
Nel corso dell’ultimo decennio gli investimenti in rinnovabili ed efficienza energetica hanno superato i 100 miliardi di €, contribuendo a creare una filiera industriale innovativa, capace di crescere e svilupparsi anche a livello globale. Complice il venir meno della spinta propulsiva degli incentivi, gli anni d’oro sembrano ormai alle spalle. Esistono, tuttavia, ancora margini importanti per investimenti in fonti rinnovabili (FER) e, soprattutto, in efficienza energetica (EE)
È quanto emerso ieri nel corso del seminario “Efficienza energetica e rinnovabili: conviene ancora investire in Italia?” organizzato da AGICI nell’ambito del Festival dell’Energia che si tiene a Milano. L’iniziativa ha messo a confronto i top manager dei principali fondi di investimento in Italia e il Presidente di Assorinnovabili, Agostino Re Rebaudengo. Coordinati da Andrea Gilardoni, Presidente di AGICI e docente presso la Bocconi, si sono confrontati: Stefano Fissolo (Susi Partners), Andrea Marano (Fondo Italiano per l'Efficienza Energetica), Diego Percopo (HFV), Umberto Tamburrino (ASI), Marco Carta (Osservatorio Rinnovabili OIR) e Stefano Clerici (Centro Studi Efficienza Energetica CESEF).
Questi alcuni dei dati salienti scaturiti dal dibattito:
- grazie agli incentivi il 40% della produzione elettrica proviene da FER;
- nel solo 2015 i consumatori hanno potuto beneficiare di risparmi in bolletta pari a 1,5 miliardi di € grazie all’abbattimento dei picchi di domanda;
- secondo stime AGICI i benefici netti degli investimenti nelle FER per il sistema-Paese ammontano al 2030 a 50 miliardi di €;
- negli scorsi cinque anni sono stati investiti nelle FER, da parte dei principali fondi d’investimento, 5 miliardi di € per il consolidamento di un mercato ancora molto frammentato (i primi cinque fondi rappresentano il 5% del mercato del fotovoltaico);
- l’efficienza energetica sta vivendo un paradosso: centrale nei programmi energetici europei e nazionali, ma poco sostenuta dalle politiche pubbliche e dal sistema bancario;
- l’incidenza degli incentivi (TEE) sulle bollette è assolutamente marginale (meno dell’1% su bollette di elettricità e gas);
- pesa il mancato decollo del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica al palo da tre anni (oltre 210 milioni di € bloccati, per 2 miliardi di investimenti potenzialmente attivabili) e lo scarso utilizzo del Conto Termico (meno del 10%);
- nei prossimi anni i fondi d’investimento giocheranno un ruolo chiave nel consolidamento del mercato delle rinnovabili e per lo sviluppo di quello dell’efficienza energetica che potenzialmente offre i più importanti margini di crescita (su 40 milioni di punti luce pubblici e privati, ad esempio, quelli efficientati sono solo l’1%);
- ad esempio i fondi più focalizzati in efficienza energetica come Susi Partners o il Fondo Italiano per l’EE, investiranno nei prossimi anni circa 450 milioni, quasi la metà in Italia;
- per il consolidamento del mercato delle rinnovabili, il solo fondo HFV investirà 2 miliardi di €.