EXPOTUNNEL 2014 MONTEDOMINI NORD –A14. UN UNICUM A LIVELLO INTERNAZIONALE

26 set 2014
2^ edizione del Salone delle Tecnologie per il Sottosuolo e delle Grandi Opere (23 -25 ottobre 2014, BolognaFiere)

Una metodologia vantaggiosa e competitiva da usarsi dove i volumi di traffico non consentono di chiudere una galleria ( >18.500 veicoli/giorno), dove sono presenti vincoli ambientali e o importanti opere d’arte nelle vicinanze della galleria, o dove il terzo fornice in variante non è realizzabile.  L’esempio  dell’attenzione  allo  sviluppo  di  soluzioni  originali  con  cui  operano  le  aziende  per sperimentare nuovi approcci nell’ambito della progettazione e della costruzione di grandi opere è rappresentato  da  un  progetto  estremamente  innovativo  portato  a  termine  a  fine  maggio  2014 con l’allargamento del tunnel Montedomini Nord senza interrompere il traffico autostradale sulla A14Bologna Taranto, tra Ancona Nord e Ancona Sud.

 

Un’opera realizzata da Autostrade per l’Italia (Committente) che ha visto protagoniste alcune importanti aziende che rafforzano il valore di ExpoTunnel (Salone delle Tecnologie per il Sottosuolo edelle Grandi Opere - dal 23 al 25 ottobre 2014 a Bologna) come unico salone italiano del settore partecipando fin dalla prima edizione come membri del Comitato Promotore o come espositori: SpeaIngegneria Europea (Progetto Definitivo e Direzione Lavori), Rocksoil (Ideazione del progetto di Ampliamento, Assistenza specialistica al progetto e alla Direzione Lavori), Ghella (Impresa Appaltatrice), Palmieri (Progettazione e Costruzione macchine).

 

Uno scavo effettuato senza interrompere il traffico autostradale, mantenendo il numero minimo dicorsie originarie per tutta la durata dell’ampliamento e garantendo il livello di servizio preesistente ailavori, senza eseguire costose e impattanti varianti di tracciato. Si è trattato quindi di un vero e proprio lavoro di sinergia tra le aziende per risolvere al meglio un problema che parte da precise esigenze di gestione del traffico su arterie autostradali di grande percorrenza dove la riduzione del livello di servizio nella fase di ampliamento della galleria avrebbe creato grandi disagi agli utenti in quanto il tratto di autostrada interessato dai lavori nell’A14 è strategico per la viabilità di quella zona delle Marche, così come per il transito nord-sud lungo il fronte autostradale adriatico.

 

Il tutto con un metodo utilizzato sempre da Autostrade per l’Italia presso la galleria “Nazzano” ulteriormente e significativamente innovato per quest’opera, che permette di realizzare il lavoro in tempi industrialmente comparabili a situazioni analoghe ove si opera in assenza di traffico.

La metodologia di ampliamento in sede in continuità di traffico è stata ideata da Rocksoil alla fine del secolo scorso e sviluppata all’inizio degli anni 2000 per affrontare la necessità di potenziare una grande infrastruttura (nel caso specifico l’Autostrada del Sole nei pressi di Roma) senza poter realizzare varianti di tracciato a causa di vincoli ambientali e senza poter chiudere uno dei due tunnel esistenti deviando il traffico sull’altro su una singola corsia a causa di volumi di traffico del tutto incompatibili con la capacità di una singola corsia. Dopo un grande sforzo di messa a punto del sistema di ampliamento in sede la Galleria Nazzano veniva inaugurata nel 2005.

 

I tempi di esecuzione della galleria Montedomini, realizzata tra il Settembre 2013 ed il Maggio 2014,sono stati ancor più rapidi di quelli della Galleria Nazzano avendo implementato ulteriori e significative innovazioni rese possibili anche dallo sviluppo tecnologico intervenuto negli ultimi 10 anni.

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ExpoTunnel è attento fin dalla sua prima edizione e ancor di più in quella 2014 a dare spazio alla presentazione di case histories altamente qualificate come questa che verrà illustrata il 23 ottobre nella prima sessione del convengo organizzato dalla Società Italiana Gallerie, partner scientifico di ExpoTunnel, intitolato “Innovazione nella realizzazione delle opere in sotterraneo”, 23-24 ottobre 2014.

