
Per la prima volta un’analisi del comparto per conoscere l'intero sistema produttivo rappresentato dall'associazione
L'associazione Aqua Italia -federata ANIMA Confindustria - rappresenta da più di 40 anni i costruttori di impianti, accessori, componenti e prodotti chimici per il trattamento delle acque primarie (non reflue) per uso civile, industriale e per piscine. L’impegno dell’associazione è da sempre dedicato alla promozione del trattamento acqua in generale e dell’acqua del rubinetto in particolare: vera risorsa a Km zero. Da sempre l’associazione è interlocutore proattivo e privilegiato delle istituzioni, al fine di promuovere il consumo razionale, sostenibile e corretto delle risorse idriche. Tra le molte attività ha curato la redazione di utili pubblicazioni tra cui un Manuale di corretta prassi igienica, validato dal Ministero della Salute nel luglio 2014, nonché collaborato con ISS Istituto Superiore di Sanità alla realizzazione delle Linee guida per la profilassi della legionella nel 2015.
La presentazione odierna del primo Libro Bianco sul settore costituisce un ulteriore elemento di conoscenza della realtà produttiva di riferimento. Lo studio è stato realizzato analizzando le aziende del comparto nella loro totalità, individuandone le caratteristiche e più in generale il posizionamento della produzione italiana rispetto agli altri Paesi; il campione oggetto di analisi è costituito da 101 imprese, che impiegano circa 3.000 dipendenti e fatturano approssimativamente 1 miliardo di Euro.
“Come Associazione di categoria abbiamo sentito la necessità di avere a disposizione informazioni puntuali e su cui fondare la conoscenza della nostra realtà produttiva in un momento in cui vi è una graduale modifica nell’atteggiamento dei consumatori, più propensi rispetto al passato, a rivolgersi all’acqua dell’acquedotto” - ha affermato Lauro Prati, Presidente Aqua Italia - “a tutto questo va aggiunta una generale attenzione alle politiche di risparmio dell’acqua nell’industria e una maggiore attenzione all’impatto positivo che il trattamento dell’acqua consente a livello di efficienza energetica negli edifici/processi e riduzione gas serra.”
La ricerca ha evidenziato la presenza sul mercato italiano di filiali di aziende multinazionali e società locali, con una prevalenza delle prime in termini di market share. Le aziende italiane sono tutte di piccole e medie dimensioni, generalmente operano sul mercato locale e il 75% di esse esporta all’estero, senza zone preponderanti. Tra queste ultime, la maggior parte (56%) registra un fatturato in Italia superiore rispetto a quello estero, il restante 44% ha, invece, nell’export il maggior peso sul fatturato totale. La distribuzione geografica non è perfettamente uniforme: si è osservato una maggior presenza di aziende con sede nel nord Italia, tuttavia non sono presenti poli produttivi o distretti, sebbene Veneto e Piemonte siano storicamente importanti per questo comparto.
La filiera distributiva del settore è lunga e articolata, ad esclusione di quello domestico, l’intero comparto si rivolge esclusivamente al cliente professionista (B2B). Le aziende si concentrano principalmente a due macrosettori: residenziale, all’interno del quale rientrano i settori domestico, ospedaliero e residenziale-turistico-ricettivo, e industriale, comprendente i settori industria, farmaceutico, municipalità, ristorazione e medicale. Nessuno tra questi settori prevale a livello di importanza strategica. La maggior parte delle aziende si rivolge a più settori con forza vendita dedicata, una piccola parte (8%) adotta invece una strategia di focalizzazione su un solo settore e nello specifico nel settore ristorazione. L’offerta di prodotti/applicazioni del comparto è molto variegata e varia a seconda dei settori a cui si le varie aziende si rivolgono.
Le aziende del comparto dedicano particolare attenzione al fornire servizi come la formazione e le istruzioni necessarie al corretto funzionamento della macchina, attività svolta dal 71% delle aziende e legata alla vendita della stessa. Altri servizi particolarmente comuni sono la manutenzione e l’installazione (offerti dal 57% delle aziende), oltre alla formazione non legata alla vendita.
Per questi ultimi servizi, si è assistito a una evoluzione nel mercato: in primo luogo le aziende si sono strutturate in modo da poterli offrire al cliente finale direttamente (in precedenza si rivolgeva ad enti terzi anziché alle aziende fornitrici), e successivamente integrando i servizi di installazione e manutenzione alla vendita del prodotto. Tutto questo rientra in una logica di servitization, fondamentale anche in ottica di fidelizzazione: il focus si è spostato dalla sola vendita del prodotto a un bundle di prodotto-servizio.
Negli ultimi anni sono emersi alcuni trend di mercato che rappresentano un’opportunità: “Siamo certi che il settore del trattamento delle acque italiano sarà ancora più apprezzato e scelto per l’elevato livello tecnologico e la qualità. Le nostre imprese sono solide nonostante la crisi e, contribuendo in maniera importante alle esportazioni del nostro sistema Italia, rappresentano un’eccellenza su cui la politica industriale del nostro Paese deve puntare” - ha concluso il Presidente Lauro Prati.
Lo studio è stato realizzato con il contributo della Fondazione Edison, del Prof. Jacopo Mattei (Università di Ferrara e SDA Bocconi), del Prof. Andrea Boaretto (Mip ), del Prof. Giancarlo Giudici (Politecnico di Milano), con il supporto dell’Ufficio Studi Anima e della commissione marketing di Aqua Italia.