Osservatorio Idrico OSWI: Servizio idrico e cambiamento climatico: investimenti, innovazione, casi di successo

30 mag 2018
OSWI, Observatory for a Sustainable Water Industry, ha analizzato i risultati economico-finanziari delle 55 maggiori utility idriche. Lo Studio evidenzia una situazione in miglioramento: i ricavi aggregati sono in crescita (dal 2012 al 2016, +27,2%) così come la marginalità; la PFN aggregata delle Monoutility è in sensibile diminuzione nel periodo 2012?2016 (-27,2% nel periodo). Gli investimenti aggregati sono in costante crescita dal 2012: + 7,8% su base annua. Presentato ieri, a Milano, il primo Rapporto Annuale di OSWI, Observatory for a Sustainable Water Industry. L’Osservatorio, lanciato da AGICI nel 2017, vede la prima edizione in partnership con Assistenza Casa, società appartenente al gruppo Edison (il primo operatore energetico in Italia grazie a oltre 130 anni di storia) e partecipata dal gruppo HomeServe (leader mondiale nell’assistenza per la casa da oltre 20 anni).
  • In un contesto di buone performance economiche le 55 aziende hanno utilizzato parte delle risorse per rispondere alle sfide del cambiamento climatico: quasi la totalità ha effettuato interventi per riduzione delle perdite, distrettualizzazione e telecontrollo; 30 fanno uso di energie rinnovabili, 24 hanno effettuato interventi di efficienza energetica, 26 riutilizzano i fanghi e 23 il biogas prodotti nei processi di depurazione.
  • Per il futuro, la sfida cruciale è integrare completamente il cambiamento climatico nella pianificazione delle infrastrutture e la programmazione delle attività operative e istituire forme di cooperazione sempre più strette tra utility, settore agricolo, industria, governo, ARERA e cittadini, nell’ottica di una Strategia Idrica Nazionale.
  • Le previsioni del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) presentano aumenti delle temperature tra i 3°C e i 6°C per il bacino del Mediterraneo entro la fine del XXI secolo rispetto allo stesso periodo del secolo precedente.
  • Nel 2016 le precipitazioni cumulate annuali in Italia sono state complessivamente inferiori alla media climatologica del 6% circa (-1% circa al Nord, -8% al Centro e circa -11% al Sud e nelle Isole). Nel primo semestre del 2017 è venuto a mancare il 50% delle precipitazioni piovose rispetto alla media, corrispondenti a 20 miliardi di metri cubi. Al Nord addirittura si è raggiunto il 72% in meno.
  • Durante il workshop Assistenza Casa ha presentato i risultati dell’Osservatorio Home Services realizzato nel 2017 (prima edizione) e approfondito con una seconda edizione nel 2018, che consiste in una analisi empirica condotta con interviste sulla consapevolezza e comportamenti degli italiani in tema di servizio idrico integrato. Lo studio, che nel 2017 ha avuto come obiettivo monitorare e fotografare le abitudini e le necessità delle famiglie italiane in tema di manutenzione e gestione degli impianti domestici di gas, luce e acqua è stato arricchito nel 2018 con un’esplorazione sul consumatore finale per comprendere quali siano oggi le paure degli italiani rispetto agli eventi che possono accadere in casa o fuori casa, analizzando quelle che sono considerate le vere preoccupazioni all’interno della propria abitazione piuttosto che “fastidi”. Inoltre ha studiato il panorama degli impianti a gas, elettrico ed idraulico con particolare focus sul tema idrico per comprendere come si inserisce in questo panorama, rispetto ai cambiamenti del contesto sia climatico e ambientale sia di offerta delle utilities.

 

