Impianti compatti per il trattamento di acque di origine civile ed industriale: da Allegri Ecologia una soluzione efficace per piccole comunita', attivita' artigianali ed industriali

31 ott 2014
Il trattamento delle acque reflue (civili o di lavorazione) provenienti da realtà di piccole dimensioni può essere realizzato con una soluzione impiantistica semplice nella sua struttura, facile da gestire, pensata su misura in base alle esigenze specifiche del caso. La soluzione consente di rientrare nei parametri imposti dalla normativa vigente, con un impegno economico e di gestione proporzionati alle dimensioni della realtà produttiva o della comunità.

La legislazione relativa agli interventi da attuarsi in campo ambientale per la salvaguardia del territorio – in particolare il D.Lgs. 152/2006 e successive modificazioni ed integrazioni – pone giustamente molta attenzione al trattamento delle acque reflue di agglomerati urbani medio/grandi, soprattutto se il recapito finale si trova in cosiddetta “area sensibile”.

Si è dunque assistito, in questi ultimi anni, a diversi interventi di ampliamento di depuratori esistenti, ormai obsoleti, mirati soprattutto ad integrare il processo con fasi necessarie per ridurre il più possibile il contenuto finale di “nutrienti” (azoto e fosforo) e di solidi sospesi nello scarico finale.

Se questo ha costituito la priorità, non di meno vanno trascurate le piccole comunità, così come le piccole attività artigianali/industriali, il cui apporto in termini di volumi di reflui inquinanti è singolarmente modesto, ma può ugualmente incidere negativamente sul territorio, soprattutto quando più realtà di contenute dimensioni convergono verso lo stesso bacino di raccolta. Si pensi, per esempio, ai modesti agglomerati sparsi sulle nostre montagne, oppure a quelle attività – spesso legate alla produzione di prodotti alimentari tipici – dislocate, per scelta logistica voluta o per tradizione, in aree ben distanti dai più attrezzati centri artigianali.

E’ evidente come in questi casi gli interventi debbano essere assai più semplici e puntare – in modo particolare – all’abbattimento dei soli più importanti parametri indice di inquinamento (COD, BOD5, solidi sospesi totali): va da sé, infatti, che la maggiore complessità impiantistica richiede una gestione molto più attenta e puntuale, comportando, di conseguenza, costi sproporzionati rispetto ai presupposti ed agli obiettivi.

Il già citato D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. recepisce del resto questa problematica, tanto che nella Tabella 1 dell’ALLEGATO 5 alla parte terza fissa i limiti allo scarico per i soli tre parametri più sopra richiamati (rispettivamente: 125, 25 e 35 mg/l) con riferimento ad impianti di depurazione di potenzialità compresa fra 2.000 e 10.000 Abitanti Equivalenti, demandando ad eventuali leggi regionali la possibilità di fissare condizioni più restrittive per altri indici di inquinamento in presenza di particolari criticità ambientali.

Dunque, a maggior ragione, il trattamento di acque reflue civili di comunità inferiori a 2.000 Abitanti Equivalenti potrà essere di gran lunga semplificato.

ALLEGRI ECOLOGIA offre in proposito una gamma di macchine di facile e rapida installazione, che non richiedono specifiche conoscenze in fatto di gestione: una volta effettuato il corretto dimensionamento iniziale, il trattamento depurativo proposto raggiunge gli scopi voluti con un minimo impegno di controllo e di manutenzione, che, data la tecnologia oggi disponibile, può anche essere verificata “in remoto” ed attuata solo secondo necessità.