L'incremento è dovuto a un maggior consumo di gas naturale per la produzione di energia elettrica (+2.5%), legato anche a una riduzione dell'idroelettrico. Come previsto dalla strategia di decarbonizzazione, calano le emissioni legate ai consumi di carbone.
Per il 2025 previsto lieve aumento dello 0.3% delle emissioni nazionali di gas serra, a fronte di una crescita del PIL pari allo 0.5%, comportando una riduzione dell'intensità emissiva dello 0.5% rispetto all'anno precedente. È quanto rivelano le stime contenute nell'ultima relazione trimestrale pubblicata dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
L'incremento delle emissioni, si legge, è dovuto prevalentemente a un maggior consumo di gas naturale per la produzione di energia elettrica (+2.5%), legato anche a una riduzione della produzione idroelettrica. Come previsto dalla strategia di decarbonizzazione, si registra un sensibile calo delle emissioni legate ai consumi di carbone per la produzione di energia. Nel complesso, si stima un aumento delle emissioni dalla produzione di energia del'1.2%.
I dati settore per settore
In leggera flessione le emissioni del settore dei trasporti (-0.5%) principalmente per la riduzione nei consumi nel trasporto navale, mentre la riduzione dei consumi di gasolio per autotrazione è quasi del tutto compensata dall'incremento dei consumi di benzina.
Per il riscaldamento si prevede un moderato aumento delle emissioni (+0.9%), legato ancora una volta a un maggior utilizzo di gas naturale. Anche l'industria registra un leggero incremento (+0.3%) rispetto all'anno precedente.
Nel 2025 la richiesta di energia elettrica (233,264 GWh) risulta inferiore al valore dello stesso periodo del 2024 (-1.2%) ed è stata soddisfatta per il 42.7% da fonti energetiche rinnovabili, per il 42.2% dalla produzione da fonti non rinnovabili, e la restante quota del 15.1% dal saldo estero.
Per quanto riguarda le emissioni provenienti dall'agricoltura e dalla gestione dei rifiuti, ISPRA non prevede variazioni significative rispetto al 2024.
La stima trimestrale delle emissioni di gas serra, spiega l'Istituto, permette di monitorare con regolarità il rapporto tra andamento dell'economia e impatto sull'ambiente: grazie a questa rilevazione, è infatti possibile seguire l'evoluzione delle emissioni nel tempo e comprendere meglio le interrelazioni tra economia e ambiente.

