Il 2013 ha visto diminuire gli incidenti riferibili al gas canalizzato e al GPL rispetto alla rilevazione dell’anno precedente. Una diminuzione, come sottolineato dagli esperti del CIG, che non desta entusiasmi, in quanto la rilevazione statistica conferma che rimangono immutate le cause strutturali che concorrono ai sinistri, in particolar modo la principale di essi, vale a dire le intossicazioni da monossido di carbonio. Quest’anno comunque due importanti novità contribuiscono ad animare la scena; l’emanazione da parte di AEEGSI della deliberazione 40/2014/R/GAS che sostituisce la famosa delibera 40/04 e la presentazione di due documenti tecnici di prossima pubblicazione, una norma UNI e una Prassi di Riferimento UNI, propedeutici alla creazione di un sistema nazionale di qualifica obbligatoria per gli operatori post- contatore. Restano purtroppo lettera morta il varo di un sistema di controlli degli impianti sul campo e gli auspici di incentivazione per l’ammodernamento di impianti e la sostituzione di vecchi apparecchi di utilizzazione. L’edizione 2014 del Forum UNI-CIG – 10-11 giugno presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo di Milano - pone il consumatore – utente al centro di uno sviluppo ecosostenibile che affronta temi di grande rilevanza. Come da consuetudine in ambito dei lavori del Forum verranno presentati i dati rilevanti della “Statistica Incidenti da gas.
Il 10 giugno 2010, nell’Auditorium Giacomo Manzù, nel Centro Congressi Cariplo, di via Romagnosi 8 Milano, prende l’avvio il tradizionale Forum UNI-CIG, il consolidato, annuale appuntamento del settore gas in Italia.
Nella mattinata del 11 giugno, seconda giornata dei lavori, verrà presentata la statistica nazionale degli incidenti da gas combustibili per il 2013, elaborata dal CIG, da tempo riconosciuta dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) e confermata dalla deliberazione 574/2013/R/GAS e s.m.i.
I dati dell’anno 2013
I dati relativi al 2013, nel caso dei gas combustibili canalizzati, evidenziano una riduzione degli incidenti a 159 contro i 177 dell’anno precedente, degli incidenti mortali (9 contro 14) e dei decessi (12 contro 18). Risulta sostanzialmente stabile il numero degli infortunati (368 contro 366).
Un andamento ancora più favorevole viene registrato nel settore della distribuzione del GPL in bombole e piccoli serbatoi, con una riduzione degli incidenti a 110 contro i 136 dell’anno precedente, degli incidenti mortali (15 contro 19), dei decessi (15 contro 23) e anche degli infortunati (109 contro 130).
Nel merito delle evidenziazioni citate, vale la pena di ricordare che negli ultimi anni, il CIG ha spesso sottolineato come la varianza statistica si “diverta” a costruire micro trend di breve periodo, positivi o negativi che siano, mentre le criticità di fondo si modificano spesso troppo lentamente, per carenza di interventi strutturali più volte reclamati.
Nel 2013 i consumi nel settore civile di gas combustibili canalizzati a mezzo reti, con 28,6 miliardi di metri cubi, hanno fatto registrare il
minimo degli ultimi 10 anni, con una riduzione del 15% rispetto al valore di picco del 2006 (33,6).
Nel caso del GPL in bombole e piccoli serbatoi il trend al ribasso risulta più marcato: con 1,72 milioni di tonnellate, il consumo di GPL nel 2013 ha fatto registrare una riduzione del 27% rispetto al 2006 (2,3).
L’onda lunga della recessione economica ha lasciato segni evidenti anche nel settore dei consumi di gas.
Il numero delle utenze per i gas combustibili canalizzati a mezzo reti è risultato nel 2013 in leggero aumento (21,7 milioni di utenze, con un incremento di 100mila utenze rispetto all’anno precedente), mentre una certa riduzione è stata registrata nel caso del GPL (7,2 milioni di utenze, con una riduzione di 300mila utenze rispetto all’anno precedente).
Il combinato disposto delle variazioni dei consumi e del numero di utenze, evidenzia una rilevante riduzione dei consumi per utente: nel caso dei gas combustibili canalizzati nel 2013 il consumo medio è stato di 1.318 metri cubi per utenza, con una riduzione del 18% rispetto al 2010 e del 26% rispetto al 2006.
Anche nel caso del GPL, il CIG fa rilevare che, al di là delle variazioni statistiche del numero dei sinistri o dei decessi, è confermata la strutturalità delle relative cause prevalenti. Infatti, nel 2013, 30 incidenti da GPL su 110 sono stati provocati da un uso scorretto o da errata manovra: ciò evidenzia che il problema sta nel riuscire a convincere gli utenti ad usare le bombole correttamente e non ricorrere a riempimenti abusivi e illegali.
