Centro Studi sull’Economia e il Management dell’Efficienza Energetica - Kick off meeting, 2 marzo 2016 – Ambrosianeum, Milano

04 mar 2016
Perché non decolla il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica? 210 milioni di € che potrebbero favorire investimenti da 1 a 2 miliardi di €, bloccati per la mancata identificazione del soggetto gestore
  •  Il sostegno all’efficienza energetica priorità per l’Europa e per l’Italia per impatti su competitività, ambiente e sviluppo industriale
  • I bassi costi di petrolio e gas, certamente temporanei, devono rafforzare le politiche pubbliche in materia
  • Ancora irrisolto il nodo del finanziamento dell’efficienza energetica
  • Un sistema di garanzie pubbliche, sul modello di quello per le PMI, è la soluzione più efficace per rilanciare gli investimenti nel settore
  • Centrale il ruolo di enti come GSE, Cassa Depositi e Prestiti ed ENEA per le garanzie finanziarie e tecniche 

 

Un appello affinché il Governo sblocchi il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, al palo da due anni a causa della ritardata individuazione del soggetto che lo deve gestire. Un richiamo all’importanza del ruolo che deve svolgere la Cassa Depositi e Prestiti. La proposta è di predisporre un sistema di garanzie in grado di favorire l’attivazione di linee di credito per il finanziamento di iniziative nel campo dell’efficienza energetica.

Sono le indicazioni emerse dal kick-off meeting del CESEF - Centro Studi sull’Economia e il Management dell’Efficienza Energetica - tenutosi ieri a Milano e presieduto dal Prof. Andrea Gilardoni della Università Bocconi e diretto dal Dott. Stefano Clerici. Oltre a presentare le attività del Centro per il 2016, si è discusso il tema: “Un sistema di garanzie per sbloccare i finanziamenti all’Efficienza Energetica”. Hanno introdotto Andreana Esposito della Cassa Depositi e Prestiti, Rony Hamaui di Mediocredito Italiano e Roberto Moneta dell’ENEA.

Al meeting erano presenti numerosi e rilevanti esponenti di industria, finanza e istituzioni del settore dell’efficienza energetica (tra cui Albaleasing, Alpiq, CESI, Coprob, CVA, ENI, E.ON Connecting Energies, General Electric, Hera, Iren, Manutencoop, Sinloc, Studio Radice&Cereda, Susi Partner, Terni Energia, Universal Sun, Utilitalia e Whirlpool). Si sono discusse le difficoltà del sistema bancario a finanziare i progetti di efficienza energetica che, secondo tutti, potrebbero essere superate con delle garanzie capaci di ridurre/redistribuire i rischi connessi ad investimenti complessi e difficilmente standardizzabili.

Il modello è il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) che sta dando importanti risultati: per gestire un fondo analogo vi sono diversi soggetti con competenze e strumenti adeguati, che occorre solo mettere a sistema.

Il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, istituito presso il MiSE dal dlgs 102/14,è oggi in grave ritardo. Esso ha una dotazione di 70 milioni di € l’anno fino al 2020 e ad oggi ammonta a 210 milioni. È utilizzabile per finanziamenti a tasso agevolato ma, soprattutto, per garanzie sui finanziamenti dei progetti in efficienza energetica fino all’80% dei prestiti erogati da banche, redistribuendo il rischio. Può attivare investimenti tra 1 e 2 miliardi di €, o forse più.

Il Fondo risulta, tuttavia, bloccato dalla mancata emanazione dei decreti attuativi. La causa? La ritardata individuazione del soggetto gestore; tra i possibili: Cassa Depositi e Prestiti, GSE e Cassa per i servizi energetici e ambientali. Ma qual è la scelta? E quando il Fondo si attiverà?

L’efficienza energetica ha anche numerosi e positivi impatti sul sistema industriale sia per la competitività, sia perché apre i mercati mondiali alle imprese italiane.

Un ruolo importante può svolgerlo la Cassa Depositi e Prestiti il cui Piano 2016-2020 dedica attenzione proprio all’efficienza energetica. La Cassa promuove fondi di garanzia che sostengono i finanziamenti bancari e sbloccano gli investimenti. Ma anche l’Enea (e altri enti qualificati) ha un ruolo di rilievo come certificatore tecnico della bontà dei progetti (migliori tecnologie, adeguatezza dei costi, ecc.) e dei risparmi ottenibili.

Il CESEF ha avviato un Tavolo Tecnico con i partner per seguire lo sviluppo della questione.

 

 

Per ulteriori informazioni: Agici Finanza d’Impresa

Valeria Mazzanti02 5455801 - valeria.mazzanti@agici.it

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