La Corte dei conti europea esamina quanto sia sostenibile l’uso dell’acqua nell’agricoltura dell’UE

08 lug 2020
Gli agricoltori sono forti consumatori di acque dolci: la Corte dei conti europea sta pertanto valutando l’impatto della politica agricola dell’UE sull’uso sostenibile delle risorse idriche. L’audit, che è appena stato avviato, risulterà utile ora che l’UE avanza verso la prevista riforma della politica agricola comune.

Le acque dolci rappresentano una delle risorse più preziose a nostra disposizione. La duplice pressione esercitata dall’attività economica e dai cambiamenti climatici sta tuttavia causando una crescente penuria di acqua in tutta Europa. L’agricoltura, in particolare, ha un’incidenza significativa: almeno un quarto di tutte le acque dolci estratte nell’UE è utilizzato nei terreni agricoli. L’attività agricola ha effetti non solo sulla quantità e sulla disponibilità delle risorse idriche dolci, ma anche sulla qualità dell’acqua a causa, ad esempio, dell’inquinamento dovuto a fertilizzanti e pesticidi.

“Gli agricoltori sono forti consumatori di acque dolci e sono anche tra i primi ad essere colpiti dalla penuria d’acqua”, ha dichiarato Joëlle Elvinger, il Membro della Corte dei conti europea responsabile dell’audit. “Scopo dell’audit della Corte è stabilire nello specifico se l’azione dell’UE e degli Stati membri in materia di agricoltura sia adeguata ed efficace nell’applicare e far rispettare i princìpi di gestione sostenibile di questa risorsa vitale.”

L’attuale approccio dell’UE alla gestione delle risorse idriche è basato sulla direttiva quadro sulle acque del 2000 che ha introdotto, tra le altre cose, i princìpi di uso sostenibile delle acque. L’obiettivo è evitare il deterioramento dei corpi idrici e raggiungere un buono stato qualitativo e quantitativo di tutti i corpi idrici dell’UE.

La politica agricola comune (PAC) riveste un ruolo importante nella sostenibilità delle risorse idriche, offrendo strumenti che possono contribuire a ridurre le pressioni su queste ultime ma anche, ad esempio, finanziando infrastrutture di irrigazione.

Tale audit relativo all’impatto della politica agricola dell’UE sull’uso sostenibile delle risorse idriche è stato avviato con l’obiettivo di contribuire alla futura PAC.

La Corte valuterà se le politiche dell’UE promuovono un uso sostenibile delle acque in agricoltura. In particolare, esaminerà se:

  • la Commissione ha tenuto conto dei princìpi relativi all’uso sostenibile delle acque nelle norme della PAC;
  • gli Stati membri applicano tali princìpi e forniscono incentivi per l’uso sostenibile delle acque in agricoltura.

 

Nota

Tre settimane fa, la Commissione europea ha deciso di non procedere ad una revisione della direttiva quadro sulle acque, che impone agli Stati membri di raggiungere un “buono stato” di tutti i corpi idrici entro il 2027.

La rassegna preliminare all’audit pubblicata in data odierna fornisce informazioni su questo compito di audit in corso sull’uso sostenibile delle acque nell’agricoltura dell’UE, che si prevede si concluderà nella seconda metà del 2021. Le rassegne preliminari all’audit sono basate su lavori preparatori intrapresi prima dell’inizio dell’audit e non devono essere considerate osservazioni, conclusioni o raccomandazioni di audit. Il testo integrale della rassegna è disponibile in inglese su www.eca.europa.eu.

Negli ultimi anni, la Corte ha pubblicato varie relazioni in materia di risorse idriche, quali quelle sulla desertificazione, sulla direttiva sull’acqua potabile, sull’eutrofizzazione nel Mar Baltico e sulla qualità delle acque nel bacino idrografico danubiano.

Informazioni sulle misure adottate dalla Corte dei conti a fronte della pandemia di COVID-19 sono disponibili qui.