A conferma di ciò viene fatto notare che ben 43 incidenti su 110 (con 7 deceduti su 15) hanno avuto origine sull’impianto interno dell’utente.
Risulta sostanzialmente stabile la ripartizione statistica per età e nazionalità degli infortunati e dei deceduti: i soggetti di nazionalità straniera vittime di infortunio rappresentano circa il 30% del totale, mentre tale percentuale scende all’8% circa per i decessi. Tali percentuali risultano più elevate nel caso del GPL stante il maggior ricorso all’uso delle bombole da parte dei cittadini extra-comunitari: gli infortunati di nazionalità straniera sono stati il 33% del totale e i deceduti il 20% del totale.
Per quanto riguarda le fasce di età, va segnalata l’incidenza più che doppia (35% contro 16%) di infortuni tra gli utenti stranieri di età inferiore ai 18 anni rispetto agli utenti con cittadinanza italiana: ben 38 infortunati su un totale di 109 per i cittadini stranieri infortunati, contro i 42 su un totale di 259 per i soggetti di nazionalità italiana.
Questi fenomeni risultano ben più evidenti nel caso del GPL: per i cittadini stranieri i soggetti infortunati con meno di 18 anni sono stati 9 su un totale di 36 (25%), contro 4 su 73 nel caso di cittadini italiani (5%).
Le esortazioni
Come al solito, le esortazioni a far meglio, sono contenute nelle parole d’ordine del CIG, ribadite con fermezza dalla sua Commissione Tecnica Speciale “Emergenze ed incidenti da gas”, “qualificare”, “controllare”, “incentivare” e “comunicare”.
Quest’anno all’argomento “qualificare” viene dato particolare risalto in ragione delle novità in arrivo.
Infatti, l’approvazione della legge n.4/2013 ha agevolato lo sviluppo di documenti normativi tecnici di qualificazione per gli operatori post contatore, intervento da tempo indicato dal CIG come una delle condizioni sine qua non per fare un passo in avanti decisivo nel miglioramento delle professionalità di chi si occupa di attività che hanno dei potenti riflessi sulla sicurezza.
Questo è un primo significativo passo nella giusta direzione. Il CIG giudica l’avvio dell’iniziativa di qualificazione come un’occasione da non perdere. Inoltre il CIG dà evidenza che quanto era possibile fare in materia di intervento tecnico e normativo per la prevenzione degli incidenti è stato già fatto.
Le norme di installazione sono state riviste ed affinate, gli apparecchi da molto tempo non presentano difettosità all’origine, molta cura è stata dedicata all’introduzione di materiali innovativi.
Questa serie di sforzi virtuosi, si interrompe però in vista del traguardo; continua a mancare un sistema di controllo sul campo degli impianti. E’ una mancanza rilevante che ha una precisa valenza nell’ampio contesto della sicurezza, ma non solo. Il CIG ha fatto spesso notare tale carenza alle istituzioni responsabili. Continuerà a farlo, insistendo.
La problematica legata agli aspetti di non corretta evacuazione dei prodotti della combustione rimane il nodo da sciogliere, per auspicare una riduzione strutturale degli incidenti. Naturalmente la soluzione del problema, passa attraverso una serie di interventi ai quali, non possono rimanere estranee le istituzioni responsabili e che debbono avere il contributo di tutti coloro che, a vario titolo, operano in quest’area di interesse.
L’obsolescenza di una parte degli impianti domestici e degli apparecchi di utilizzazione imporrebbe uno sforzo rapido e massiccio, per identificare opportune soluzioni. Questo anche in visione dei prossimi interventi a caratura europea sulla qualità dei gas e molto altro.
La manutenzione regolare degli impianti, apparecchi utilizzatori, canne fumarie deve essere maggiormente intesa come un fattore di responsabilità per chi è chiamato ad eseguirla e per coloro che la devono richiedere nei modi e tempi previsti dalla legge. E’ tempo di superare approcci che fanno pensare alla semplice applicazione di un balzello, senza alcun valore aggiunto. In questa visione diviene imprescindibile uniformare a livello nazionale le prescrizioni di merito per una maggiore efficacia applicativa e lasciar fare le cose a chi ne ha veramente la competenza specifica.
In materia di prevenzione degli incidenti, l’informazione relativa alla sicurezza, diretta ai clienti finali civili (utenti) rimane una delle azioni più efficaci. La non consapevolezza delle implicazioni relative a un uso scorretto dei gas combustibili e degli impianti e apparecchi utilizzatori, è un elemento riscontrabile in molti degli incidenti che si sono verificati.
Il CIG ritiene molto positive nel contesto tali azioni di comunicazione.