
Valotti: “il controllo dell’Authority ha funzionato con il gas e con l’energia, sta funzionando con l’acqua. Sarebbe irresponsabile non applicarlo nel settore rifiuti che ha maggiori emergenze”
“La relazione del presidente Bortoni sull’attività condotta nell’ultimo anno dell’attuale consiliatura dell’Authority, dimostra che la strada della regolazione per i servizi di pubblica utilità è da seguire con convinzione e che è arrivato il momento di includere anche i servizi di igiene ambientale. Energia e Gas sono ormai settori maturi e stabili. Da quando l’Aeegsi ha assunto competenze sul servizio idrico si è riavviato il meccanismo degli investimenti che era fermo da anni. Ora al Paese serve la regolazione dei servizi di raccolta e trattamento rifiuti.”.
È questo il commento di Giovanni Valotti, presidente di UTILITALIA - la federazione che riunisce circa 500 imprese dei servizi idrici, energetici e ambientali – al passaggio della Relazione al Parlamento dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico nel quale il presidente dell’Autorità, Guido Bortoni, ha affermato “sono anche mature le premesse per fare un ulteriore passo per includere fra i servizi regolati dall'Autorità anche l'altro grande servizio ambientale, cioè quello dei rifiuti urbani ed assimilati".
“È necessario che l’Autorità inizi ad occuparsi del tema il prima possibile – afferma Giovanni Valotti - se non vogliamo più occuparci in futuro di emergenze che hanno visto anche grandi città e citta turistiche sommerse dai rifiuti a causa delle cicliche crisi degli impianti. La necessità di una regolazione economica, ispirata ai principi della sostenibilità e dell’economia circolare, registra consenso e convergenza da parte del mondo politico, di quello economico e giuridico, delle istituzioni che hanno competenza in materia di gestione dei rifiuti e, soprattutto, degli stessi operatori, che saranno i soggetti controllati”.
Il settore ambientale – come in passato gli altri, ricorda UTILITALIA – ha necessità di una spinta importante verso un sistema industriale. Il 71% delle aziende sono monoutility focalizzate soltanto sull’ambiente, mentre il restante 29% da aziende multiutility attive anche in altri servizi pubblici locali. Gli operatori di piccole dimensioni rappresentano il 51,4% del totale e il 10% del fatturato nazionale. Il 40% del fatturato è invece generato dal 4% di operatori che hanno un volume d’affari superiore ai 100 milioni. C’è un elevato numero di aziende specializzate esclusivamente nei servizi di raccolta ed igiene urbana che rappresentano il 51% degli operatori e generano il 31% del fatturato del settore. Le aziende che operano lungo tutta la filiera del ciclo dei rifiuti rappresentano il 32% degli operatori e realizzano il 50% del fatturato complessivo.