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Redazione Watergas.it
- Aziende e settori industriali
Milano, 23 marzo 2009 — Secondo i dati di uno studio globale condotto da Accenture oltre i due terzi delle persone, nel mondo (69%) ritiene che il proprio Paese dovrebbe avviare o potenziare l’uso dell’energia nucleare. Il 40% di essi si dichiara però favorevole all’utilizzo o ad un incremento dell’utilizzo dell’energia nucleare solo nel caso in cui fossero superate le preoccupazioni che nutre in proposito.
Dallo studio che ha coinvolto oltre 10.000 consumatori in 20 Paesi emerge come le opinioni si siano polarizzate negli ultimi anni. Il 29% delle persone intervistate si ritiene più disponibile, rispetto a tre anni fa, all’introduzione o all’incremento di energia nucleare nel proprio Paese. Mentre un intervistato su cinque (19%) afferma di essere meno propenso, rispetto a tre anni fa.
“Le preoccupazioni legate alla disponibilità delle fonti energetiche, alle ampie variazioni di prezzo dei combustibili fossili e al cambiamento climatico hanno reso l’energia nucleare più popolare presso i consumatori” afferma Sander van ’t Noordende, Group Chief Executive del gruppo operativo Resources di Accenture. “Nonostante questo i politici e i produttori non devono dare per scontato l’appoggio dei consumatori. I governi e le aziende del settore energetico devono prendere atto che il consenso popolare su questo tema è molto volubile”.
L’ENERGIA NUCLEARE PER RIDURRE L’UTILIZZO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI
Anche se un’ampia maggioranza di consumatori (88%) ritiene importante che il proprio Paese riduca la dipendenza dai combustibili fossili, solo il 39% di essi ritiene possibile sostituire l’utilizzo di queste fonti attraverso le sole energie rinnovabili, contro il 43% che non si dichiara d’accordo.
Più di quattro consumatori su dieci (43%) affermano di ritenere l’energia nucleare un mezzo per conseguire un futuro a bassa emissione di CO2; di questi, il 9% chiede un aumento della sola energia nucleare per aiutare la riduzione della dipendenza da combustibili fossili e un ulteriore 34% vorrebbe che si adottasse un mix di energia nucleare e rinnovabile.
I CONSUMATORI ESIGONO MAGGIORI INFORMAZIONI
Tra coloro che sono contrari all’adozione del nucleare nel proprio Paese, i tre fattori che generano maggiore preoccupazione sono: soluzioni per lo smaltimento efficiente delle scorie (91%); sicurezza del funzionamento delle centrali (90%); processo di decommissioning delle centrali stesse (80%).
In ciascuno di questi casi, quasi la metà dei rispondenti contrari all’energia nucleare (45%) ha affermato che ricevere maggiori informazioni su questi tre fattori potrebbe modificare la propria opinione.
Solo il 28% dichiara di essere bene o molto informato riguardo alla strategia sull’energia nucleare del proprio Paese; contro il 72% che ritiene di non essere ben informato o di non esserlo del tutto.
“Un’informazione trasparente è una leva fondamentale per ottenere il supporto da parte del pubblico; i risultati del nostro studio mostrano che è possibile modificare l'opinione pubblica in modo significativo sulla base delle informazioni disponibili” dichiara Daniel P. Krueger, che dirige il settore energia nucleare di Accenture. “Le istituzioni devono essere più chiare nel giustificare le proprie strategie legate all’energia nucleare per garantire che il sostegno da parte del pubblico si conformi alle proprie decisioni riguardo all’incremento, alla diminuzione o al mantenimento dell’impegno rispetto all’energia nucleare.”
ASPETTI GEOGRAFICI E DEMOGRAFICI
Lo studio ha evidenziato notevoli differenze tra i rispondenti in funzione dei fattori geografici e demografici. Da un punto di vista geografico, il sostegno più convinto verso l’energia nucleare come mezzo di riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, da sola o in combinazione con le fonti rinnovabili, si è registrato in India (67%), Cina (62%), Stati Uniti (57%) e Sudafrica (55%). Tale sostegno è risultato molto inferiore in Francia (37%), Italia (37%), Belgio (36%), Germania (31%), Brasile (29%), Grecia (28%) e Spagna (28%).
Da un punto di vista demografico questa propensione è più elevata nei partecipanti di età superiore ai 54 anni rispetto agli under 35 (51% a fronte del 38%). Inoltre, tale opinione è più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne (49% contro il 39%).
Alla domanda relativa all’avviamento o al potenziamento dell’utilizzo del nucleare nel proprio Paese, i consumatori che si sono dichiarati più favorevoli sono Indiani 96%, Cinesi 91%, Sudafricani 88% e Statunitensi 81%.
I Paesi che al contrario hanno fatto riscontrare un minore sostegno a nucleare sono la Germania (50%), la Grecia (49%) e la Spagna (49%).
SINTESI RISULTATI ITALIA E CONFRONTO CON GLI ALTRI PAESI
NUCLEARE E/O RINNOVABILI PER RIDURRE LA DIPENDENZA DA COMBUSTIBILI FOSSILI
-Dalla ricerca globale emerge come il problema della dipendenza da combustibili fossili per la produzione di energia è sentita in maniera forte con una media dell’88%.
