Da Selta un modello per la gestione “smart” delle risorse idriche

27 nov 2015
L’acqua è una risorsa pregiata e la gestione ordinata delle risorse idriche è stata da sempre una delle prime preoccupazioni delle organizzazioni statali. Negli ultimi trent’anni gli investimenti connessi sono stati ridotti, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, ora però si apre potenzialmente una nuova fase che, alle esigenze “alte” del telecontrollo degli impianti, unisce quelle “fini” della gestione smart di utenze e distribuzione. Dalle tecnologie di Selta una piattaforma aperta e flessibile per telecontrollo e telegestione

E’ difficile pensare ad un modello di stato che nella storia dell’umanità non si preoccupasse del controllo e della disponibilità della risorsa idrica. Attorno alla metà del secolo scorso lo sostenevano illustri economi europei (Karl Wittfogel) ed asiatici (Chi Chao-ting) e, anche in futuro, l’acqua continuerà a proporsi come una risorsa-chiave per un’umanità in crescita costante e il problema diventerà sempre più strategico. Senza andare troppo lontano, le crisi che hanno caratterizzato aree importanti del territorio nazionale fino a giungere a prolungate interruzioni del servizio in grandi aree urbane, ne sono una conferma. L’aspetto paradossale è che, dopo una prima fase di estensione della rete idrica, gli investimenti negli ultimi tre decenni sono andati calando.  Tuttavia la novità più significativa potrà venire dalla disponibilità di piattaforme tecnologiche e architetture che, accanto alle tradizionali esigenze “alte” del telecontrollo porteranno anche una capacità “diffusa” a livello di rete di distribuzione e utenza finale, con vantaggi per il servizio e il ritorno economico. Due aspetti che, uniti, concorrono all’ottimizzazione di una risorsa preziosa e alla sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Selta: dalla regolamentazione delle acque del Po, ai consorzi idrici

Il problema non è solo quello di una misurazione dei consumi a fini amministrativo-contabili, ma è ancor di più quello della gestione complessiva del sistema idrico. E’ questo l’approccio che da tempo segue Selta -  azienda specializzata nelle reti di comunicazione e in quelle di automazione e controllo -  che ha al proprio attivo, tra le altre, la gestione di alcune reti strategiche per flussi idrici di varia natura. E’ Selta, per esempio, ad aver fornito il sistema integrato di gestione di importanti bacini idrici, come la bonifica Parmigiana Moglia Secchia, che interessa una parte rilevante della Regione Emilia-Romagna prelevando le acque del Po, oppure il controllo dell’oleodotto del Reno, la cui integrità è di importanza assoluta per quello che è probabilmente il più importante bacino d’acqua dolce europeo, dalle Alpi al sud della Germania.

E’ sempre Selta ad aver fornito sistemi di gestione e telecontrollo per importanti utility nazionali, come “Acque Veronesi”, che fornisce il servizio idrico integrato a un’ottantina di comuni dove 1500 km di acquedotto e 1500 impianti servono quasi un milione di utenti.

Se per decenni le esigenze di regolazione e controllo negli impianti idrici sono state generalmente separate da quelle di gestione economico – amministrativa, la novità negli anni davanti a noi sarà una più stretta integrazione, funzionale ed economica, tra diversi aspetti: l’integrità del sistema, la sicurezza, il customer-care e la contabilizzazione dei consumi. Per questo, Selta ha sviluppato un approccio top-down che, assicurando la più ampia rispondenza agli standard di mercato e libertà di scelta nella filiera dei fornitori consente di fornire una risposta complessiva alle esigenze di controllo e gestione.

Verso la convergenza di Telecontrollo e Telelettura

In altri termini, alle tradizionali esigenze di telecontrollo degli impianti – assolte da Selta con sistemi specifici, quali i terminali STCR e i sistemi SCADA eXpert, che permettono tra l’altro il monitoraggio e la regolazione continua degli impianti con i loro valori caratteristici (portata, pressione, ecc.) - si aggiungono i sistemi di tele-lettura che, oltre a facilitare la raccolta dati dei consumi, possono aprire la strada in futuro anche a sistemi di fatturazione flessibili, finalizzati all’ottimizzazione oraria o stagionale dei consumi.

