Marcegaglia: "ILVA non più nei radar"

26 ott 2015
La dichiarazione durante il convegno Bilanci d'Acciaio organizzato da Siderweb Siderurgia: un comparto ancora in sofferenza, la riforma degli ammortamenti non aumenterà gli investimenti

L’ILVA è uscita dai radar di Marcegaglia. Lo ha dichiarato il presidente dell’omonimo gruppo siderurgico, Antonio Marcegaglia, durante il convegno “Bilanci d’Acciaio”, organizzato da Siderweb oggi a Brescia.

“Avevamo presentato un’offerta in cordata con ArcelorMittal per rilevare l’impianto – ha detto -, ma il governo ha scelto una strada diversa. Oggi, dopo due anni di gestione commissariale, si può dire che ILVA sia fuori dai nostri radar”. Anche perché “in questo momento sta vivendo una situazione manageriale e finanziaria complicata e abbisogna di fortissimi investimenti molto ingenti per tornare a livelli produttivi elevati”. Per il futuro dell’impianto tarantino sono possibili soluzioni italiane? “Tra i siderurgici credo non ci sia nessuno in grado di acquisire l’ILVA con le sole proprie forze, non escludo però che ci possano essere cordate”.

Un altro elemento di confronto della tavola rotonda è stato la nuova proposta del governo per gli ammortamenti “accelerati” al 140%. Una proposta che però non dovrebbe smuovere gli investimenti in siderurgia, settore nel quale “c’è già una capacità produttiva più elevata rispetto alla domanda – ha spiegato Alessandro Trivillin, amministratore delegato di ABS -, quindi non credo che questa proposta possa generare nuovi investimenti in impianti. Si andrà più nella direzione di migliorare l’efficienza, non di creare nuova capacità produttiva”. Dello stesso parere anche Roberto Bersi, amministratore unico di BICOMET, che ha anche liquidato il tema annoso delle fusioni e acquisizioni nella siderurgia italiana spiegando che “il settore non sembra ancora sufficientemente maturo per giungere ad una razionalizzazione volontaria in tempi brevi”.

Dal punto di vista finanziario ed economico, Ernesto De Martinis (amministratore delegato di COFACE Italia), ha gettato una luce positiva sul settore, spiegando che “per il secondo anno consecutivo c’è una situazione di netto miglioramento per ciò che concerne il comparto nazionale dell’acciaio, con una netta riduzione sia del numero dei mancati pagamenti sia della severità degli stessi. Nei primi mesi del 2015 c’è una diminuzione del 15% degli insoluti, con un leggero peggioramento dell’entità dovuto soprattutto alla situazione dell’ILVA. Anche il profilo dei rischi dei settori clienti della siderurgia è migliorato”. Infine Maurizio Faroni, direttore generale di Banco Popolare, ha sottolineato l’importante ruolo delle banche durante la crisi degli ultimi anni, che sono divenute nei fatti “il maggior ammortizzatore sociale del Paese”.