L’Italia (95%) si pone, in questo senso, ai primi tre posti dopo Brasile (98%) e Grecia (96%).
-Le sole energie rinnovabili rappresentano una possibile soluzione a questo problema per il 45% degli italiani.
- Il campione di italiani contrario è di quattro italiani su dieci (41%) di cui il 51% è rappresentato dai consumatori con un’età superiore ai 55 anni (51%).
-Il 37% vede invece plausibile come soluzione la sola energia nucleare, o un mix di energia nucleare e rinnovabile. All’interno di questo campione la maggioranza (45%) è rappresentata da uomini di età superiore ai 55 anni.
-A livello globale il sostegno più convinto verso l’energia nucleare come mezzo di riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, da sola o in combinazione con le fonti rinnovabili, si è registrato in India (67%), Cina (62%), Stati Uniti (57%) e Sudafrica (55%).
L’Italia con il 37% si pone invece insieme ai Paesi che hanno dimostrato un sostegno inferiore insieme a Francia (37%), Belgio (36%), Germania (31%), Brasile (29%), Grecia (28%) e Spagna (28%).
AVVIO O POTENZIAMENTO DEL NUCLEARE
-Al contrario, alla domanda se il proprio Paese dovesse avviare o potenziare l’utilizzo dell’energia nucleare, l’Italia è superiore alla media dei paesi intervistati (69%).
Il 70% degli italiani è favorevole all’avvio o potenziamento dell’energia nucleare senz’altro o qualora venissero risolte le preoccupazioni nutrite in proposito,
In particolare in Italia gli uomini (43%) risultano nettamente più favorevoli rispetto alle donne (27%) per l’introduzione immediata del nucleare.
-Per quanto riguarda la costruzione delle centrali nucleari il 55% degli italiani è favorevole alla costruzione di nuovi impianti nel proprio paese, il 49% anche all’interno della regione in cui vive. Solo il 15% però è favorevole alla costruzione delle centrali ad una distanza di 40 km rispetto al luogo in cui abita contro il 43% che si dichiara completamente in disaccordo.
Nel caso di una distanza di 170 km dalla propria abitazione gli italiani favorevoli sono il 32%, mentre il 31% si dichiara in completo disaccordo.
Globalmente le percentuali più elevate di supporto sono state riscontrate in India, Cina, Sudafrica e Stati Uniti, dove si è avuto rispettivamente il 96%, il 91%, l’88% e l’81% di rispondenti favorevoli.
Mentre i Paesi che hanno fatto riscontrare un minore sostegno all’avvio o all’incremento dell’utilizzo di energia nucleare sono la Germania (50%), la Grecia (49%) e la Spagna (49%).
Rispetto a tre anni fa, la ricerca ha evidenziato che il 51% degli italiani non ha cambiato opinione, mentre il 34% ha mutato positivamente la propria opinione nei confronti dell’introduzione dell’energia nucleare nel proprio Stato.
GRADO DI INFORMAZIONE SUL TEMA NUCLEARE
In Italia il 20% dei rispondenti contrari all’energia nucleare ha affermato che una maggiore informazione potrebbe mutare l’atteggiamento nei confronti del tema (In particolare gli italiani compresi tra 24 e 35 anni sono risultati i più sensibili al cambiamento, nel caso in cui ci fosse una maggior informazione in particolare su tre temi (soluzioni per lo smaltimento efficiente delle scorie 60%, sicurezza del funzionamento delle centrali 64%, processo di decommissioning delle centrali stesse 57%).
Alla domanda sul livello di informazione della strategia nei confronti del nucleare adottata dal proprio Paese, l’Italia si colloca globalmente al terzo posto con il (38%) dopo Svezia (48%) e India (69%).
Fonte:
Accenture Multinational Nuclear Power Pulse Survey 2009
METODOLOGIA
Lo studio Accenture Multinational Nuclear Power Pulse Survey, realizzato nel novembre 2008, è stato realizzato attraverso una serie di interviste online con 10.508 individui appartenenti ai 20 Paesi prescelti. Il campione selezionato è rappresentativo della popolazione complessiva in ciascun Paese ad esclusione di quelli ad economia emergente, per i quali il campione è rappresentativo della popolazione urbana. Lo studio è stato condotto in Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, Grecia, India, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Russia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia e Ungheria.
ACCENTURE
Accenture è un’azienda globale di Consulenza Direzionale, System Integration & Technology e Servizi alle Imprese. Combinando un’esperienza unica, competenze in tutti i settori di mercato e nelle funzioni di business con un’ampia attività di ricerca sulle aziende di maggior successo al mondo, Accenture collabora con i suoi clienti, aziende e pubbliche amministrazioni, per aiutarli a raggiungere performance d’eccellenza. Accenture conta più di 186 mila professionisti che servono clienti in oltre 120 paesi. A livello globale, i ricavi netti per l’anno fiscale conclusosi il 31 agosto 2008 ammontano a 23,39 miliardi di dollari.
In Italia è presente con 9.500 persone e nell’anno fiscale conclusosi il 31 agosto 2008 ha registrato ricavi netti per 1,02 miliardi di euro.
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