Il calore geotermico, dalle manifestazioni naturali ai teleriscaldamenti: risorsa per lo sviluppo sostenibile della Toscana e d'Italia

25 giu 2025
Pubbliredazionale a cura di Enel Green Power.

Comuni e ad Enel Green Power, è di realizzare un piano di gestione per valorizzare il patrimonio culturale e ambientale del geoparco, favorire il turismo e forme di economia sostenibile in linea con la missione dell'UNESCO Global Geoparks, realizzare nuove Porte del Parco nelle strutture già presenti sul territorio o creandone di nuove, realizzare un progetto di cartellonistica, ampliare alla nuova area il Piano di Azione della Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette.

Il vapore caldo, che si trova nelle rocce in profondità, è dunque da sempre una fonte di energia importante che nei secoli scorsi veniva utilizzata per scopi termali e sanitari e successivamente anche industriali, a partire dall'800 con gli usi chimi e nel '900 con l'inizio dell'epopea elettrica.

Recentemente, uno sviluppo significativo per l'utilizzo del calore, a fianco della produzione geotermoelettrica, è stato quello dei teleriscaldamenti: grazie ad appositi impianti di scambio termico, l'acqua calda che può alimentare impianti per fornire riscaldamento e acqua calda sanitaria alle abitazioni di interi paesi, nonché a tutte quelle aziende che nel loro processo produttivo necessitano di energia termica, come ad esempio nel settore alimentare caseifici, birrifici, salumifici oppure in agricoltura climatizzando serre o acque di coltura.

Grazie a questo percorso, il distretto geotermico toscano, con una potenza installata di 916 MW, è il più antico e al contempo il più innovativo del pianeta: delle 34 centrali geotermoelettriche (per un totale di 37 gruppi di produzione) di Enel Green Power, 16 sono in provincia di Pisa, 9 nella provincia senese e 9 nel territorio provinciale di Grosseto.

I quasi 6 miliardi di KWh prodotti in Toscana, oltre a soddisfare oltre il 33% del fabbisogno elettrico regionale e a rappresentare il 70% dell'energia rinnovabile prodotta in Toscana, forniscono infatti calore utile a riscaldare 13mila utenti residenziali in 9 Comuni geotermici (l'ultimo inaugurato è stato Piancastagnio; già dotati di TLR Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Monterotondo Marittimo, Montieri, Chiusdino, Radicondoli, Santa Fiora; altri impianti sono in realizzazione come ad Arcidosso), nonché aziende ed esercizi commerciali, oltre a 26 ettari di serre, e contribuiscono ad alimenta- re un'importante filiera artigianale, agroalimentare e turistica con 60mila visite all'anno, attraverso itinerari in una Toscana meno nota ma di grande fascino tra manifestazioni naturali come geyser, putizze e fumarole (in particolare, Parco Fumarole a Sasso Pisano, Comune Castelnuovo VdC, e Geoparco Unesco delle Biancane a Monterotondo M.mo, uniti da un suggestivo sentiero trekking di 4,5 km) che si integrano con gli impianti di produzione ed i poli museali.

Ciò consente di evitare il consumo di 1,1 M Tep e l'emissione in atmosfera di 3 Mt di CO2eq, cui si abbina una produzione di calore pari a 454 GWh, in grado di evitare l'emissione di altre 121mila tonnellate di CO2eq. A Larderello sorge, tra l'altro, la centrale geotermica più grande d'Europa: si tratta dell'impianto di Valle Secolo che ha una potenza installata di 120 MW. I 34 impianti geotermici della Toscana, dotati dei migliori standard ambientali, costituiscono così un modello nel settore delle rinnovabili per l'innovazione tecnologica, la sostenibilità e l'economia circolare.