILITALIA. Il digitale si inserisce lungo tutto il ciclo dell’acqua per mantenere alti standard di qualità, monitorare i patogeni e gli inquinanti emergenti, estendere la disinfezione degli scarichi, ma anche per migliorare l’accessibilità e il livello di servizio per il consumatore finale. Con un contributo rilevante dalla Space Economy che mette a disposizione tecnologie e sensoristica che trovano già applicazione tra i gestori italiani.

 

AGRICOLTURA, ANBI: L’EUROPA CHIEDE MAGGIORE UTILIZZO DI ACQUE REFLUE ENTRO 2024

Massimo Gargano, Direttore Generale dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), è stato chiaro: “Seppur a distanza per l'emergenza Covid, ribadiamo la necessità di avviare un confronto fra tutti gli stakeholders in vista della scadenza del 2024, indicata dall'Unione Europea per armonizzare le normative nazionali con il Regolamento Comunitario sui Requisiti Minimi dell'Acqua di Riuso che, dopo 6 anni di gestazione, è già attuativo, prevedendone l'obbligatorietà in campo agricolo. Attorno al tavolo, oltre ai Consorzi di bonifica ed irrigazione, vorremmo ci fossero il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, quello delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, le Organizzazioni Professionali Agricole, le associazioni ambientaliste e consumeristiche”. Ad un incontro svoltosi oggi in occasione di Ecomondo Digital Edition, è stato ricordato come attualmente, in Italia, su oltre 3.300.000 ettari irrigati, le acque depurate sono utilizzate solo a servizio di 15.000 ettari circa, oltre la metà dei quali in Emilia-Romagna. "La scadenza comunitaria sarà un'importante occasione di verifica sulla gestione integrata della risorsa idrica e l'uso delle acque reflue va interpretato come una risorsa aggiuntiva al fabbisogno idrico dell'agricoltura, senza gravare di ulteriori costi il settore che produce cibo, cioè una funzione indispensabile, come ci ricordano la pandemia e le difficoltà che ne conseguono”, ha aggiunto il Direttore Generale di ANBI. “Serve quindi una gestione del processo depurativo, che sia condivisa, nonché controllata nell'interesse del territorio e delle sue comunità”.

 

Il programma completo delle giornate è consultabile online:

Programma completo di Ecomondo

Programma completo di Key Energy