In breve, il sistema è in grado di controllare e misurare i valori dei flussi ad ogni livello, dagli impianti di prelievo e trattamento delle acque, alla rete di adduzione, fino allo stadio finale rappresentato dalla distribuzione all’utente, sia esso il singolo utilizzatore o l’utilizzatore collettivo (condominio o azienda). Il sistema sviluppato da Selta è di tipo “aperto”, in grado pertanto di interfacciarsi con apparati di terze parti, cioè i contatori lato utente in grado di comunicare i loro dati di misura al sistema.

Dal basso verso l’alto, l’architettura della soluzione “Selta Smart Water Metering”, che è oggi oggetto di trial presso importanti utility nazionali, si basa su un concentratore in grado di dialogare con gli apparati di campo disposti presso l’utenza, gli smart meter, raccogliere i dati di consumo e trasmetterli al sistema di gestione centrale.

Il sistema è progettato per operare con le frequenze oggi maggiormente diffuse, quindi gli 868 MHz e i 169 MHz (quest’ultima già standard CIG, nel mondo del gas). La seconda frequenza viene apprezzata anche per la maggiore distanza coperta (dell’ordine alcune centinaia di metri) e della maggiore capacità di penetrazione in ambienti chiusi. Va del resto rilevato come proprio nel campo della distribuzione idrica si debba fronteggiare una realtà diversificata e stratificata nel corso di decenni di contatori e altri dispositivi diversamente localizzati, dall’impianto condominiale o aziendale, alla singola utenza, al pozzetto interrato. Sotto questo profilo, il sistema sviluppato da Selta si presta in modo particolare anche per l’incrocio con mappe topografiche, come quelle fornite da Google Street, oppure di tipo open-data delle amministrazioni locali, al fine di ottenere, attraverso specifici strumenti software, una vera e propria geo-localizzazione.

I dati degli utenti possono essere così veicolati via radio dal singolo contatore al concentratore di zona, tipicamente in grado di raccogliere i dati fino a qualche centinaio di utenze. Da questo i dati sono quindi trasferiti via modem wireless utilizzando la rete GSM/GPRS, verso il sistema di livello superiore per la gestione centrale e dotato di applicativi specifici e database open source. Il gestore del servizio ha inoltre il vantaggio di accedere ad applicativi, disponibili anche in cloud privato e pubblico, ed ottenere dati ai diversi livelli di integrazione.

Il sistema di telelettura così concepito consente tutta una serie di vantaggi sia all’utente che all’operatore; in particolare:

  • Lettura remota consumi, attendibilità e accuratezza, azzeramento letture presunte (richiesto da UE)
  • Monitoraggio costante del servizio (allarmistica centralizzata)
  • Controllo perdite
  • Riduzione di reclami, frodi, miglioramento della gestione del credito e del cash-flow aziendale
  • Applicazione di strategie di mercato innovative ai piani tariffari
  • Interruzione/riduzione erogazione (per frode, sicurezza o mancato pagamento)
  • Attivazione servizi a valore aggiunto per il cliente (informazioni on-line, fatturazione via web, …)
  • Export dei dati di fatturazione verso il CRM utilizzato
  • Installazione, configurazione e manutenzione del sistema semplificati

Se i sistemi di telecontrollo della rete idrica, come testimoniano le ormai numerose applicazioni realizzate con l’aiuto delle piattaforma Selta, rappresentano un tema relativamente consolidato, la telelettura costituisce la novità più recente e per alcuni versi ancora necessitante della definizione di standard di settore, aprendo tuttavia la strada ad una serie di applicazioni convergenti e multi servizi, concorrendo alla definizione di infrastrutture sempre più orientate al modello della smart city.

Per ulteriori informazioni: www.selta.it