
Nel corso di ExpoTunnel, Salone Professionale delle Tecnologie per il Sottosuolo, si terrà dal 17 al 19 ottobre presso il pad. 19 di BolognaFiere il workshop "Infrastrutture e Paesaggio", organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e il Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e dei Materiali – Sez. Strade DICAM dell’Università di Bologna
L’avvento della società dei servizi e una produzione industriale che, seguendo le vie del web, conduce ad una sempre più diretta connessione tra cliente e prodotto, muta le esigenze di mobilità di uomini e merci,accelerando i trasporti ad un contrasto sempre più evidente tra locale e globale, mobilità interregionale e urbana, città e campagna.
Spesso una mancata visione d’insieme nel progetto di grandi opere, una scarsa attenzione alle peculiarità degli ambiti di attraversamento, ha generato una frammentazione nel paesaggio, portando ad una generale diffidenza del pubblico verso queste realtà.
La cura della continuità del paesaggio e il disegno dei luoghi marginali, delle frange urbane e delle zone di discontinuità, può essere la carta vincente per l’evoluzione del settore. Questo è il tema oggetto del workshop dedicato a “Infrastrutture e Paesaggio”, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e il Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e dei Materiali – Sez. Strade DICAM dell’Università di Bologna, che sarà tra le proposte protagoniste della prima edizione di EXPOTUNNEL, Salone delle Tecnologie per il Sottosuolo,
Bologna, 17 -19 ottobre 2013. Una fiera che diventerà punto di incontro del mercato internazionale del settore
valorizzando le eccellenze italiane e le sinergie col contesto globale.
L’iniziativa del workshop è rivolta a professionisti, ricercatori, docenti, studenti e dottorandi per costruire un dibattito nei giorni della fiera attorno a casi significativi, best-practices, lineamenti di metodo e strategie progettuali innovative per l’inserimento delle infrastrutture nel paesaggio.
Discontinuità tra imbocco e uscita dai tunnel, illuminazione delle gallerie, scarpate, barriere antirumore, organizzazione delle aree di sosta e utilizzo degli spazi residuali, coinvolgono le costruzioni nel sottosuolo da più punti di vista: tecnologico, eco-compatibile, estetico, sociale ed economico.
I temi progettuali a cui il workshop “Infrastrutture e Paesaggio” si intende dedicare sono annunciati dai suoi curatori, il prof. Luigi Bartolomei e l’Arch. Alberto Bortolotti, del Dipartimento di Architettura, DA – Università di Bologna.
Oggetto del workshop è “promuovere le opere in cui la sostenibilità delle infrastrutture si è costruita già all'esordio dei progetti, preferendo strategie di integrazione ambientale a priori, piuttosto che opere di mitigazione ambientale a posteriori”. Bartolomei e Bortolotti concentrano l’attenzione sui luoghi di soglia, ossia spazi ove i vettori della viabilità veloce e globale intersecano paesaggi e forme territoriali a forte strutturazione locale. Come il progetto delle
infrastrutture assorbe il carattere dei luoghi che attraversa? Esiste una relazione tra vettore globale della mobilità e genius loci dei paesaggi intersecati?
Questa iniziativa intende così raccogliere esempi eccellenti tanto rispetto al progetto delle infrastrutture come elementi fisici ed architettonici del paesaggio, quanto rispetto ai processi ed ai metodi, agli strumenti concettuali e gestionali che appaiono propedeutici alle buona riuscita delle opere in relazione all’integrazione con il paesaggio circostante, sia esso urbano o rurale.
Un workshop sul rapporto tra infrastrutture e paesaggio è fondamentale quando si analizzano le opere nel sottosuolo perché: “le grandi infrastrutture incarnano la dimensione globale nei contesti locali. Quindi l'equilibrio tra infrastrutture e territori è immagine di un equilibrio tra dimensione locale e vocazione globale - spiega Luigi Bartolomei, DA - Dipartimento di Architettura Università di Bologna - L'evanescenza o la virtualità di una dimensione globale che si manifesta oggi ovunque nell'immaterialità della rete (di cui tutti vediamo i vantaggi), altrove si materializza improvvisamente nel paesaggio con l'apertura di un traforo, o un viadotto autostradale o ferroviario.
Quando l'evanescenza della nuvola infrastrutturale globale si coagula nelle grandi infrastrutture, si genera per il progettista l'occasione di una straordinaria opportunità. L'invadenza del globale sul locale porta ad un immediato salto di scala, dall’estremamente denso, come la determinazione e densità storica e culturale dei paesaggi attraversati, all’estremamente vasto, come l’ampiezza dei territori, delle culture e dei mondi che una autostrada connette restandone inevitabilmente immagine.
Nel salto di scala entrano in gioco anche i rapporti tra le velocità: tra quella dell'uomo della città e delle campagne, del traffico e delle macchine agricole, e quella delle linee veloci autostradali e ancor di più ferroviarie”.
Inoltre si vede nella dimensione locale la più importante risorsa dell'Europa e in particolare dell'Italia: per Bartolomei “occorre proporre un ribaltamento di prospettiva e presentare l'infrastruttura come opportunità dello sviluppo locale. Tipico a questo proposito lo svelarsi improvviso del paesaggio che si apre nella discontinuità offerta dai tunnel.
La progettazione di questi luoghi di soglia è una occasione per introdurre alle specificità del paesaggio e per tentare di risolvere quella interruzione tra globale e locale che può essere alla base di alcune tensioni sociali. Ciò certamente non significa fare della infrastruttura il solo mezzo della progettazione del paesaggio, ma occorre avviare, rispetto alle
tematiche del progetto una fondamentale campagna di sensibilizzazione, perché la costruzione e l’accettazione sociale delle opere si costruisce solo a partire da un percorso che ne partecipa i presupposti, le esigenze e anche i fondamentali caratteri di composizione architettonica.”
La call for abstract si chiude il 15 luglio ed è possibile partecipare compilando il form on line con i materiali richiesti, secondo le modalità pubblicate sul sito di ExpoTunnel.
Entro il 5 Agosto 2013 verrà comunicato agli autori l'esito della procedura di selezione. Alcuni autori delle proposte pervenute saranno invitati dai revisori della rivista «In_Bo. Ricerche e progetti per il territorio, la città, l’architettura» a presentare il proprio contributo in sede di workshop e ad intervenire come tutors ai tavoli di lavoro. I lavori svolti nell’ambito del workshop saranno esposti nella tavola rotonda prevista per il pomeriggio del 19 Ottobre e pubblicati nell’uscita monografica della rivista.
ExpoTunnel è organizzato da Conference Service Srl, in collaborazione con la Società Italiana Gallerie e BolognaFiere, e ha il patrocinio delle istituzioni (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Regione Emilia Romagna; Provincia di Bologna; Comune di Bologna; Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bologna, IATT Italian
Association for Trenchless Technology).
Il Comitato Promotore di ExpoTunnel è formato da alcune delle più importanti aziende del settore che hanno deciso di sostenere la manifestazione: Anas, Astaldi, BASF, CGT/CAT, Geodata, Geotunnel, Ghella, Herrenknecht, Mapei, Impregilo, Milano Serravalle Milano Tangenziali, Officine Maccaferri, P.M. & E., R.F.I., Rocksoil, Seli, Spea Ingegneria
Europea,Trevi.
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Fonte: www.expotunnel.it