
È fondamentale che le risorse siano canalizzate nel modo giusto e indirizzate ad investimenti aggiuntivi rispetto a quelli già programmati e che, al contempo, si costruisca la capacità di gestirli. Per far questo sono necessari una forte capacità di pianificazione e una governance unitaria del progetto per la messa a terra delle opere nel rispetto dei tempi e dei costi.
Si è svolto ieri il Webinar““Recovery and Resilience Facility: non perdiamo l’opportunità di rilanciare il Paese. Proposte per una progettazione di qualità”, organizzato daAGICI Finanza d’Impresaalla presenza di esponenti delle Istituzioni, delle utility, della finanza, degli Enti territorialie degli operatori del settore infrastrutturale. Sono intervenuti, oltre al dott. Stefano Clerici, Direttore dell’Infrastructure Unit di Agici, Alessandra Dal Verme, Direttore Generale, Gabinetto del Ministro, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Gianni Armani, Direttore Strategy di A2A, Andrea Clerici, Responsabile per l’Italia della BEI. Il webinar, partendo dal quadro delle risorse finanziarie disponibili, dal fabbisogno infrastrutturale e dalle criticità progettuali in alcuni settori chiave, si è postol’obiettivo di individuare le soluzioni e gli strumenti in grado di migliorare la capacità progettuale del sistema Paese. Ciò nell’ottica di cogliere appieno l’opportunità rappresentata dal Recovery Fund.Infatti, per rispondere all’emergenza sanitaria ed economica causata dal Covid-19 il Consiglio europeo ha stan-ziato per il nostro Paesecirca 209 miliardi di euro da utilizzare per la ripresa economica e sociale. Lo strumento principale è la Recovery and Resilience Facility (RRF), conrisorse per l’Italia superiori a191 miliardi di euro. Tuttavia, ormai da tempo, la nostra capacità di realizzare piani e progetti soffre di problemi irrisolti:
- Lentezza nello spendere i fondi strutturali e di investimento europei, che comporta una bassa qualità della progettazione.L’Italia riesce a spendere le risorse europee ma con 2 anni di ritardo rispetto alla media euro-pea.
- Continuo calo della spesa per investimenti fissi lordi in Italia rispetto al 2010 nonostante una crescita, seppur lenta, del PIL e maggiori risorse disponibili da destinare alle opere strategiche.
- Tempi lunghi (o lunghissimi) di pianificazione, progettazione e realizzazione delle operee non allineatia quellirichiestidalla Recovery and Resilience Facility. Iprogetti da realizzare ex novo, con un investimento superiore ai 5 milioni di € rischiano di non poter essere considerati perché impiegano oltre 6 anni per essere pianificati, progettati e realizzati; mentre, se si guarda alla sola fase di esecuzione, ad essere esclusi potrebbero essere i progetti sopra i 100 milioni di €.
- Il nostro Paese si posiziona al 18° per la qualità infrastrutturale,rispetto alla Germania e alla Francia che oc-cupano, rispettivamente, l’8° e il 9° posto della classifica. Inoltre, la spesamedia per investimentiin rapporto al PIL, pari al 7,5 %,èinferiore a quelladei pari europei(9,1% la Spagna, 9,6% la Germania, 11,6%la Francia).
- Pianificazione attenta e coerente con gliobiettivi di digitalizzazione, resilienza e transizione verde stabiliti dall’UE.
- Chiara e unitaria governance del progetto in grado di garantire la messa a terra delle opere nel rispetto dei tempi e dei costi e in linea con le strategie di policy.
- Creazione di una piattaforma gestionale per la raccolta di tutti i dati necessari alla realizzazione del progetto, da quelli tecnici fino agli aspetti autorizzativi ed economici.
- Costruzione di competenze specifiche per la PA sia per la valutazione preliminare dioutput, outcome e di impatto sia per la valutazione delle esternalità e dei rischi del progetto.
- Progettazione maggiormente strutturata e progressiva con un responsabile per l’intero processo (Infrastruc-ture Manager). •Ideazione di progetti “frugali” con articolazione dettagliata di tempi e costi, anche tramite tecnologie innova-tive (BIM, Digital Twin) in un’ottica di complessità progressiva.
- Utilizzo del dibattito pubblico allo scopo di informare su tutti gli aspetti che riguardano l’opera.
- Forte sinergiatra i responsabili dei progetti e la PA.
- Chiara allocazione di responsabilità tra amministrazioni centrali e locali.
- «Bandi di qualità» grazie a adeguati livelli di competenza delle stazioni appaltanti.
- Nomina di un Commissario per il rispetto deitempi e previsione di costi solo in caso di inadempienza.
- Programmazione della manutenzione, gestione e mitigazione dei rischi delle opere.
- Valutazione ex post delle opere per verificare risultati e cause degli scostamenti e attuare possibili correttivi.
- Creazione di sinergie tra soggetti nazionali e istituzioni europei