-
Redazione Watergas.it
- Eventi (convegni, congressi, fiere, corsi di formazione, presentazioni)
Un foglio di carta? “Vale” circa venti litri d’acqua. La produzione degli oggetti di uso quotidiano comporta un utilizzo dell’oro blu molto più consistente di quanto comunemente siamo portati a pensare. Un problema che spesso passa sottotraccia rispetto alle altre grandi questioni legate all’impatto ambientale della produzione industriale, un tema che verrà affrontato in occasione della seconda edizione di Hydrica, Salone biennale dedicato alle soluzioni tecnologico - impiantistiche per la gestione delle acque, che si svolgerà in fiera a Padova dal 30 marzo al 2 aprile 2011 (ore 9 – 18.30), in contemporanea con la 17esima edizione di Termoidraulica Clima Ecoenergie. Fra i protagonisti della Fiera, i ricercatori del Centro Studi Qualità Ambiente (Cesqa) del Dipartimento di Processi Chimici dell’Università di Padova, specializzati proprio negli studi sulla disponibilità di acqua e sull’utilizzo di questa risorsa. I ricercatori padovani sono ora impegnati – accanto a studiosi di altri paesi riuniti in un tavolo internazionale - nella messa a punto della Water Footprint (WF) o impronta idrica: un indicatore che fornisce una misura dell’appropriazione, da parte dell’uomo, dell’acqua dolce disponibile a livello globale. Un sistema di misurazione che può essere applicato alla vita quotidiana, diventando uno strumento di sensibilizzazione per le aziende e per i consumatori, che potrebbero conoscere – per ogni singolo prodotto – l’impatto ambientale della produzione relativamente al consumo d’acqua e alle conseguenze che questo consumo ha sul territorio: è evidente che un litro d’acqua utilizzato in un paese a clima tropicale non ha lo stesso impatto di un’analoga quantità sprecata in una zona arida. «Accanto all’utilizzo sconsiderato di questa risorsa da parte dell’uomo – spiega Alessandro Manzardo del Cesqa – stiamo affrontando il problema del rapido innalzamento della temperatura media. Lo scenario che si prospetta è preoccupante: alcuni studi indicano come entro il 2030 cominceremo a vedere i primi segni di desertificazione anche in Sicilia. Ecco perché è urgente affrontare il problema».
Se la maggior parte delle imprese ancora non sembrano particolarmente sensibili al tema del consumo dell’acqua, ci sono realtà che hanno deciso di andare controcorrente: è il caso dell’azienda Rigoni di Asiago, la cui esperienza verrà presentata a Hydrica durante un convegno in programma venerdì 1 Aprile 2011
(Ore 14.30 – 18.00, Dalla gestione strategica della risorsa idrica all’innovazione di prodotto e di processo: strumenti ed esperienze). L’azienda di Asiago – da sempre molto attenta alle tematiche ambientali – si è affidata all’Università di Padova per effettuare un approfondito studio sui livelli di consumo di acqua e sulle modalità per ridurli. Nel corso del convegno verrà poi presentata anche l’esperienza virtuosa di Lucart Group, specializzata nella produzione di carte per imballaggi. Sono inoltre previsti gli interventi di Chris Hedemann, esperto dell’organizzazione internazionale CDP Water, di Gian Angelo Bellati, Unioncamere Veneto, e di Riccardo Rifici, rappresentante del Ministero dell’Ambiente. Durante il convegno (a ingresso libero, gradita l’iscrizione) verranno inoltre annunciati i vincitori del ‘Premio Nazionale Sostenibilità Hydrica 2011’, istituito da PadovaFiere in collaborazione con il Cesqa e riservato alle imprese e pubbliche amministrazioni che abbiano realizzato progetti innovativi di gestione della risorsa idrica.
Informazioni sulla Fiera
Orario di ingresso: dalle 9 alle 18.30
Ingresso riservato agli operatori del settore
Settori: acqua-gas-bonifiche-servizi
I numeri della scorsa edizione di HYDRICA:
2000 operatori del settore; 120 espositori ; 20 le iniziative congressuali con la partecipazione di 200 relatori nazionali e internazionali e oltre 1000 congressisti.
www.hydrica.org