
La banda ultralarga, grazie alla fibra ottica, è entrata a pieno titolo fra i “dossier” strategici della politica italiana. Già in passato la questione era balzata agli onori della cronaca, ma va dato atto all’attuale governo di aver messo nero su bianco una strategia precisa nel Piano per la Banda Ultralarga e per la Crescita Digitale
Le infrastrutture in fibra rappresentano l’unica via percorribile se si vuole davvero garantire un futuro all’economia digitale e più in generale all’economia tutta.
L’Italia, come tutte le altre economie – sviluppate e non – ha bisogno di fibra. Ne ha bisogno per recuperare il gap digitale con i Paesi più avanzati, ma soprattutto per recuperare se stessa, ossia per dotarsi dell’infrastruttura chiave per il sistema Paese: la rete in fibra ottica.
Solo con una rete “forte”, dalle elevate capacità trasmissive e di tenuta del segnale, si potranno garantire servizi evoluti come quelli che hanno a che fare, con la sanità, con l’avvento di Neflix &co, l’Internet of Things e tutta la cosiddetta Industria 4.0, dove il digitale diventa l’ingrediente numero uno della progettazione, della comunicazione, della manifattura stessa.
C’è già chi considera gli attuali obiettivi europei e nazionali al 2020 al di sotto di quelle che, di qui a qualche anno, saranno le reali esigenze di banda. Per portare avanti la partita sarà necessario affidarsi alle aziende che possono garantire la cantierabilità dei lavori nel breve tempo e che dispongono delle tecnologie più all’avanguardia, adatte sì a soddisfare la domanda attuale ma soprattutto a garantire i bisogni futuri.
In Italia, per fortuna, non mancano i “campioni” nazionali che anche in questa prossima nuova fase saranno i protagonisti del mercato contribuendo a portare avanti le strategie e i piani nazionali a supporto della così indispensabile crescita-Paese. Il Made in Italy è sinonimo di qualità anche nella produzione di fibra ottica.
In questa ottica Prysmian Group e IATT organizzano un convegno per discutere sulla situazione attuale e soprattutto sulle prospettive future di sviluppo per soddisfare i target dell’Agenda Digitale, con un dialogo che vede coinvolte le Confederazioni dell’Industria e delle imprese da un lato, i Gestori ed il mondo imprenditoriale dall’altro, in una sinergica ricerca di soluzioni innovative ed efficienti.
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