“Charting a course in a changing sea”

05 nov 2012
Il settore energetico in questi ultimi anni è stato fortemente condizionato da diversi fattori: la crisi finanziaria mondiale, tuttora in essere, la persistente instabilità geopolitica nel Nord Africa e non solo, la volatilità dei prezzi, in particolare del mercato del gas. Nonostante questo permane l’impegno di assicurare l’energia necessaria al progresso economico che richiede significativi investimenti, lo sviluppo di tecnologie sempre più sofisticate, ma anche e soprattutto il dovere di assicurare la tutela delle persone e la protezione dell’ambiente in cui si opera. Partendo da queste considerazioni è nato il tema che caratterizzerà la prossima edizione di OMC. Il contesto in cui l'industria del settore opera (contesto che abbiamo immaginato come un mare turbolento) impone alla stessa industria di tracciare o individuare “nuove rotte in questo mare caratterizzato da continui cambiamenti”. Naturalmente l’attenzione sarà focalizzata sul bacino che ci riguarda più da vicino, il bacino del Mediterraneo. OMC infatti ha sempre fatto del Mediterraneo il suo punto di forza e mai come in tempi recenti i cambiamenti geo-politici e le nuove scoperte hanno richiamato l’interesse di tutti gli operatori del mondo energetico sulla regione. Dopo anni di relativa calma in ambito esplorativo, recentemente il Mediterraneo ha portato “a galla” incredibili scoperte. Giacimenti giganti nell’area orientale del bacino sono destinati a trasformare la regione in una nuova frontiera dell’esplorazione. Le nuove interpretazione sismiche, i dati relativi ai pozzi esplorati al largo del Libano, Cipro ed Israele, le stime delle riserve al largo di Creta, l’avvio della nuova asta per le concessioni nelle acque algerine e le riserve importanti al largo di Libia, Tunisia ed Italia ridefiniranno il potenziale di idrocarburi della regione Mediterranea in un futuro molto prossimo. Recenti stime sostengono che queste fonti possano soddisfare il fabbisogno di gas dell’EU per i prossimi 50 anni almeno. Oltre agli argomenti squisitamente tecnici e tecnologici che verranno affrontanti nella prossima edizione della rassegna, una sessione speciale verrà dedicata alla “Social Responsibility”, all’impegno dell’industria petrolifera ad operare in una maniera rispettosa dell’ambiente, tenendo conto delle istanze e preoccupazioni del territorio. Nella società civile i temi dell’ambiente, delle emissioni e della sostenibilità delle operazioni sono diventati una priorità se non un’emergenza. La tecnologia e il know-how per realizzare attività compatibili con tali esigenze esistono e possono positivamente rispondere alle istanze e preoccupazioni che nascono dal territorio. Questo consente di assicurare una crescita globale dell’economia nel pieno rispetto dell’ambiente e nel contempo consentire un ampio accesso all’energia per combattere la povertà. Si affronterà anche il tema controverso dello sviluppo dello Shale Gas e Shale oil, oggetto di un vero boom negli USA che promette di modificare il mercato energetico non solo statunitense. Alla manifestazione è prevista la partecipazione di delegazioni ministeriali e di operatori dal Nord Africa, dall'Africa subsahariana, dal Medioriente, Mediterraneo Orientale e Mozambico, aree strategiche da cui provengono i grandi flussi di energia. Per l’Italia che, con il nuovo Piano Energetico Nazionale, mira a diventare lo snodo europeo dell’approvvigionamento di gas dai mercati extra EU, sarà un’occasione importante per evidenziare le grandi competenze e professionalità della sua industria energetica.