A Solarexpo l’analisi IREX sugli scenari internazionali delle energie rinnovabili. Il business delle rinnovabili salva i conti delle utility, mentre i big mondiali delle tecnologie pulite recuperano dopo la crisi dell'ultimo biennio. Lo dice la seconda edizione dell’Irex International report “The strategies of the 50 leading companies in the global renewable energy industry”, presentata a Milano nella giornata di apertura di Solarexpo.
Nel 2013 gli investimenti mondiali nelle rinnovabili sono calati: 214 miliardi di dollari (-14% sul 2012 e -23% rispetto all'anno record del 2011). La discesa mondiale, ma soprattutto europea, è stata più accentuata per gli investimenti in Italia e le imprese nazionali hanno adeguato le strategie, puntando molto sull’internazionalizzazione.
Lo dice l’Irex International report “The strategies of the 50 leading companies in the global renewable energy industry”, analisi del mercato delle rinnovabili a livello globale presentato in Italia nella giornata di apertura di Solarexpo, che ha analizzato 359 tra decisioni d’investimento, fusioni e acquisizioni, accordi di cooperazione e altre operazioni societarie condotte dalle 50 protagoniste del settore mondiale delle rinnovabili nel 2012 e nella prima metà del 2013. "Analizzando le strategie dei migliori giocatori in campo, si ottiene una interessante chiave di lettura delle tendenze del settore nel suo complesso", dice Alessandro Marangoni, CEO di Althesys e capo del team di ricerca per l’Irex International Report.
Lo studio Althesys esamina gli scenari mondiali partendo dall'andamento dei maggior player globali, sia utility che produttori di tecnologie, analizzando investimenti e acquisizioni per individuare le strategie di risposta alla crisi.
"I principali trend sono stati la riorganizzazione e concentrazione del mercato, l'internazionalizzazione, la razionalizzazione delle attività e il taglio dei costi. Nei primi mesi del 2014 - spiega ancora Marangoni - abbiamo visto come queste scelte abbiano aiutato molte imprese a imboccare la via della ripresa: la maggiore efficienza, la riduzione della sovraccapacità e lo spostamento verso i mercati emergenti, caratterizzati da forti investimenti nelle rinnovabili, stanno dando buoni risultati".
Il quadro generale mostra un recupero delle imprese europee su quelle asiatiche: il tasso di internazionalizzazione delle aziende occidentali è cresciuto più di quello delle orientali per effetto delle politiche anti-dumping europee e statunitensi per il fotovoltaico. Nelle tecnologie eoliche i costruttori occidentali mantengono la leadership grazie al vantaggio tecnologico rispetto agli orientali. Anche nel fotovoltaico le imprese occidentali puntano sull'innovazione. Un dato sorprendente: nel FV le società occidentali spendono in R&S quasi il triplo di quelle orientali: 12,6% sul fatturato rispetto al 4,5%.
Alcuni dati. Le rinnovabili continuano a rappresentare quasi il 44% della nuova potenza installata nel mondo (come nell'anno 2012) e in alcune nazioni europee, come l'Italia, la quasi totalità dei nuovi investimenti in impianti di generazione elettrica è da fonti pulite. Gli investimenti nell'eolico sono rimasti stabili anche in valore e costituiscono la maggior parte delle rinnovabili in termini di potenza installata. Sebbene la gran parte dei nuovi impianti di energia pulita siano ancora installati in Europa, l'analisi mostra un ruolo sempre più importante dei mercati emergenti, pari al 31,5% delle operazioni e il 29,3% dei megawatt di capacità installata.
I numeri chiave della ricerca
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Scheda dei 50 top player
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