PAVIA ACQUE: GESTIONE FINO AL 2033, CON 458 MLN DI INVESTIMENTI COPERTI DA TARIFFA

20 gen 2014
Pavia Acque, la società provinciale e consortile che gestirà il servizio idrico per i prossimi venti anni, investirà tra il 2014 e il 2033 458 milioni, 58 dei quali nel primo triennio

«Pavia Acque - spiega il presidente del Consiglio provinciale Vittorio Poma - è legittimata a gestire il ciclo idrico integrato della provincia di Pavia in seguito all’affidamento “in house” da parte del Consiglio».
Tra i primi aspetti da affrontare, vi sarà quello di integrare “centro e periferie”, come spiega Pierangelo Fazzini, consigliere provinciale e presidente della commissione ambiente. «Le Asm locali - prosegue - manterranno una serie di compiti come l’assistenza agli utenti, le manutenzioni e i piccoli lavori. Alla società spetterà la gestione delle grandi opere, con un budget di 58 milioni, nei prossimi tre anni, per rispondere alle urgenze legate agli acquedotti e agli impianti di depurazione». Sul piano concreto, tutto questo significa che la società presieduta da Luigino Maggi si farà carico del potenziamento ed ampliamento degli impianti di depurazione di Pavia, Vigevano, Voghera, Broni e Casteggio.
Nell’ambito del programma dei lavori già definito ed approvato e di imminente attuazione risultano anche importanti lavori nel campo della raccolta delle acque reflue, quali la costruzione di nuove opere di collettamento a impianti di depurazione centralizzati, l’estensione delle reti fognarie a servire agglomerati isolati, la rinnovazione e il risanamento di tratti di fognatura danneggiati o inadeguati, la separazione delle reti acque bianche/acque nere, l’adeguamento delle stazioni di sollevamento. L’obiettivo perseguito è il progressivo adeguamento alla normativa vigente in materia sia nazionale sia europea.
Anche nel settore delle acque potabili, Pavia Acque ha previsto la prossima realizzazione di opere di estensione e di rinnovamento delle reti idriche al fine di migliorare le performance del servizio acquedottistico, la costruzione di nuove centrali di potabilizzazione e l’adeguamento di alcune centrali esistenti, nonché la perforazione di nuovi pozzi al fine di garantire all’utenza la dotazione idrica prevista in termini sia quantitativi sia qualitativi.
Gli investimenti saranno coperti in gran parte delle tariffe. Il piano industriale prevede che questa voce, gradualmente, passi dai 71 milioni del 2014 ai 149 del 2033. Potendo poi contare su ricavi in qualche modo fissi, Pavia acque potrà agevolmente chiedere finanziamenti alle banche offrendo una garanzia di grande solidità. Infine è previsto che la Regione Lombardia fornisca supporto all’attività degli ambiti territoriali ottimali di tutte le province.

Fonte: quindici.federutility.it