Expo dopo Expo

19 mag 2009
ATAG Italia sponsor della mostra “EXPO dopo EXPO”, un omaggio alla città di Milano. Una città a cui ci sentiamo particolarmente legati e riconoscenti, che da subito ha apprezzare e utilizzare la nostra tecnologia. Da diversi anni ormai, il polo universitario Milanese ha dato un forte contributo ai nostri prodotti nelle soluzioni del risparmio energetico. Insieme ai nostri tecnici del centro ricerche ATAG sul Lago di Garda, ogni giorno studiamo le nuove soluzioni sul riscaldamento di domani, pronti naturalmente a raccogliere tutte le sfide della terza rivoluzione industriale che verrà. Le Esposizioni Internazionali, dal secolo scorso fino ad oggi, sono state grandi occasioni di rappresentazione di identità e capacità organizzative nazionali, mettendo in gioco un notevole dispiegamento di mezzi e grande coinvolgimento fisico delle realtà urbane delle città ospitanti, sia a livello architettonico che infrastrutturale. In previsione della prossima edizione milanese del 2015 l’Ordine degli Architetti di Milano ha promosso una serie di incontri tematici e organizzato in parallelo campagne fotografiche in cinque città europee sedi di EXPO negli anni passati, per documentare la realtà ambientale odierna delle aree espositive, il livello di integrazione urbana residuo e i problemi relativi al riuso delle strutture architettoniche. I quartieri fieristici, le architetture per i servizi e specialmente le architetture realizzate per i padiglioni nazionali presentano problematicità diverse caso per caso, ma tutte dimostrano come nella concezione stessa dei progetti fieristici il problema del “dopo” sia cruciale e imponga la progettazione del riutilizzo o della dismissione programmata delle strutture espositive a EXPO terminata. Con modi, impatto e qualità diverse le città di Siviglia, Hannover, Lisbona e Saragozza confermano come i quartieri fieristici e le concezioni espositive promozionali legate alle strategie di costruzione di complessi edifici e di padiglioni nazionali lascino sul terreno eredità fisiche, architettoniche ed urbane di non facile gestione e generalmente separate e sconnesse dalle complesse realtà urbane che le hanno ospitate. La realtà dell’EXPO Suisse del 2002, progettata con strategie opposte, mostra nei limiti dimensionali e temporali la possibilità di pensare soluzioni diverse. In questa mostra, aperta dal 22 maggio al 14 giugno, è esposta una selezione di 93 immagini provenienti dal lavoro di rilevamento fotografico svolto.