I Documenti di consultazione dell’AEEG nn. 183 e 209 del 2013, nel confermare gli Orientamenti finali, già espressi nella Segnalazione al Parlamento n. 461/2012/I/com e, da ultimo, nella “Relazione Annuale sullo stato dei servizi e sull’attività svolta” presentata dal Presidente Ing. Bortoni il 26 giugno u.s., finiscono, per evidenziare scelte in contraddizione con il percorso verso l’indipendenza energetica e la decarbonizzazione, di cui la generazione distribuita ad alta efficienza e le smart grids private sono i principali artefici.
Recentemente in tema di Energia, di fonti rinnovabili, di efficienza energetica e di generazione distribuita, l’On.le Orlando, Ministro dell’Ambiente, in sede di audizione al Senato, ha evidenziato il ruolo della generazione distribuita e delle fonti rinnovabili, sostenendo che “Dobbiamo puntare su un modello di generazione distribuita, che rafforzi la capacità di autoproduzione sorta da una rete di distribuzione intelligente, in modo da aumentare veramente l’autonomia energetica”. “Dobbiamo poi saper costruire … dando un quadro di regole uniformi nel territorio nazionale e stabile nel tempo e sostenendo misure come i sistemi efficienti di utenza e promuovendo i sistemi di accumulo”. A sua volta il Ministro dello sviluppo economico, On.le Zanonato, ha parlato di "rimodulazione degli oneri, per la quale stiamo lavorando con l'Autorità". Ascomac Cogena, in risposta alla consultazione, ha manifestato le proprie perplessità su diversi temi trattati, oggetto degli Orientamenti finali dell’AEEG, evidenziando diverse criticità, tra le quali:
• i limiti ed i confini legali dell’attività regolatoria che, in base alla legge istitutiva, devono riguardare esclusivamente i servizi di pubblica utilità (nel caso dell’energia, fino al punto di prelievo)
• la concorrenza tra reti energetiche pubbliche, in concessione e private, peraltro già oggetto di segnalazione dell’AGCM
• la questione della subconcessione di reti o parti di reti private in base all’obbligo della messa a disposizione del gestore privato etc.
• l’assoggettamento dell’energia autoprodotta a corrispettivi tariffari e oneri di sistema “La rimodulazione di corrispettivi tariffari e oneri di sistema non può né deve prevederne l'estensione ai sistemi di autoproduzione ed alle reti elettriche private. Riteniamo si tratti di una imposizione di costi impropri – sostiene Pierluigi Corsini, Presidente di Cogena - che penalizza in sé l’autoproduzione, oltre che la generazione distribuita e l’efficienza energetica, creando ulteriori ostacoli all’installazione ad es. di impianti di cogenerazione ad alto rendimento multi-utente in ambiti potenzialmente interessanti, quali centri commerciali, nuclei industriali, condomini, complessi residenziali ecc.”. “Per ridurre i costi della fornitura di energia elettrica – prosegue Corsini – occorre puntare sull’efficienza tecnico-economica di sistemi di generazione distribuita in abbinamento a reti energetiche che stimolino la concorrenza, a favore del cliente finale”. Onerosa e controproducente per lo sviluppo del Paese poi, per Ascomac Cogena, la scelta di remunerare i “servizi di flessibilità” delle centrali termoelettriche tramite gli introiti derivanti dall'estensione degli oneri di sistema alla generazione distribuita. La chiave di volta del cambio di passo energetico del nostro Paese è proprio qui, nella scelta e nella realizzazione ed attuazione di un nuovo Paradigma energetico fondato sulla indipendenza energetica e sulla decarbonizzazione, che punti a valorizzare l’energia là dove serve, affiancando e rinnovando l’attuale modello centralizzato di produzione e di distribuzione, con il conseguente ripensamento della filiera – generazione – trasferimento - utilizzo - e con particolare attenzione all’autoproduzione, rivolta al cliente singolo o aggregato nello stesso sito, condominio, centro commerciale, distretto agricolo/industriale che sia, attuando quella rivoluzione già avvenuta a livello informatico. Il nostro Paese non può permettersi di rallentare se non ostacolare il cambiamento del Paradigma energetico, da modello di produzione di energia centralizzato a distribuito, modello rappresentato da moltissime piccole e medie imprese specializzate in servizi energetici che operano nei nuovi contesti di mercato, aperti proprio grazie all’apertura del mercato energetico e da tanti clienti finali interessati ad investire in risparmio energetico attraverso l’efficienza energetica, sia a livello di generazione che di trasferimento, anche a fini di mobilità sostenibile. “Attribuire corrispettivi tariffari e oneri di sistema sull’energia autoprodotta da un sistema di autoapprovvigionamento energetico - secondo Carlo Belvedere Segretario Generale Ascomac – ed imporne la relativa corresponsione, si pone in aperto conflitto giuridico sia con la remunerazione di un servizio mai fornito dal distributore che l’utente finale non ha mai ricevuto, sia con il pagamento di corrispettivi ed oneri non dovuti, da parte dell’utente finale, per un “non servizio”. Tra