Direttiva acqua potabile, i nodi da risolvere

24 set 2018
Ne parliamo con Milo Fiasconaro, direttore esecutivo di Aqua Publica Europea (APE), l’associazione che riunisce una sessantina di gestori pubblici del servizio idrico e raggiunge quotidianamente le case di 70 milioni di cittadini europei. L’argomento sarà oggetto dell’incontro che Aqua Publica Europea organizzerà a Cremona il 26 ottobre durante Watec Italy 2018, il salone che riporta l’acqua al centro del dibattito

l tema è di quelli importanti, perché sull’acqua potabile non si scherza. Ma la proposta di direttiva comunitaria attualmente in discussione, se da un lato propone un approccio più efficace alla gestione della sicurezza idrica, dall'altro presenta nuove sfide per gestori e autorità competenti.
Nuovi traguardi anche per Aqua Publica Europea (APE), l’associazione che riunisce una sessantina di gestori pubblici del servizio idrico e raggiunge quotidianamente  la case di 70 milioni di cittadini, come ci ricorda Milo Fiasconaro, suo direttore esecutivo: “La proposta della Commissione europea è un testo particolarmente complesso ed ampio, che spazia dagli aspetti strettamente sanitari a quelli della governance, con l’obiettivo di garantire la disponibilità di acqua potabile di alta qualità a tutti i cittadini europei. È un testo che assegna un ruolo più importante ai gestori e questo, pur nella complessità generale, per noi è un riconoscimento importante”.

Appuntamento a Cremona
Argomenti importanti sui quali APE si confronterà il 26 ottobre a Cremona durante Watec Italy 2018, in una sessione interamente dedicata alla governance dell’acqua e alla nuova direttiva.
Sui tempi di varo del nuovo documento non c’è certezza e, visto il lungo elenco di punti ancora aperti e sui quali a Bruxelles non si riesce ad ottenere una sostanziale convergenza, è improbabile che la direttiva possa essere approvata prima delle prossime elezioni del maggio 2019, come inizialmente la Commissione aveva auspicato.  La vera sfida? Trovare il giusto equilibrio tra un necessario livello precauzionale e i costi complessivi che i nuovi adempimenti comportano. Ma il livello di partenza è già molto elevato.

Ottima da bere
“L’acqua che esce dai rubinetti - spiega Fiasconaro - non è solo “potabile”, ma è già di alta qualità, ottima da bere e sicura da consumare.  Dobbiamo ricordare infatti che l’acqua di rubinetto è già ora la sostanza più sicura e controllata tra tutto quello che consumiamo, grazie anche all’attuale legislazione europea. La questione è come affrontare le sfide (e gli inquinanti) del futuro, cioè quelle sostanze di cui non sappiamo ancora se comportano o meno rischi potenziali per la salute, perché mancano ancora le sufficienti conoscenze scientifiche. Comprendere questo è importante, perché più trattiamo l’acqua, più aumentano i costi per il cittadino. Anche per questa ragione, noi sosteniamo con forza che una efficace governance della risorsa idrica debba portare ad un rigoroso controllo dell’inquinamento alla fonte (ovvero dove l’inquinamento viene generato, quasi sempre in seguito ad attività produttive umane). Il controllo dell’inquinamento “alla fonte” è infatti sempre più efficiente da un punto di vista economico e ambientale rispetto a trattare l’inquinamento “a valle”, ovvero dopo che viene prodotto. E, noi crediamo, anche più corretto da un punto di vista di equità sociale: non è giusto che tutti i costi del trattamento siano sostenuti dal consumatore finale: chi inquina, deve pagare il costo di tale inquinamento. Su questo punto, la proposta della Commissione introduce dei miglioramenti rispetto alla legislazione attuale e delle opportune connessioni con altri elementi della legislazione europea, anche se noi ritenevamo che ci si potesse spingere un po’ di più in tal senso”.

Gli investimenti sulle reti
Ci sono poi gli aspetti legati alla disponibilità dell’acqua nell’Unione europea, altro tema caldo che sarà affrontato nelle giornate di Watec Italy 2018, e che invece era per lo più assente dalla proposta iniziale di nuova Direttiva presentata dalla commissione: “La scarsità idrica - conclude Fiasconaro - è uno scenario con cui anche i Paesi del nord Europa iniziano a confrontarsi e non è più limitata solo a quelli del sud. Poi c’è il tema delle perdite delle reti distributive, che ovviamente diventa una questione particolarmente critica nelle zone dove c’è scarsità idrica. È una questione di risorse disponibili e di priorità. L’investimento sulle reti è mediamente aumentato nella Ue e in Italia, ma ci sono aree dove le perdite rappresentano un problema davvero serio. Su questo punto, come su altri, il Parlamento Europeo sta introducendo dei miglioramenti rispetto alla proposta iniziale della Commissione, specie per quanto riguarda l’informazione sugli investimenti sulle reti e sulla qualità dell’acqua da fornire ai cittadini. In questo ambito, bisogna riconoscere che la proposta della Commissione, ancora più dopo le modifiche introdotte dal Parlamento europeo, aumenta decisamente il livello di trasparenza del settore, cosa che noi apprezziamo e difendiamo con forza”.

Ne riparleremo insieme ad APE a Watec Italy 2018, insieme agli altri protagonisti del settore.

________________

Watec Italy 2018  è il salone dedicato alla risorsa idrica e alle tecnologie legate alla gestione dell’acqua. Durante le 4 giornate di lavori si parlerà di:

  • agricoltura sostenibile e corretta gestione della risorsa idrica (irrigazione, management innovativo delle colture, minime lavorazioni dei terreni, sviluppo di cultivar meno esigenti in termini di acqua);
  • gestione dell’acqua in allevamento e gestione dei reflui zootecnici;
  • problematiche legate all’impiego dell’acqua nei caseifici, nei macelli e nell’industria conciaria;
  • distribuzione dell’acqua: trasporto, stoccaggio e qualità delle risorse idriche;
  • trattamento delle acque per depurarle dai contaminanti chimici (residui di farmaci, nitrati, pesticidi, molecole di sintesi).

Obiettivo di Watec Italy 2018 è proporre soluzioni sostenibili per garantire a tutti l’accesso all’acqua, preservare l’acqua disponibile e trovare le tecnologie più evolute per riutilizzare questa risorsa nel migliore dei modi.