Quali sono le strategie del servizio idrico italiano rispetto al cambiamento climatico? È vero che le utility  spesso non sono pronte a fronteggiare l’emergenza idrica ed eventi meteorologici estremi? È possibile parlare  di percorsi di eccellenza e di processi di miglioramento? Queste alcune delle domande al centro del primo  Studio idrico presentato ieri in occasione del Workshop OSWI diretto da Andrea Gilardoni e Marco Carta.  Hanno partecipato: Antonio De Bellis (ABB), Donato Pasquale (Schneider Electric), Luisa Russo (Acqua  Campania), Andrea Gambi (Romagna Acque), Giorgio Martino (ACEA – ATO2), Franco Fogacci (HERA),  Lorenzo Persi (MM), Armando Quazzo (Smat), Paolo Franco (Confservizi Lombardia), Elena Gallo (ARERA),  Paolo Carta (Utilitalia), Stefano Fumi e Giovanna Marzolla (Assistenza Casa), Andrea Gilardoni, Marco  Carta e Paolo Cutrone (AGICI).  La costante domanda di acqua e i cambiamenti climatici degli ultimi anni hanno rappresentato per l’Italia  rilevanti fattori di pressione sulle risorse idriche disponibili, sempre più ridotte e prossime ai limiti di  sostenibilità in alcune aree del Paese. Secondo le valutazioni del CNR, si tratta di scenari di siccità ai quali  assisteremo sempre più frequentemente in futuro con: oscillazioni nella disponibilità delle risorse idriche,  concentrazione nella distribuzione delle piogge lungo l’arco dell’anno, fenomeni atmosferici più intensi e  circoscritti (le cosiddette “bombe d'acqua” e grandinate). Una situazione che genera disequilibri fra la  ricarica degli acquiferi e/o delle riserve idriche superficiali e i prelievi di acqua per gli usi diversi da quelli  domestici. 
Il quadro che emerge dallo Studio è riassumibile in due punti. In primo luogo, il settore idrico ha visto un  miglioramento continuo nelle performance economico?finanziarie e un aumento degli investimenti di tutte  le aziende del campione: monoutility e multiutility (piccole, medie, grandi) e dei grossisti. In secondo luogo,  i gestori – soprattutto di dimensioni medie e grandi – stanno intraprendendo tutta una serie di iniziative  che possono portare a creare un servizio idrico più resiliente e moderno, anche se nella maggior parte dei  casi  tali  sforzi  sono  ancora  nelle  fasi  preliminari  e  spesso realizzati  in  base  a  specifiche  esigenze.  Considerando le strategie di adattamento, è evidente la tendenza a rivolgersi a fonti di energia rinnovabile  e a intervenire sui consumi energetici, sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista strutturale.  Nel  caso  delle  infrastrutture,  la  quasi  totalità  dei  gestori  esaminati  sta  effettuando  degli  interventi  importanti sulle reti e sugli impianti di potabilizzazione, ha tra le priorità strategiche la riduzione delle  perdite e ha intrapreso azioni per estendere la distrettualizzazione delle reti e il monitoraggio dei flussi  tramite sistemi intelligenti. Anche il settore della depurazione è interessato da una serie di progetti che  riguardano il riuso delle risorse. 
Tali azioni sono già un buon punto di partenza, ma devono essere accompagnate anche da uno sforzo  collettivo di coordinamento che coinvolga il settore agricolo, l’industria, il governo, ARERA e i cittadini,  nell’ottica di una Strategia Idrica Nazionale. 
“Il Rinascimento del Servizio Idrico Italiano non deve passare solo dagli aspetti economico?finanziari, ma  anche da quelli di natura tecnica – ha dichiarato il Prof. Andrea Gilardoni, Presidente di AGICI e dell’OSWI.  Tali aspetti – ha continuato Gilardoni – sono fondamentali nella costruzione di un settore idrico resiliente e  moderno;  e  anche  in  questo  frangente  ARERA  si  è  mostrata  come  propulsore  del  cambiamento  e  miglioramento del comparto. Auspichiamo che questo ruolo si preservi e si rafforzi anchenel futuro”. 
“Il cambiamento climatico sta ponendo al settore idrico sfide enormi e forse mai viste – ha affermato Marco  Carta, Amministratore Delegato di AGICI. Dallo Studio emerge – ha continuato Carta – che per farvi fronte  sono innanzitutto necessarie buone pratiche per gestire al meglio gli asset esistenti quali un attento  monitoraggio di infrastrutture, consumi energetici e perdite nonché il potenziamento del sistema fognaturadepurazione.  Una volta ottimizzato l’esistente, si può pensare di andare oltre e le tecnologie già oggi lo  permettono: IoT, big data, digitalizzazione possono essere i tasselli di un percorso delle utility idriche italiane  verso l’eccellenza”

 

Observatory for a Sustainable Water Industry (OSWI)  L’Osservatorio fornisce un quadro aggiornato e sistematico sulle dinamiche in atto nel settore idrico italiano attraverso  l’analisi  delle  best  practices  e  delle  strategie  delle  più  importanti  aziende  del  comparto,  da  un  punto  di  vista  economico, tecnologico e ambientale. 

AGICI  Agici Finanza d’Impresa è una società di ricerca e consulenza specializzata nel settore delle utilities, delle rinnovabili,  delle  infrastrutture,  dell’efficienza  energetica  e  dell’idrico.  Collabora  con  imprese,  associazioni,  amministrazioni  pubbliche e istituzioni per realizzare politiche di sviluppo capaci di creare valore. L’approccio operativo e il rigore  metodologico,  supportati  da  un  solido  background  teorico,  assicurano  un’elevata  flessibilità  che  garantisce  la  personalizzazione delle soluzioni. La conoscenza della realtà imprenditoriale, la pluriennale esperienza nei settori di  riferimento e una vasta rete di relazioni nazionali e internazionali completano il profilo distintivo di AGICI.