l’altro, non viene tenuta in considerazione alcuna la Segnalazione dell’AGCM n. S898 del 2011 in tema di sistemi di distribuzione chiusi e le considerazioni in tema di concorrenza relative ai sistemi di produzione ed alle reti energetiche in essa contenute. In ordine alla autoproduzione, tipica degli impianti di autoapprovvigionamento energetico, giova richiamare l’art. 9, legge n. 287/1990, che stabilisce che qualsiasi riserva per legge allo Stato, ad un ente pubblico o ad una impresa incaricata di gestire beni e servizi per il mercato non comporta per i terzi il divieto di autoprodurre questi beni e servizi, salvo che non ricorrano particolari esigenze quali motivi di ordine pubblico, sicurezza pubblica o sicurezza nazionale. Nel concetto di autoproduzione rientra non solo la produzione per uso proprio ma anche per uso della società controllante e delle società controllate. In tal senso appare contra legem introdurre da parte dell’Autorità da subito a livello regolatorio e, come auspica la stessa AEEG nei suoi Orientamenti anche a livello legislativo, l’attribuzione di corrispettivi ed oneri sull’energia autoprodotta e l’obbligo di corresponsione di tali corrispettivi ed oneri a carico dell’utente che autoconsuma l’energia autoprodotta. Di fatto – conclude Belvedere – con il possibile versamento di corrispettivi tariffari e oneri di sistema viene ad essere minata la Generazione distribuita abbinata a smart grids private. Favorendo, infatti, gli investimenti sul territorio ed in siti confinati, non solo in sistemi di generazione di energia, rinnovabili e ad alta efficienza, ma anche in reti energetiche private intelligenti si riducono i costi delle reti di trasporto e distribuzione, il carico e le congestioni di rete, consentendo, altresì, modalità flessibili di controllo del carico e di bilanciamento domanda-offerta da parte del sistema, l’efficienza energetica delle reti stesse e maggiori possibilità per i clienti finali di partecipare al mercato elettrico” .
E’ altresì a dir poco paradossale il fatto che l’autoproduttore, che non usufruisce dei servizi di rete per l’energia autoconsumata, debba pagare corrispettivi tariffari e oneri, mentre chi usufruisce dei servizi del sistema elettrico, come nel caso recente degli energivori ed altre categorie di clienti finali, che peraltro non prelevano né energia verde (FR) né efficiente (CAR), non li paghi o li paghi in misura assai ridotta, oltre ai benefici fiscali in materia di accise. E poi, magari, delocalizza anche. Il caso Alcoa docet”. Sconti ed esenzioni, queste, che basandosi su mero prelievo da rete finiscono per consumare, sostenendola, energia termoelettrica.
I vantaggi per il sistema elettrico e per il Paese con Sistemi di autoapprovvigionamento energetico – SDC/RIU/SEU - in abbinamento a reti energetiche intelligenti
• Incremento occupazionale con lo sviluppo della filiera tecnologica e professionale di impianti di generazione distribuita e di reti energetiche, termiche, elettriche, anche a fini di mobilità sostenibile
• Sviluppo a rete di competenze imprenditoriali e di infrastrutture di servizi (es. energia, rifiuti, etc.) per competere sul Mercato attraverso contratti di rete
• Risparmio energetico: vantaggi per la bilancia dei pagamenti, diminuisce la dipendenza dall’estero (minore importazione combustibili fossili)
• Contenimento emissioni inquinanti e CO2
• Incremento della sicurezza negli approvvigionamenti elettrici (possibilità di funzionare anche “in isola” a fronte di black-out) e l’affidabilità del sistema elettrico nei periodi più critici
• Riduzione del sovraccarico delle linee di trasmissione, aumentando l’affidabilità del sistema elettrico
• Riduzione perdite di trasmissione e distribuzione
• Riduzione del picco di richiesta elettrica sulla rete nei mesi estivi
• Mancata costruzione di nuove grandi centrali / di nuove linee di trasmissione
• Ingresso di nuovi operatori e il processo di liberalizzazione del settore energetico
• Funzionamento in “Peakshaving” per far fronte ad elevate richieste di potenza per periodi di tempo limitato e per “Power quality” per garantire tensione e frequenza costante a salvaguardia ad es. di un processo produttivo
• Maggiore risparmio sulle bollette energetiche: possibile maggior redditività dell’impianto legata al fattore di utilizzo più elevato per utenze aggregate
___ Fondata nel 1994, COGENA oggi rappresenta Imprese operanti nel settore della Efficienza energetica e della Generazione distribuita di energia da fonti rinnovabili e da cogenerazione ad alto rendimento, E.S.Co., Società di servizi energetici, progettazione e installazione impianti, energy manager. Fa parte di ASCOMAC - Federazione Nazionale Commercio Macchine adente alla Confcommercio Imprese per l'Italia e Socio di Federcostruzioni - che rappresenta a livello nazionale la filiera della distribuzione e dei relativi servizi delle macchine operatrici ed attrezzature di lavoro da cantiere, macchine per il sollevamento e la logistica, motori industriali, per la nautica ed il navale e gruppi elettrogeni.