Il prezioso contributo del PVC per l’Economia Circolare

28 set 2017
Il PVC, nelle diverse applicazioni, contribuisce al concetto di Economia circolare dal punto di vista ambientale, economico e sociale

Da qualche anno si sente sempre più spesso parlare di economia circolare. Ma cosa si intende esattamente con questo termine? ? un nuovo modello in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto quanto più a lungo possibile e la produzione dei rifiuti è ridotta al minimo, in cui le materie vengono costantemente riutilizzate attraverso il riciclo.
Un’economia che si fonda sul concetto di “doing more with less”, pensata per rigenerarsi da sola, al contrario di quella “lineare” in cui, terminato l’uso o il consumo di un bene, questo diventa scarto non più riutilizzabile. In una logica di economia circolare i prodotti sono invece pensati e progettati in modo da prevederne fin dall’inizio la destinazione alla fine del loro impiego e l’innovazione è al centro di tutto il sistema.
Nel 2015 la Commissione Europea ha adottato il “Piano verso un’economia circolare”, un pacchetto di misure per aiutare le imprese e i consumatori ad effettuare il passaggio da un’economia lineare ad una più circolare. Principalmente promuovendo la raccolta e il riciclo dei prodotti, ma anche il risparmio di materie prime e di energia, la riduzione delle nocive emissioni di gas a effetto serra e allungando la vita utile dei prodotti che devono essere facili da mantenere in buono stato. Il tutto in un’ottica di ciclo di vita complessivo, considerando cioè progettazione, produzione, uso e consumo e riutilizzo a fine vita.
Di seguito analizzeremo il contributo che il PVC offre al concetto di economia circolare in tutte le fasi del ciclo di vita utile nei suoi diversi utilizzi: edilizia, arredamento, moda e design, imballaggio e molti altri.
Costituito per il 57% da materie prime rinnovabili (il sale), il PVC consuma meno energia di altre plastiche in fase di produzione. Nonostante ciò VinylPlus, l’Impegno Volontario dell’industria europea del PVC per la sostenibilità a cui il PVC Forum Italia partecipa attivamente, si è prefissato di ridurre del 20% entro il 2020 proprio il consumo di energia per la produzione di PVC resina. Sempre riguardo a questa fase, VinylPlus ha garantito negli anni un utilizzo sempre più sostenibile degli additivi, sostituendo cadmio, piombo e ftalati a basso peso molecolare con altre sostanze in linea con gli indirizzi dati dal Regolamento Reach sulle sostanze chimiche.
Il PVC è resistente, in fase di utilizzo mantiene a lungo la prestazione a cui l’oggetto è destinato e non richiede particolari sforzi per la manutenzione.
La compatibilità ambientale dei manufatti in PVC, in particolare serramenti e tubi, è stata dimostrata da innumerevoli studi che hanno evidenziato valori molto competitivi di LCA durante l’intero ciclo di vita del prodotto.

Il riciclo ricopre indubbiamente un ruolo determinante in un’ottica di economia circolare. A fine vita il PVC è riutilizzabile fino a 7 volte in nuovi prodotti; questo significa un ciclo di vita allungato nel tempo, “moltiplicato per 7” rispetto all’impiego originale a cui il polimero è destinato.
Il PVC è quindi in grado di offrire un contributo molto prezioso a fine vita con un peso importante non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale. Due aspetti questi che vanno certamente considerati e quantificati quando si parla di un sistema economico.
I dati che seguono sono stati estrapolati dal documento “Showing the Path for a Circular Economy” di VinylPlus.
Attraverso VinylPlus (e prima Vinyl 2010), dal 2000 l’industria europea del PVC ha creato una struttura efficiente volta alla sostenibilità del polimero. Un network che coinvolge oltre 200 partners in 28 Paesi dell’UE comprese Norvegia e Svizzera a cui si aggiungono 153 riciclatori coinvolti nel progetto Recovinyl, e che ha sostenuto investimenti legati al riciclo pari a circa 100 milioni di euro.
Il risultato tangibile di questa iniziativa sono state 569.000 tonnellate di PVC riciclate nel 2016 dalle diverse applicazioni del PVC, in linea con l’obiettivo ambizioso, dichiarato da VinylPlus, di riciclarne 800.000/anno entro il 2020. Dal 2000 ad oggi sono state recuperate e riutilizzate ben 3,6 milioni di tonnellate di PVC post uso.
Il giro d’affari annuale generato dal riciclo del PVC è di circa 500 milioni di euro, con l’obiettivo da parte dell’industria europea di portarlo a 800 milioni/anno entro il 2020.
L’organizzazione creata da VinylPlus ha avuto un impatto importante anche per il mondo del lavoro; per ogni 500.000 tonnellate di PVC riciclato si generano infatti circa 1.000 nuovi posti di lavoro in anni di forte crisi dal punto di vista occupazionale. Sono dati che provengono da indagini riferite ad aziende mediograndi del Centro/Nord Europa. In Italia, i riciclatori sono normalmente aziende medio piccole e quindi l’incidenza del riciclo sui nuovi posti di lavoro potrebbe essere anche significativamente maggiore.
Tornando al tema dell’ambiente, ogni kilogrammo di PVC riciclato sostituisce una quantità equivalente di nuovo PVC sul mercato, riducendo notevolmente i volumi destinati alla discarica, il consumo di energia e l’effetto serra. Per ogni Kg di PVC riciclato possono essere risparmiati 2 Kg di CO2, quindi con 500 mila tonnellate si evita 1 milione di tonnellate di CO2.
Il PVC dimostra quindi di essere completamente allineato al concetto di economia circolare, offrendo un prezioso contributo dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Risponde perfettamente all’obiettivo di “fare di più con meno”.