La conservazione sostitutiva non ha più barriere

01 feb 2008
E' il documento che cambia, dunque, salutando i tradizionali concetti di originale e copia, di sottoscrizione e imputabilità. E quando è il concetto stesso di documento a cambiare, allora inevitabilmente si modifica il suo processo di conservazione nel tempo. La conservazione sostitutiva è un processo informatico in grado di garantire l'integrità l'inalterabilità e l'autenticità dei dati dalla Firma Digitale e dalla Marca Temporale in modo certo e inconfutabile. Per tutti i documenti la frequenza minima di conservazione è associabile all'esercizio fiscale: almeno una volta all'anno, con una sola eccezione che riguarda le fatture e le bollette. Quest' ultima ed unica tipologia di documenti dovrà essere obbligatoriamente portata in conservazione con una frequenza non superiore ai 15 giorni (in sostanza due volte al mese). La circolare 36/E aveva già anticipato la convivenza di fatture analogiche ed elettroniche in distinti sezionali e con la recente risoluzione dell' Agenzia delle entrate n. 267/E del 27 settembre si getta una luce chiarissima anche per le Multiutility che possono emettere nei confronti del medesimo sia "bollette-fatture" sia "fatture ordinarie" che, per espressa previsione normativa, devono essere annotate in registri sezionali gestiti in contabilità separate. Pertanto è consentito per un soggetto, emettere nei confronti del medesimo cliente sia fatture in formato analogico riferite ad un settore omogeneo di attività, da annotare in appositi sezionali e conservare in formato analogico, sia fatture elettroniche da trasmettere elettronicamente o attraverso canali tradizionali, da annotare in appositi sezionali distinti e conservare in formato elettronico. E' in sostanza ribadire ancora una volta il via libero "all'era digitale" e al cambiamento, che non deve essere interpretato come una minaccia, ma come una fantastica opportunità ricca di soddisfazioni. Per informazioni: info@ifin.it tel 0498711381 www.ifin.it