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Redazione Watergas.it
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GILBERTO CALLERA, PRESIDENTE WEC ITALIA
Roma, 25 ottobre - In occasione del Convegno “CCS: Cattura e Stoccaggio della CO2 per un futuro energetico a basse emissioni”, organizzato da WEC Italia, AIDIC e AIEE, Gilberto Callera, Presidente WEC Italia ha affermato: “Nei prossimi venti anni la domanda di energia mondiale è prevista aumentare tra il 30 e il 45% e le fonti fossili resteranno la componente principale del mix assicurando, ancora al 2030, circa i due terzi delle forniture. Lo sviluppo economico dei paesi emergenti trainerà la domanda e, in particolare, i consumi di carbone connessi agli usi della termoelettrica e dell’industria dell’acciaio in Cina e India, sono previsti aumentare del 53%. In tale quadro, la Carbon Capture and Storage rappresenta una tecnologia strategica che consentirebbe di conciliare l’incremento dell’uso delle fonti fossili con la sostenibilità ambientale”.
FRANCESCO GIORGIANNI, RESPONSABILE AFFARI ISTITUZIONALI ENEL
Roma, 25 ottobre - In occasione del Convegno “CCS: Cattura e Stoccaggio della CO2 per un futuro energetico a basse emissioni”, organizzato da WEC Italia, AIDIC e AIEE, Francesco Giorgianni, Responsabile Affari Istituzionali Enel, ha affermato: "La continua crescita della domanda di energia globale rappresenta una sfida cruciale per il nostro settore: gli investimenti in ricerca e l'impiego delle migliori tecnologie disponibili testimoniano l'impegno di Enel. Le tecnologie per la cattura e il sequestro della CO2 rivestiranno un ruolo sempre più strategico nell'assicurare la produzione di un'energia sostenibile da un punto di vista ambientale ed economico, nel rispetto degli ambiziosi obiettivi europei di riduzione delle emissioni responsabili dell'effetto serra".
SIMONE MORI, VICE PRESIDENTE ASSOELETTRICA E DIRETTORE REGOLAMENTAZIONE, AMBIENTE E CARBON STRATEGY, ENEL
Roma, 25 ottobre - In occasione del Convegno “CCS: Cattura e Stoccaggio della CO2 per un futuro energetico a basse emissioni”, organizzato da WEC Italia, AIDIC e AIEE, Simone Mori, Vice Presidente Assoelettrica e Direttore Regolamentazione, Ambiente e Carbon Strategy di Enel, ha affermato: ”Il carbone è una fonte fossile che continuerà a svolgere un ruolo importante a livello sia europeo sia mondiale per la sicurezza energetica. Molti studi dimostrano che, in tale contesto, la CCS è una soluzione senza la quale è impossibile ottenere le riduzioni di emissioni necessarie al 2050 per gli obiettivi di contenimento della temperatura atmosferica entro i limiti prospettati dalla scienza del clima. La CCS è però ancora costosa, anche se presenta buone prospettive di riduzione dei costi a livelli paragonabili ai prezzi che si avranno sul mercato della CO2 nel medio-lungo termine. Per rendere la tecnologia commercialmente disponibile nei prossimi dieci/quindici anni è necessario accelerarne la curva di apprendimento, rendendo operativo con grande urgenza un programma di dimostrazione che incentivi l'impegno delle aziende, sollevandole dal rischio di essere troppo penalizzate da un "first mover disadvantage". Con particolare riferimento all'Italia è pertanto necessario completare quanto prima un idoneo quadro normativo e regolatorio, comprendente il recepimento della direttiva CCS e la destinazione di parte dei proventi delle aste ETS allo sviluppo di questa tecnologia.