 

Il geometra Francesco Palchetti dell'Impresa Ghella che ha realizzato il tunnel Montedomini Nord per conto di Autostrade per l'Italia, sotto la direzione e supervisione di Spea Ingegneria Europea e Rocksoil e con la collaborazione del gruppo Palmieri spiega come “la metodologia di ampliamento in sede riduce gli impatti sul territorio e sulla modalità di gestione dell’infrastruttura. Attraverso metodi costruttivi altamente meccanizzati e industrializzati vengono garantiti elevati standard di sicurezza per le maestranze e velocità di realizzazione del tutto comparabili con quelle di gallerie di analoghe dimensioni eseguite senza interferenze di traffico. Adattando le caratteristiche delle macchine e delle attrezzature è possibile applicare questo metodo anche a situazioni significantemente diverse dal punto di vista dei terreni e delle condizioni di traffico, incrementando la mobilità delle persone e delle merci”

 Inoltre chiarisce che “opere come queste fanno capire quanto sia fondamentale lavorare in sinergia, per creare innovazione tecnologica, risolvere problemi concreti e portare l’eccellenza italiana alla conoscenza del pubblico. Per quest’opera infatti ogni azienda ha potuto contribuire portando l’esperienza maturata negli anni in progetti nazionali e internazionali, con un approccio procedurale d’eccezione che ha preso forma grazie all’impegno approfondito di tutti”.

 

Nuove soluzioni al servizio dell’utente

Come a Nazzano anche a Montedomini è stata applicata la tecnologia che, impiegando il principio della "volta attiva" e i   sistemi di consolidamento più idonei, ha consentito di eseguire le lavorazioni

proteggendo la sede stradale con uno "scudo/guscio" sotto il quale il traffico scorre in condizioni di sicurezza.

 

Le principali fasi del ciclo di lavorazione sono: pretaglio, scavo e demolizione della galleria esistente, posa conci volta attiva. Le lavorazioni dell’ampliamento sono organizzate secondo la successione di singole fasi operative che costituiscono il ciclo di avanzamento.

 

I terreni interessati dalla Galleria Nazzano erano sabbie con debole coesione. Rispetto alla Galleria Montedomini il guscio di pretaglio era meno spesso (30 cm ÷ 50 cm) e i conci del rivestimento erano più corti (1 ÷ 1,33 m) e leggeri (4 ÷ 5,5 t). Lo scudo di protezione era metallico e semovente. Un’unica attrezzatura ha eseguito sia il guscio di pretaglio sia la posa dei conci della volta attiva.

 

Sulla base dell’analisi accurata dell’andamento dei lavori e delle produzioni della Galleria Nazzano e considerata la maggiore potenza richiesta per le lavorazioni di pretaglio e posa conci derivanti dalla diversità dei terreni presenti, per la Galleria Montedomini l’Attrezzatura Multifunzione è stata sdoppiata in due macchine distinte, una dedicata al Pretaglio ed una alla Volta Attiva. Inoltre si è adottato uno scudo di protezione del traffico fisso in calcestruzzo, atto a svolgere la funzione di area di cantiere in aggiunta a quella di protezione dei veicoli.

 

Queste scelte, unite all’evoluzione tecnologica, hanno permesso di migliorare significativamente i già eccellenti risultati di affidabilità e produttività conseguiti a Nazzano dalla metodologia di ampliamento sperimentata, con un incremento della produzione media da 0,85 a 1,12 m/g. con un record di 1.3 m/g. Ad oggi il sistema costituisce, per gli operatori delle grandi infrastrutture, un’opzione operativa affidabile, flessibile e performante, che oltre a tutelare il territorio e le preesistenze garantisce tempi e costi di realizzazione certi, unitamente alla sicurezza necessaria nella gestione quotidiana delle in- frastrutture da potenziar

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Lo scudo e la sicurezza del traffico e delle persone

L’elemento di separazione denominato “scudo di protezione” del traffico separa il cantiere dalla carreggiata e protegge gli utenti in transito e le maestranze che operano. Lo scudo risponde a precisi requisiti di sicurezza: resistenza agli urti del materiale che viene scavato a tergo per l’ampliamento; dimensioni tali da poter essere installato entro la galleria esistente e permettere il transito di due corsie al suo interno; Resistenza a possibili urti dei veicoli in transito. Essendo le dimensioni del passaggio ridotte, si sono adottate innovative misure di gestione della ripartizione traffico-cantiere finalizzate ad impedire l’ingresso in galleria di mezzi fuori sagoma, che avrebbero potuto urtare lo scudo con gravi rischi per la circolazione. Inoltre sono stati predisposti sistemi di pronto intervento antincendio e di sorveglianza.

 

Per tutte le novità, www.expotunnel.it