IDRA 2012 BRESCIA. XXXIII Convegno Nazionale di Idraulica e Costruzioni idrauliche

13 set 2012
Lunedì 10 settembre si sono aperti a Brescia, nella Facoltà di Ingegneria, i lavori del XXXIII Convegno Nazionale di Idraulica e Costruzioni idrauliche (www.idra2012.it ). Al convegno si sono registrate 380 iscrizioni tra professori di ruolo, ricercatori e giovani studenti di dottorato e post-dottorato. Come da programma, di mattina (dalle 10,00 alle 13,00) si sono svolte lezioni specialistiche su argomenti di punta della ricerca: Tsunami, onde di crollo dighe (come successo nel recente terremoto in Giappone), la sistemazione dei corsi d’acqua in montagna per mitigare gli effetti di alluvioni e trasporto solido, metodi per ridurre l’incertezza nella conoscenza dei fenomeni idrometeorologici. Nel pomeriggio si è svolta la solenne cerimonia di inaugurazione. Nell’introduzione il prof. Bacchi ha dato i dati salienti del Convegno nel quale sono stati accettati 264 lavori scientifici e tecnici riguardanti l’acqua, la sua gestione e la protezione idraulica del territorio. Gran parte dei lavori saranno presentati nelle successive giornate del convegno proprio dai giovani studiosi e riguardano tutti i settori delle scienze idrauliche. Il magnifico Rettore, Prof. Sergio Pecorelli, ha portato il saluto istituzionale dell’Università di Brescia ammirando la capacità degli idraulici di incidere sui territori locali, ma anche ringraziando per il contributo alla internazionalizzazione dell’università. Il preside della Facoltà di Ingegneria, Prof. Aldo Zenoni, ha esposto un dotto intervento sul ‘miracolo’ della presenza dell’acqua sul nostro pianeta e sulle sue numerosissime anomalie che rendono possibile la vita come noi la conosciamo. Puntuale e informato il saluto dell’Assessore Regionale all’Ambiente, Dott. Marcello Raimondi, che ha ricordato le tante attività della Regione per la salvaguardia del patrimonio idrico e quello del Dott. S. Dotti, Assessore Provinciale, che ha voluto ricordare gli studi commissionati alla nostra Università proprio sulla difesa dalle piene e sul deflusso minimo vitale. I lavori sono proseguiti col saluto del presidente del Comitato Scientifico, Magnifico Rettore dell’Università della Basilicata Prof. Mauro Fiorentino, e dalla colta relazione (in inglese) del Prof. Demetris Koutsoyiannis, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile del Politecnico di Atene, mirata a ricordare che il compito principale dell’ingegnere è quello di risolvere e dominare i problemi e non quello di inventarsi inutili modelli teorici. La relazione è stata a lungo applaudita per il forte richiamo ai valori dell’ingegneria. A conclusione del convegno è stato commemorato il Prof. Claudio Datei, scomparso in questi giorni, e grande costruttore idraulico. Era l’ultimo maestro che aveva vissuto la stagione dell’Idroelettrico degli anni ‘50 e ’60 del secolo scorso quando si costruivano le dighe: e lui stesso ne aveva progettate e costruite svariate. Il programma dei lavori per i successivi giorni del convegno prevede numerosi interventi su temi di grande interesse anche per il territorio Bresciano. A cominciare dalla giornata di martedì 11 settembre i lavori congressuali sono entrati nel vivo, con la relazione generale del Prof. Michele Mossa del Politecnico di Bari (prima delle tre relazioni generali che saranno presentate nelle sessioni plenarie del convegno), le relazioni dei congressisti, che si sono succedute per tutta la giornata, e l'esposizione delle relazioni in formato poster, che per tutta settimana rimarranno affissi ai pannelli allestiti per l'occasione nell'atrio della Facoltà di Ingegneria. Nella propria relazione il Prof. Mossa ha sviluppato il tema dell'importanza dello studio della fisica delle correnti stratificate e delle correnti a getto nei flussi ambientali; ad esempio getti di inquinanti in atmosfera (come quello della diossina di Seveso (anni 70)) o i potenziali getti dai camini delle industrie (acciaierie), dai termovalorizzatori, dagli scarichi nei laghi (come nel lago di Garda) che li inquinano e li rendono inutilizzabili per la balneazione. Come mostrato dal prof. Mossa, nei laghi e nel mare la diffusione dell’inquinamento è favorita dal moto ondoso, anche quello lieve; in atmosfera è il vento trasversale che contribuisce a tale dispersione. Questi studi mirano a trovare i rimedi tecnici (rallentamento delle correnti e deviazione dei getti) per minimizzare gli effetti degli inquinanti. Durante la giornata si è dibattuto anche di Acquedotti e Fognature, di Idrodinamica e soprattutto di problemi di inondazione. Tutti questi temi sono di particolare interesse per il nostro territorio. In merito agli acquedotti bisogna ricordare che il progressivo inquinamento dei pozzi causato dalle industrie e dalle pratiche agricole rende sempre più problematico il reperimento di fonti idonee e più costoso il trasporto dell’Acqua. Riguardo alle fognature occorre ricordare come, ancora oggi, molte sversano inquinanti nei fiumi e nei laghi e che ‘nella bassa’ alcuni comuni sono ancora senza sistemi di raccolta delle acque di scarico. Uno degli studi presentati ha riguardato il problema dei continui allagamenti dei comuni della Franciacorta e dei metodi per rimediarvi. Lo studio è stato coordinato dal Prof. Bacchi (organizzatore del Convegno) e presentato dall’Ing. Daniela Sanzeni che lavora congiuntamente per l’Università di Brescia e per AOB2 di Rovato. Ma gran parte della giornata è stata dedicata agli allagamenti e alle esondazioni. Sono a tutti note le problematiche delle piene dell’Oglio in Valcamonica, e quelle dei corsi d’acqua pedemontani (Garza, Naviglio e Gandovere). Nella giornata di mercoledì si è svolta la Tavola rotonda sul ciclo idrico integrato, coi problemi della necessità di aumento di almeno il 50% del costo dell’acqua, con ulteriori aggravi di costi sulla spesa delle famiglie. In serata il concerto di musica barocca, aperto alla cittadinanza (Auditorium S. Barnaba). Per ulteriori informazioni e il programma dettagliato: www.idra2012.it