Industria automobilistica, appello all’UE: carburanti rinnovabili essenziali per riduzione emissioni

28 nov 2025
Il documento, sottoscritto da associazioni nazionali tra cui UNEM e ANFIA, chiede maggiore flessibilità negli standard di CO2, introduzione di un Carbon Correction Factor, e riconoscimento dei veicoli alimentati al 100% da tutti i carburanti rinnovabili come veicoli a zero emissioni. UNEM: "Subito un quadro normativo che riconosca il loro ruolo nella decarbonizzazione".

Lanciato un appello congiunto dall'industria automobilistica europea e dai produttori di carburanti alla Commissione UE in vista della revisione del Regolamento europeo sulle emissioni di CO2 di autovetture e veicoli commerciali leggeri.

La richiesta, si legge in un comunicato stampa di UNEM, invita l'UE a un approccio più aperto e tecnologicamente neutrale, che includa anche i carburanti rinnovabili tra gli strumenti utili alla decarbonizzazione.

Il documento unitario sottoscritto da numerose associazioni nazionali, tra cui UNEM e ANFIA per l'Italia, sottolinea che il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 richiede una revisione dell'attuale impianto normativo, oggi basato sul Regolamento CO2 per l'automotive e sulle direttive RED ed ETS 2 per i fornitori.

Accanto alla mobilità elettrica, i carburanti rinnovabili possono svolgere un ruolo essenziale per ridurre rapidamente le emissioni del trasporto stradale.

Le richieste dei firmatari

Nel documento si chiede dunque maggiore flessibilità negli standard di CO2; parità di trattamento tra veicoli nuovi e circolanti; introduzione di un Carbon Correction Factor che contabilizzi le reali quote di carburanti rinnovabili usate in Europa; una definizione giuridica chiara e unica di “carburante rinnovabile”; riconoscimento dei veicoli alimentati al 100% da tutti i carburanti rinnovabili come veicoli a zero emissioni.

Secondo le Associazioni firmatarie, queste misure potrebbero contribuire concretamente agli obiettivi climatici al 2050, sfruttando il potenziale dei carburanti rinnovabili e stimolando nuovi investimenti in tutta la filiera.

Carbon Correction Factor e veicoli a zero emissioni

Urgente, prosegue il documento, è l'introduzione del Carbon Correction Factor (CCF). Oggi, infatti, tutti i veicoli con motori a combustione interna sono considerati dalla normativa come alimentati al 100% da carburanti fossili, indipendentemente dal carburante effettivamente utilizzato. Il CCF permetterebbe invece di riflettere in modo accurato il contributo reale dei carburanti rinnovabili alla decarbonizzazione.

Ugualmente importante è il riconoscimento dei veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili come veicoli a emissioni zero, consentendone l'ingresso sul mercato già prima del 2030. Una scelta – si legge nel comunicato stampa – che amplierebbe l'offerta per i consumatori e accelererebbe lo sviluppo di soluzioni a basse emissioni.

“L'Europa non può permettersi di ignorare soluzioni già disponibili, efficaci e capaci di ridurre le emissioni già nell'immediato. I dati dimostrano che l'opzione 'tutto elettrico' non soddisfa pienamente il mercato e i consumatori. Se si vuole davvero puntare alla decarbonizzazione, e non solo a un'unica tecnologia, ha concluso, è il momento di riconoscere la realtà e investire in vere politiche industriali che permettano all'Europa di vincere la sfida climatica”, ha dichiarato Gianni Murano, presidente UNEM.