SERGIO POLITO, PRESIDENTE SETTORE SOCIETÀ FORNITRICI DI BENI E SERVIZI DI ASSOMINERARIA E VICE PRESIDENTE FEDERPROGETTI
Roma, 25 ottobre - In occasione del Convegno “CCS: Cattura e Stoccaggio della CO2 per un futuro energetico a basse emissioni”, organizzato da WEC Italia, AIDIC e AIEE,
Sergio Polito, Presidente Settore Società fornitrici di Beni e Servizi di Assomineraria e Vice Presidente Federprogetti, ha affermato: ”con riferimento alla produzione di energia che si avvalga del sistema di Carbon Capture and Storage (CCS), si tratta di realizzare un vero e proprio “network” che va dalle attrezzature per la cattura di CO2 presso le fonti di emissioni, alle infrastrutture di trasporto degli inquinanti catturati ed al loro stoccaggio in appositi siti geologici”. L’oratore ha quindi osservato che: ”per rendere fruibili le tecnologie CCS, è necessario l’impegno di rilevanti mezzi finanziari. Infatti, la concreta configurazione di un sistema produttivo basato sulla tecnologia CCS comporta costi per le apparecchiature di cattura, trasporto e stoccaggio che sono superiori (fino ad oltre il 50%) a quelli degli impianti “tradizionali” di produzione. Così come sono superiori, per lo stesso ordine di grandezza, i costi di esercizio rispetto agli impianti alimentati da fonti fossili non dotati della nuova tecnologia. Cifre che, però, sono suscettibili nel tempo di altrettanto sensibili abbattimenti grazie a risultati derivanti dallo sviluppo dell’attività di ricerca ed innovazione, a cui vanno aggiunte ulteriori conseguenti diminuzioni di costi per effetto della “curva di apprendimento” e delle economie di scala, in genere connesse all’applicazione di più avanzate tecnologie industriali. L’ing. Polito ha ricordato che sulla tematica CCS sono da tempo impegnate numerose Imprese associate ai Settori di Assomineraria, intervenendo sui diversi segmenti del network CCS con processi innovativi per consentire le applicazioni tecnologiche necessarie all’operatività del sistema. In conclusione, il Presidente Polito ha sottolineato: ”il sistema CCS non postula un breakthrought tecnologico, ma richiede sicuramente un forte approccio innovativo per l’approfondimento e l’adattamento delle soluzioni tecniche funzionali all’obiettivo da raggiungere. Per le Imprese che a diverso titolo operano nell’upstream la sfida dei sistemi CCS è un’opportunità di crescita sul versante del loro avanzamento tecnologico e delle capacità di gestione di una nuova area di business.
FEDORA QUATTROCCHI, RESPONSABILE UNITÀ FUNZIONALE GEOCHIMICA DEI FLUIDI, STOCCAGGIO GEOLOGICO E GEOTERMIA - INGV
Roma, 25 ottobre - In occasione del Convegno “CCS: Cattura e Stoccaggio della CO2 per un futuro energetico a basse emissioni”, organizzato da WEC Italia, AIDIC e AIEE, Fedora Quattrocchi, Responsabile Unità Funzionale Geochimica dei fluidi, Stoccaggio Geologico e Geotermia - INGV, ha affermato: "potrebbe essere opportuno, in una prima fase di circa 10 anni, di mettere su una società pubblica che si occupi di avviare operativamente i primi stoccaggi di CO2, mettendo a gara tra privati le varie infrastrutture logistiche e mantenendo le problematiche di risk assessment e quelle di "liability" (acquisizione di responsabilità) allo Stato, dotato di una "Autorita' Competente" il più possibile di tipo "peer review": la credibilità di progetti energetici che insistono sul suolo e sottosuolo, pur se legati all'abbattimento dei cambiamenti climatici, passano attraverso la scelta di competenza e meritocrazia, tentando di non duplicare esperienze pregresse per fortuna ottimali in Italia, a causa dello stretto legame decennale di attività di monitoraggio geofisico e geochimico del sottosuolo e sistemi di allerta con il Dipartimento di Protezione Civile."
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