ISTAT: UTILITALIA, “ACQUA E RIFIUTI POSSONO MIGLIORARE. CON INVESTIMENTI, AUTORITA’ E CITTADINI”

03 gen 2018
Le perdite della rete idrica, insieme alle infrazioni sulla depurazione sanzionate a livello europeo, sono legate ai pochi investimenti effettuati nel passato nel settore idrico

“L’acqua a parole è sempre stata considerata un grande valore, ma i dati Istat dimostrano che - nei fatti  - gli italiani consumano più degli altri cittadini europei e considerano l’acqua un bene sempre disponibile. Dato che la ripresa degli investimenti nel settore idrico, iniziata da qualche anno, è in gran parte dovuta all’affidamento della regolazione del comparto all’Authority,  c’è da sperare che il miglioramento sarà visibile tra qualche tempo anche per i Rifiuti. Con la Legge di Bilancio e l’affidamento all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e il Sistema Idrico anche della regolazione dei rifiuti, è possibile che il sistema si sviluppi verso una maggiore industrializzazione ed efficienza”

 

Questo il pensiero di Utilitalia  - la federazione delle imprese di acqua ambiente e energia -  rispetto all'ultimo Rapporto dell'Istat, l'Annuario statistico 2017, nel quale si fa riferimento alla carenza idrica della scorsa estate (dovuta alla siccità e anche alle perdite degli acquedotti) e alle preoccupazioni degli italiani sul tema della produzione e dello smaltimento dei rifiuti.

 

"Il problema delle perdite della rete acquedottistica, le infrazioni UE per i ritardi nella depurazione di centinaia di comuni, la carenza cronica di impianti per il trattamento dei rifiuti che costringono a migrazioni di tonnellate di rifiuti urbani - osserva il direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo -  per essere superati richiedono una forte crescita degli investimenti ed una strategia nazionale coordinata. L’incoraggiante trend di crescita degli investimenti degli ultimi anni nell’acqua è stato possibile grazie allo sforzo delle aziende ed alla composizione di un quadro regolatorio più stabile. Il passaggio è auspicabile ora anche per i rifiuti, ponendo fine alle grandi differenze territoriali e regolarizzando tariffe puntuali e caratteristiche di un servizio rifiuti di alta qualità. I principi europei della copertura dei costi (full cost recovery) e del “chi inquina paga” (polluter pays) sono un ottimo punto di partenza. Specialmente insieme alla sensibilità dei cittadini nella riduzione dei consumi idrici e dei rifiuti”.