Lo sviluppo delle rinnovabili in Sud Africa. Quali opportunità per le imprese italiane?

18 set 2012
In occasione del seminario s sarà presentato il Report dell’OIR sul merc cato sudafricano delle rinnovabili. I principali risultati emersi dallo studio sono: � Il Sud Africa, storicamente focalizzato sul carbone, sta ora puntando sulle energie rinnovabili per rendere sostenibile la crescita della propria economia che è aumentata ad un tasso medio del 3% annuo negli ultimi vent’anni. � Un'altra importante ragione per lo sviluppo delle rinnovabili è il r risparmio delle scarse risorse idriche che sono invece consumate ingentemente dalle centrali termoelettriche. Con lo sviluppo delle rinnovabili il Governo stima saranno risparmi iati 16 miliardi di litri già nel 2013. � Il Governo del Sud Africa a ha varato un Piano Energetico che prevede di installare 18 GW rinnovabili entro il 2030 0. Per raggiungere questo obiettivo si è optato per un innovativo sistema ad asta che sta dando ottimi risultati. Nelle prime due gare del 2012 sono stati assegnati 2,5 GW: se si proseguisse a questo ritmo gli obiettivi sarebbero centrati con dieci anni di anticipo. � Le imprese italiane stanno puntando con successo a questo mercato. In particolare nel fotovoltaico le aziende nazionali hanno acquisito il 15% della capacità messa in asta. LA CRESCITA DELL’ECONOMIA S SUDAFRICANA: DAL CARBONE ALLE RINNOV VABILI A partire dall’inizio degli anni ’90 l’economia sudafricana è cresciuta a ritmi molto sostenuti, in media al 3% l’anno. Di conseguenza anche la domanda di energia è aumentata considerevolmente: da 84 mtoe del 1993 a 126 mtoe del 2011. La crescita dei consumi energetici è stata alimentata essenzialmente col carbone di cui il Sud Africa detiene il 4% delle riserve mondiali. Tale trend di crescita si stima prose seguirà anche nei prossimi dieci anni. Per questo, secondo il Governo sudafricano, sarà necessario installare 45 GW addizionali per soddisfare la crescente domanda elettrica. Tuttavia rispetto al passato si segnala un netto cambiamento nella strategia energetica: solo 6 GW dei 45 GW pianificati saranno alimentati a carbone. 10 GW saranno alimentati dal nucleare mente ben 18 GW da fonti di energia rinnovabili. Il resto con altre tecnologie, in particolare gas. Riassumendo, la strada percorsa è è quella di una crescita ambientalmente sostenibile. OBIETTIVI GOVERNATIVI E POT TENZIALE NELLE RINNOVABILI Il Governo del Sud Africa, consapevole che il Paese ha un potenziale rinnovabile tra i più elevati al mondo, ha previsto ambiziosi obiettivi per le diverse fonti. Fotovoltaico L’irraggiamento del Sud Africa è altissimo: 220 W/m2 contro i 100 W/m2 in n media dell’Europa. Il Governo, tramite le aste prevede di installare 8,4 GW al 2030 per un investimento totale di oltre 10 miliardi di €. Nelle aste del 2012 è stato assegnato già oltre 1 GW. Le imprese italiane hanno giocato un ruolo importante aggiudicandosi c circa il 15% di tale ammontare. Eolico L’elevata ventosità, specie nelle zone montuose del paese (8 m/s, paragonabile a alle regioni più ventose del Nord Europa) ha spinto il Governo a porre l’ambizioso target al 2030 030 di produrre il 10% dell’elettricità da fonte eolica. Si stima che al 2030 saranno installati 9,2 GW. Durante le prime due aste del 2012 sono stati assegnati 1,2 GW. Purtroppo tali bids sono state dominate e da player non italiani, soprattutto francesi e spagnoli. Biomasse L’utilizzo di biomasse a fini energetici riguarda essenzialmente sistemi poco efficienti ed antiquati di riscaldamento. L’obiettivo del Governo è quello di sviluppare una moderne filiera delle biomasse, votate essenzialmente ad uso elettrico. Si punta alla termovalorizzazione degli scarti di lavorazione dell’industria cartaria e zuccheriera (molto sviluppate nel Paese) nonché allo sviluppo di centrali a biogas e a cippato. Le due aste per r la generazione a biomasse non hanno purtroppo attirato l’interesse degli investitori, risultando entrambe deserte. Idroelettrico Le risorse idriche in Sud Africa no non sono elevate e, anzi, in alcune zone costituiscono un problema rilevante. Tuttavia margini di sfruttamento per piccole centrali esistono. Nel 2012 sono stati assegnati permessi per la costruzione di due piccoli impianti per un totale di 14 MW. Lo sviluppo di grandi impianti sarà scarsamente rilevante, ad eccetto della centrale di Ingula da 1,3 3 GW, il cui progetto è guidato da due grandi costruttori italiani. “Il mercato sudafricano delle rinnovabili – commenta il Prof. Andrea Gilardoni – è uno di quelli con i più promettenti margini di sviluppo a livello globale. Il Governo ha messo in campo un meccanismo incentivante che sta attenendo molti investitori stranieri e anche l’Italia sta giocando un ruolo importante. Va segnalato come in alcune tecnologie, come ad esempio l’eolico, il nostro Paese sia praticamente assente, nonostante abbia una expertise rilevante. Anche nelle biomasse e in particolare nella gestione dei rifiuti, le imprese e italiane poterebbe giocare un ruolo importante. Insomma – conclude il prof. Gilardoni – si è partiti col l piede giusto ma molto resta ancora da fare. . Occorre rafforzare gli strumenti di intelligence per conoscere meglio le opportunità di mercato e cercare di far sempre più sinergia tra imprese, mondo finanziario e sistema politico” Osservatorio Internazionale sull’Industria e la Finanza delle Rinnovabili – OIR (http://www. .agici.it/oir.php) Avviato nel 2008 d’intesa con il GSE, l’OIR analizza a sistematicamente le filiere produttive delle rinnovabili italiane ed internazionali, superando la visione parziale e concentrando l’attenzione sulle tematiche industriali, sull’innovazione e sulla finanza. Ciò anche per formulare proposte per il policy maker. L’OIR elabora quadri aggiornati e sistematici de elle principali dinamiche nel settore delle rinnovabili in Italia e nel mondo utili per gli operatori. Esso è già punto di riferimento in Italia, nonché luogo di incontro privilegiato per utilities, industria a manifatturiera, finanza e Pubblica Amministrazione. Agici Finanza di Impresa (www.agici.it) è una società di ricerca e di consulenza specializzata nel settore delle utilities (energia, ambiente e trasporti). Collabora con imprese, associazioni, amministrazioni pubbliche e istituzioni per realizzare politiche di sviluppo capaci di creare valore. L’approccio operativo e il rigore metodologico, supportati da un solido background teorico, assicurano u un’elevata flessibilità che garantisce la personalizzazione delle soluzioni proposte. La conoscenza della realtà imprenditoriale, la pluriennale esperienza nei settori di riferimento e una vasta rete di relazioni nazionali e internazionali completano il profilo distintivo di AGICI.